Eroismo contro erotismo. Questo è uno degli scontri della settimana: da una parte gli eroi di Clint Eastwood, dall'altra il sesso di Cinquanta sfumature di rosso. Sono due dei titoli che potrete trovare nelle sale questa settimana. Ve ne presentiamo dieci: arrivate fino in fondo per rispondere alla domanda, quale sarà il vostro film della settimana?
IL FILM DELLA SETTIMANA: ORE 15:17 - ATTACCO AL TRENO
Dopo American Sniper e Sully, Clint Eastwood torna dietro la macchina da presa per raccontare un'altra pagina di vero eroismo americano. Il suo nuovo film mostra l'impresa dei tre amici in viaggio in Europa: le persone giuste al momento giusto nel posto giusto. Sono stati loro, infatti, a sventare l'attentato sul treno Amsterdam - Parigi che il 21 agosto del 2015 è stato attaccato da un terrorista armato fino ai denti. Hanno salvato cinquecento passeggeri. Il film di Eastwood - tassello finale di un'ideale trilogia composta anche da American Sniper e Sully - cerca l'eroismo all'interno di un'unica qualità: fare bene il proprio lavoro. E questo è un valore in grado di superare ogni facile accusa che puntualmente arriva al cinema del buon vecchio Clint, quello di essere manicheo e reazionario.
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TANTO SESSO POCO THRILLER: CINQUANTA SFUMATURE DI ROSSO
Solo per "aficionados" della saga tratta dai libri i E.L. James. Anastasia e Christian si sposano nel terzo e ultimo capitolo di Cinquanta sfumature. E affrontano sempre una serie di nemici. Le sfumature catturate in maniera interessante nel primo film della saga si perdono totalmente. La confezione è televisiva. Resta comunque l'impegno dello spettatore nel completare una trilogia e il fascino di Dakota Johnson. Riuscirà la sua carriera a spiccare il volo una volta uscita dai panni di Anastasia Steele?
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IL RITORNO DELLA AARDMAN: I PRIMITIVI
Un film per i più piccoli. E comunque irresistibile. La Aardman sforna una parabola sportiva e calcistica che tocca anche il tema della Brexit. La storia de I primitivi è quella di un gruppo di cavernicoli, guidati dal giovane e intraprendente Dag, che vive in una valle idilliaca ferma all'età della pietra. Ma un giorno arriva la civiltà, sotto forma di un popolo dell'età del bronzo comandato dal dispotico Lord Nooth, che intende sradicarli dalla loro terra per sfruttarne le risorse. Per riottenere la propria valle, i primitivi dovranno sfidare la squadra dell'età del bronzo in un torneo di calcio, aiutati dall'esuberante Ginna.
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UN GRANDE ATTORE DIETRO LA MACCHINA DA PRESA. UNO DAVANTI: FINAL PORTRAIT - L'ARTE DI ESSERE AMICI
Stanley Tucci ci mette il cuore dietro la macchina da presa. Geoffrey Rush offre il suo genio davanti all'obiettivo. E incarna l'artista Alberto Giacometti in questa interessante e folle storia vera sulla bellezza e sull'amicizia. Nel cast di Final Portrait c'è anche Armie Hammer. Li elenchiamo tutti, perché questo è un film di grandi attori.
Guarda l'intervista a Stanley Tucci: "Se non avessi fatto questo film, sarei impazzito!"
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UNO DEI FILM PIU' FOLLI DELLA STAGIONE: THE PARTY
La vita e la morte. L'amore. L'odio e il tradimento. Dura settanta minuti The Party ed è uno dei film più memorabili e altrettanto folli che vi capiterà di trovare al cinema in tutto il 2018. E i grandi attori abbondano nel cast.
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ANCORA IN SALA: THE POST
Tom Hanks e Meryl Streep sono i protagonisti di questa ricostruzione dei giorni febbrili vissuti al Washington Post prima della pubblicazione dei famigerati Pentagon Papers, documenti riservati che rivelavano i lati oscuri dell'escalation in Vietnam. Il film di Spielberg è, sulla carta, un thriller di indagine nella vena di Tutti gli uomini del presidente (e Woodward e Bernstein pubblicarono proprio sul Post gli articoli che incastrarono Nixon dopo il Watergate). In realtà è un film molto più intimo, un dramma personale tinto di imprevedibile umorismo, che non solo racconta la lotta per la libertà di stampa ma anche quella per la parità gender, con la figura di Kay Graham (Streep), proprietaria del Post, decisa ad alzare la testa in un mondo di uomini.
ANCORA IN SALA: CHIAMAMI COL TUO NOME
Luca Guadagnino alle prese con una ricerca spasmodica della bellezza assoluta, della perfezione, che attraversa i secoli e si distilla nel rapporto unico tra Elio (Timothée Chalamet) e Oliver (Armie Hammer), quell'amore perfetto che tutti cercano e che non tutti trovano nell'arco di una vita. E' passato un anno da quando Chiamami col tuo nome ha iniziato il suo tour mondiale tra i più prestigiosi festival internazionali, provocando sempre la stessa reazione tra pubblico e critica: una standing ovation. Adesso è arrivato sugli schermi italiani (e si avvicina anche agli Oscar con quattro nomination) e lasciarselo sfuggire sarebbe veramente un grande peccato cinematografico.
ANCORA IN SALA: MADE IN ITALY
Dieci anni fa Luciano Ligabue cantava Buonanotte all'Italia. Adesso, in occasione di Made in Italy - suo terzo lungometraggio da regista - Ligabue torna a raccontare quella stessa Italia che è cambiata pochissimo rispetto al 2008. E lo fa con amore e con una grande voglia di suscitare in noi nostalgia nei confronti del nostro paese. Per farlo ha scelto Stefano Accorsi (che aveva diretto in Radiofreccia) e Kasia Smutniak. Persone oneste che affrontano il loro momento di crisi maggiore.
ANCORA IN SALA: SONO TORNATO
Massimo Popolizio interpreta Benito Mussolini, riapparso misteriosamente nella Roma di oggi, nel remake del tedesco Lui è tornato (dove a tornare era ovviamente Hitler). Nel cast c'è anche Frank Matano, nel ruolo di un giovane e squattrinato documentarista che crede Mussolini un attore comico e lo fa assurgere al ruolo di star della TV. Dato il successo riscontrato, Mussolini si convince di poter riconquistare l'Italia. Una satira di costume che mette alla berlina la facilità con cui si dimentica il passato, interpretata anche da Stefania Rocca e diretta da Luca Miniero (Benvenuti al Sud).
ANCORA IN SALA: TRE MANIFESTI A EBBING, MISSOURI
Frances McDormand in pole position per l'Oscar come migliore attrice protagonista per la sua prova perfetta in Tre manifesti a Ebbing, Missouri. Film che segna il grande ritorno della commedia nera. Si ride molto, i dialoghi sono costruiti in maniera chirurgica, gli scambi tra una durissima e cinica McDormand e i poveracci che tentano di mettersi sulla sua strada sono esilaranti. I tempi comici di ogni singolo membro del cast eccellenti. Il regista Martin McDonagh sa davvero come far respirare le singole scene in modo che durino sempre il tempo giusto per ottenere ciò che serve. E lascia il segno.