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Top Ten: Oscar, i grandi snobbati del 2014

Da Tom Hanks a Pacific Rim: ecco chi l'Academy ha lasciato a casa

Captain Phillips - Tom Hanks

17.01.2014 - Autore: Marco Triolo
Avete presente quella sensazione di vuoto che si prova all'annuncio delle nomination agli Oscar? Ogni anno, quando leggiamo la lista dei candidati scelti dall'Academy, veniamo sopraffatti dalla mole di nomi e titoli e non ci rendiamo conto immediatamente di chi è stato escluso. Solo in seguito, quando abbiamo il tempo di riflettere, ci ricordiamo di questo o quell'attore, regista o film su cui puntavamo, su cui avremmo scommesso i nostri risparmi ma che, per qualche ragione insondabile, è stato totalmente snobbato. Il 2014 non fa eccezione: ecco dunque la lista dei grandi dimenticati nella corsa agli Oscar di quest'anno.



Robert Redford – All is Lost

Tutti si aspettavano la nomination di Robert Redford per All is Lost – Tutto è perduto, opera seconda di J.C. Chandor che vede il veterano attore da solo contro le forze della natura, sperduto in mezzo al mare in tempesta. Eppure, Redford è stato tralasciato. “Nel nostro caso, abbiamo sofferto per la scarsa distribuzione – ha dichiarato l'attore, puntando il dito contro Lionsgate – Non so di cosa avessero paura, forse non volevano spendere soldi oppure sono stati incompetenti”. Ma non se la prende più di tanto: “Certamente sarebbe stato bello essere nominato. Ma non sono per nulla turbato”. La recensione.



Tom Hanks – Captain Phillips

Captain Phillips – Attacco in mare aperto ha ricevuto sei nomination, ma quella che pareva la più ovvia si è volatilizzata. Stiamo parlando, ovviamente, di Tom Hanks, a lungo dato per certo per quella che sarebbe stata la sua terza statuetta, e invece nemmeno è in lizza. Ironia della sorte, Barkhad Abdi, l'attore non professionista che interpreta il suo avversario pirata, è stato invece incluso nella cinquina dei non protagonisti. La recensione.



A proposito di Davis

In USA è uscito a dicembre, da noi arriverà solamente il 6 febbraio, ma A proposito di Davis dei Fratelli Coen ha già incantato la critica di mezzo mondo. Non l'Academy, a quanto pare: il film ha ricevuto due nomination tecniche (miglior fotografia e missaggio del sonoro), ma è rimasto a bocca asciutta nelle categorie principali. Niente miglior film, regia, niente sceneggiatura originale – quest'ultima era la più auspicabile. La recensione.



Rush

L'affresco d'epoca sulla Formula 1 diretto da Ron Howard è piaciuto a tutti, ma anche in questo caso l'Academy non lo ha considerato. Forse erano tutti già troppo avanti con l'età negli anni Settanta, per apprezzare un film sulla rivalità tra Niki Lauda e James Hunt? Fatto sta che Rush non è stato nominato in nessuna categoria, nonostante regia, montaggio, fotografia, costumi e attori (Daniel Bruhl e Chris Hemsworth) siano tutti di grande livello. Evidentemente, c'è spazio per un solo film Anni Settanta alla volta: e quel ruolo è già stato preso da American Hustle. La recensione di Rush.



Mandela: Long Walk to Freedom

Certo, ha ricevuto la nomination per la miglior canzone (Ordinary Love degli U2), ma ci si aspettava sicuramente di più da Mandela: Long Walk to Freedom. Completamente snobbato Idris Elba, in una performance giudicata “materiale da Oscar”. Anche in questo caso, il tema del razzismo è stato trattato contemporaneamente da 12 anni schiavo, 9 candidature. Sembra proprio che l'Academy ragioni per categorie: “Ok, il razzismo ce l'abbiamo, non serve anche Mandela. Scartato”.



The Butler – Un maggiordomo alla Casa Bianca

Stessa sorte è toccata a The Butler di Lee Daniels, che nei mesi scorsi era dato come uno dei contendenti più importanti agli Oscar. La materia trattata – la storia americana recente vista dagli occhi del maggiordomo di colore della Casa Bianca – pareva fatta apposta per acchiappare statuette. Forest Whitaker e Oprah Winfrey, papabili come migliori attori, sono stati invece esclusi. In questo caso, però, tanto di cappello all'Academy, che ha fiutato la truffa: The Butler è un film costruito a tavolino per piacere. La recensione.



Saving Mr. Banks

La vera storia di come Walt Disney ha convinto P.L. Travers a cedere i diritti di Mary Poppins? Sicuramente farà faville agli Oscar, no? No. Il film di John Lee Hancock ha ricevuto solo la candidatura alla colonna sonora (di Thomas Newman). Snobbata anche Emma Thompson, che molti ritenevano candidata di ferro per il ruolo della Travers.



Joaquin Phoenix e Spike Jonze – Her

Joaquin Phoenix è considerato uno dei più grandi attori americani della sua generazione, eppure non ha mai vinto un Oscar (è stato nominato tre volte, per Il gladiatore, Walk the Line e The Master). Quest'anno, la sua intensa performance in Her di Spike Jonze è stata snobbata dall'Academy, che comunque ha assegnato al film cinque nomination (miglior film, sceneggiatura originale, scenografie, colonna sonora e canzone). Snobbato anche Jonze, che non è stato preso in considerazione per la cinquina dei registi. La recensione.



Pacific Rim

A bocca asciuttissima anche Pacific Rim, il blockbuster di Guillermo del Toro che meritava, almeno, le candidature per effetti visivi e montaggio sonoro. Invece la pellicola non appare in nessuna lista, segno che il migliore film fracassone dell'anno è completamente avulso dal target dell'Academy. Ripensandoci, la cosa non stupisce per nulla. La recensione.



Monsters University

Siamo abituati a vedere sempre la Pixar nella cinquina dei film d'animazione, e invece quest'anno lo Studio disneyano è rimasto escluso. La Disney è comunque in ballo con Frozen – Il regno di ghiaccio, e magari questo servirà di lezione alla Pixar, che da tempo dovrebbe tornare a occuparsi di progetti originali, anziché prediligere i sequel. Noi, comunque, tifiamo per Hayao Miyazaki. La recensione di Monsters University.

L'ottantaseiesima edizione della notte degli Oscar andrà in onda dal Kodak Theatre di Los Angeles il prossimo 2 marzo.