
Oscar 2019, quali saranno i film papabili?

Black Panther
Archiviata la pratica degli Oscar 2018, andiamo a esplorare quali potrebbero essere i film in corsa per la statuetta nel 2019. E partiamo da Black Panther, uno dei film Marvel che la critica americana ha più amato in assoluto. Soprattutto per i temi forti che porta con sé, dal razzismo agli aiuti umanitari, dalla schiavitù alle responsabilità dei leader politici. Sarà difficile che vinca davvero dei premi importanti, ma è possibile che venga candidato in qualcuno di essi (ad esempio la sceneggiatura) e che vinca poi qualcosa nelle categorie tecniche.
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Ready Player One
Possibilmente rastrellerà tutte le categorie tecniche la nuova fatica di Steven Spielberg, Ready Player One. Un film di fantascienza che si annuncia come uno degli eventi dell'anno e promette rivoluzionari effetti speciali e uno sguardo approfondito sul futuro della realtà virtuale. Ma l'Academy è sempre stata parca nei confronti di Spielberg e la fantascienza non attira mai premi che non siano tecnici.

Backseat
Dopo La grande scommessa, il regista di commedie Adam McKay tratterà ancora una volta un argomento serissimo. Trattasi della storia di Dick Cheney, 46° vice-presidente USA qui interpretato da Christian Bale. Nel cast di Backseat vedremo anche Amy Adams, Steve Carell e Sam Rockwell (appena premiato con l'Oscar) nel ruolo di George W. Bush. Questo film è un potenziale asso pigliatutto, e quasi certamente vedremo nominati alcuni degli attori (e chissà che non sia la volta buona per la Adams dopo cinque nomination andate a vuoto).

Mary Queen of Scots
Saoirse Ronan è rimasta a bocca asciutta quest'anno con Lady Bird, ma c'è già chi dice che l'anno prossimo si rifarà con la sua interpretazione di Mary Stuart in Mary Queen of Scots, dove affiancherà Margot Robbie (che interpreta Elisabetta I). Un'epica storia vera che unisce cinema storico in costume e biopic, due generi che portano bene agli attori.

L'isola dei cani
Presentato al Festival di Berlino, dove è stato acclamato, L'isola dei cani è l'ultimo lavoro di Wes Anderson. Un film d'animazione in stop motion con un cast di voci spaventoso - tra gli altri, Bill Murray, Bryan Cranston, Scarlett Johansson, Edward Norton e Greta Gerwig - che potrebbe tranquillamente già aver prenotato la statuetta. Dovrà sfidare l'ingombrante Gli Incredibili 2 della Pixar, però...
QUI LA NOSTRA RECENSIONE DE L'ISOLA DEI CANI.

On the Basis of Sex
Ancora un biopic, genere che va fortissimo ormai tra i membri dell'Academy. On the Basis of Sex racconta la storia di Ruth Bader Ginsburg e della sua lotta per essere nominata giudice della Corte Suprema americana. La protagonista è Felicity Jones, già nominata all'Oscar per La teoria del tutto e molto apprezzata al momento. Alla regia troviamo Mimi Leder, veterana di cinema e TV che non dirigeva più un lungometraggio per le sale dal 2009. Potremmo fare una battuta un po' scorretta e dire che "sulla base del sesso" il film è quasi una scommessa sicura tra le nomination dell'anno prossimo.

Annientamento
Sarà uno dei casi del 2018 vista la sua controversa distribuzione su Netflix. Annientamento, thriller di fantascienza diretto da Alex Garland e interpretato da Natalie Portman, è però già stato recensito molto bene in USA e potrebbe risultare sorprendente. Abbiamo già detto che la fantascienza non è molto amata dall'Academy, ma chissà che la Portman non possa collezionare almeno una nomination. Di certo gli effetti speciali hanno qualche chance.

The Irishman
Ancora un film Netflix, ma qui il DNA è davvero troppo di qualità per non nominarlo. The Irishman vede il ritorno della coppia d'oro Martin Scorsese/Robert De Niro a una storia di malavita, ma non solo. Nel cast ci saranno anche Al Pacino, Joe Pesci e Harvey Keitel. La definizione del "vincere facile". L'unico guaio? Non si sa quando uscirà, e se slittasse nel 2019 non potrebbe competere.

Boy Erased
L'opera seconda da regista dell'attore Joel Edgerton si preannuncia come una miniera d'oro per il suo cast. La storia è quella del figlio di un pastore battista costretto a prendere parte a un gruppo di "conversione" di omosessuali. Lucas Hedges è un giovane attore da tenere d'occhio (è già stato nominato per Manchester by the Sea e lo abbiamo anche visto in Lady Bird), ma l'attenzione è tutta sul ruolo da non protagonista di Nicole Kidman. Nel cast vedremo anche Edgerton, Russell Crowe e il regista Xavier Dolan.

First Man
Ryan Gosling non ha ancora ottenuto il suo Oscar, ma potrebbe ovviare con First Man, storia di Neil Armstrong, il primo uomo sulla Luna. Alla regia, oltretutto, c'è Damien Chazelle, che lo ha già diretto nel pluripremiato La La Land.

Old Man and the Gun
David Lowery ha già diretto Il drago invisibile e l'apprezzato A Ghost Story. Quest'anno tornerà con Old Man and the Gun, storia di un vecchio rapinatore, finito in un ospizio, che decide di fare un nuovo colpo per movimentare la sua vita. Il vecchio rapinatore è Robert Redford, e le probabilità che venga candidato per questo suo tardivo ritorno ai ruoli da scavezzacollo di inizio carriera sono alte. Oltretutto sarà il suo ultimo film.

Il ritorno di Mary Poppins
Il sequel di Mary Poppins, di cui abbiamo appena visto il trailer, potrebbe conquistare l'Academy per lo meno nel reparto visivo e degli attori. Emily Blunt, Meryl Streep, Colin Firth e, perché no, Dick Van Dyke e Angela Lansbury potrebbero ottenere almeno una nomination.

E l'Italia? Potrebbe proporre Dogman
Il nuovo film di Matteo Garrone è descritto come un western urbano, una storia di vendetta ispirata a un atroce fatto vero avvenuto nella Roma del 1988. Dogman è il ritorno di Garrone alle atmosfere dei suoi primi film (L'imbalsamatore, Primo amore) e potrebbe facilmente essere la proposta italiana agli Oscar insieme a Loro, il film su Berlusconi diretto da Paolo Sorrentino.

Lasciateci sognare: The Man Who Killed Don Quixote
Si tratta di una delle più immani fatiche della storia del cinema. The Man Who Killed Don Quixote è un progetto che Terry Gilliam si porta dietro ormai da vent'anni. Ha tentato diverse volte di girarlo, sempre con cast diversi, ma ogni volta ci si metteva di mezzo una "sfiga" biblica (vedere il documentario Lost in La Mancha). Ora lo ha finito con Jonathan Pryce, Adam Driver e Olga Kurylenko, e lo vedremo entro l'anno. Gilliam è sempre stato colpevolmente ignorato dall'Academy (una sola candidatura, per la sceneggiatura di Brazil), troppo bizzarro per gli abbottonati membri del comitato degli Oscar. Ma chissà che questa combinazione di fattori, dal cast di volti molto amati agli ovvi parallelismi tra la battaglia di Don Chisciotte contro i mulini a vento e la testarda vittoria del regista, non faccia il miracolo, restituendo con gli interessi a Gilliam tempo e premi perduti.