Nuove uscite al cinema, i dieci consigli di Film.it: Captain Marvel contro tutti

Inizia l'estate... beh, non proprio, ma per la Marvel inizia decisamente la bella stagione, quella delle grandi uscite spettacolari. Arriva infatti nelle sale Captain Marvel, il nuovo film dell'universo Avengers che prelude agli eventi del prossimo Avengers: Endgame. Non si tratta, ovviamente, dell'unica uscita interessante della settimana. Ecco cosa andare a vedere in sala da oggi...

 

 

Brie Larson interpreta Carol Danvers, pilota dell'aviazione e supereroina più potente dell'universo. Torna la Marvel e lo fa con un film ambientato negli anni '90, in cui scopriamo le origini di Nick Fury, interpretato da un Samuel L. Jackson ringiovanito in digitale (anche l'agente Coulson di Clark Gregg torna in questo modo). Azione, fantascienza, volti noti (un paio di personaggi tornano anche da Guardiani della Galassia), nuovi nemici (Ben Mendelsohn e gli alieni Skrull), un cast che include anche Jude Law e Annette Bening. Ce n'è abbastanza per sgranocchiare una vasca extra di popcorn in allegria.

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Il film che ha vinto i premi del pubblico a Torino e Sundance arriva nelle sale italiane. Dalla Danimarca, un thriller intimista interpretato da Jakob Cedergren che è piaciuto talmente in USA da aver già originato un prossimo remake con Jake Gyllenhaal. Siamo dalle parti di Locke: ambientazione unica (una stazione di polizia) e una serie di problemi sempre più complessi da risolvere al telefono. Tesissimo ed empatico: il debutto alla regia di Gustav Möller va gustato su grande schermo.

 

 

 

 

Da Yann Demange, regista di '71, una storia di gangster sui generis ambientata negli Stati Uniti di metà anni Ottanta, in piena guerra alla droga dell'amministrazione Reagan. La storia vera di un ragazzo che, dopo aver lavorato come informatore per l'FBI per fermare un giro di spaccio a Detroit, si mise in proprio approfittando delle sue informazioni da insider nel commercio del crack. Matthew McConaughey interpreta un ruolo di supporto, quello di un padre single che si impegna per tenere unita una famiglia allo sbando, senza successo. Il protagonista vero è però Richie Merritt nei panni di “White Boy” Rick Wershe Jr., unico bianco in una banda di afro-americani.

Guarda la nostra videointervista a McConaughey e Richie Merritt.

 

 

 

Tornano al cinema anche Asterix e Obelix nel secondo film d'animazione al computer a loro dedicato. Stavolta, Panoramix, il druido del villaggio, decide che è tempo di trovare un giovane erede a cui tramandare il segreto della pozione magica che dona i superpoteri che hanno permesso ai Galli di tenere testa agli invasori romani. Un'avventura vecchio stampo realizzata con una tecnologia moderna. Davvero per tutti i gusti.

 

 

 

 

Dopo aver diretto una serie di documentari, l'ex sindaco di Roma Walter Veltroni esordisce alla regia di un film di finzione. C'è tempo racconta la storia di Stefano (Stefano Fresi), quarantenne precario e immaturo che vive in un paesino di montagna e fa un lavoro bizzarro: l'osservatore di arcobaleni. Alla morte del padre, mai conosciuto, scopre di avere un fratellastro tredicenne, Giovanni, fin troppo adulto per la sua età. Senza alcuna intenzione di prendersene cura, Stefano parte per Roma e ne accetta la tutela solo per ricevere in cambio un generoso lascito. Profondamente diversi, i due intraprendono un viaggio in macchina in cui scopriranno quanto essere fratelli possa essere sorprendente.

 

 

 

 

Il nuovo film di Valeria Bruni-Tedeschi, interpretato dalla regista oltre che da Yolande Moreau, Noémie Lvovsky, Pierre Arditi, Valeria Golino e Riccardo Scamarcio. In una grande villa sulla Costa Azzurra arriva Anna con sua figlia, per trascorrere qualche giorno di vacanza con la sua famiglia. Contemporaneamente, però, Anna deve gestire la sua recente separazione e la scrittura del suo prossimo film. Dietro le risate, la rabbia, i segreti, nascono rapporti di supremazia, paure e desideri.

 

 

 

 

Claude e Marie sembrano ormai essersi rassegnati al matrimonio delle loro adorate quattro figlie con uomini di origini e culture molto distanti dalla loro: Rachid, musulmano di origini algerine, Chao, ateo e figlio di cinesi, l’ebreo David e il senegalese Charles. Ma la loro tranquillità familiare viene messa ancora una volta a dura prova quando scoprono che i loro generi hanno deciso di lasciare la Francia con mogli e figli in cerca di fortuna all'estero. La Francia è un paese molto più moderno e multi-culturale dell'Italia, e questa saga comica lo dimostra. Tornano Christian Clavier e Chantal Auby, torna Philippe de Chauveron alla regia. Squadra che vince non si cambia.

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Sebastián Lelio, regista di Disobedience e Una donna fantastica (vincitore dell'Oscar al miglior film straniero) rifà il suo film Gloria in lingua inglese. Al centro c'è Julian Moore, nei panni di una donna di cinquant’anni che non ha nessuna intenzione di smettere di godersi la vita e di credere nell’amore, tra notti di balli sfrenati nei club di Los Angeles e amanti passeggeri. Durante una di queste serate incontra Arnold (John Turturro): tra i due nasce una passione inaspettata, che travolgerà Gloria con tutte le sue gioie e, soprattutto, le sue complicazioni. Ma per lei, in fondo, nulla è insuperabile finché si può continuare a ballare.

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Blumhouse è una casa di produzione americana specializzata in horror a budget medio/basso. Garanzia di successo: costano talmente poco che è quasi impossibile che non facciano profitto. Auguri per la tua morte, diretto dallo sceneggiatore della saga di Paranormal Activity, Christopher Landon, era stato dunque un buon successo, costruito su una formula già sperimentata, quella del loop temporale che costringe il o la protagonista a rivivere continuamente lo stesso giorno, eppure sempre funzionale. Inevitabile un sequel, che arriva due anni dopo e riprende lo stesso cast, guidato da Jessica Rothe, oltre alla stessa formula.

 

 

 

 

Clint Eastwood torna attore e regista per raccontare la storia vera di un anziano costretto a fare il corriere della droga per sbarcare il lunario. Sono passati poco più di dieci anni da Gran Torino, l'ultimo film di Eastwood da lui anche recitato, e questo The Mule sembra proseguire su quella strada. L'idea di fondo è quella di fare ammenda per i propri peccati, quelli personali del regista, e calare il sipario sulla figura del duro tutto d'un pezzo, cinico e sprezzante, che lo rese celebre come attore. Al di là di tutte le possibili letture, resta la nuova opera di un regista che, anche quando ci ha deluso, non ha mai smesso di essere una colonna portante del cinema americano. Per questo imperdibile.