
Dieci film del 2017 per cui vale la pena litigare

Dieci film del 2017 da difendere anche a costo di litigare!
Titoli che vanno difesi fino alla fine di una conversazione. Anche a costo di arrivare alle parolacce. Anche a costo di litigare per una sera. Per due sere!
In una stagione cinematografica che non ci ha regalato tanti film veramente memorabili, abbiamo comunque individuato dieci titoli che avrebbero meritato un altro destino. Massacrati dalla critica, odiati dal pubblico. Oppure ingiustamente ignorati e passati nelle sale più veloci di una meteora.
Scoprite i dieci film per cui vale la pena litigare sfogliando le immagini di questa gallery.
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Allied - Un'ombra nascosta, di Robert Zemeckis
Chi ha detto "polpettone"?
Allied è grande cinema. Un blockbuster old fashion orchestrato sapientemente da Robert Zemeckis. In un periodo in cui le storie d'amore hollywoodiane sono sempre la copia di una copia, il regista di Forrest Gump pompa la love story trasformandola in epica e tragica. E si affida a due star eccellenti nei panni di spie che si innamorano sul campo di battaglia. Da vedere. E rivedere.
Abbiamo inserito Allied anche nella nostra top ten dei film dell'anno

Aspettando il re, di Tom Tykwer
Tom Hanks si mette a nudo. Letteralmente anche. E ci regala una delle prove più belle e sorprendenti della sua carriera nell'interessante film di Tom Tykwer.
Una delle più grandi icone hollywoodiane non solo conferma di essere un attore leggendario ma sfodera una dose extra di coraggio nel dare vita a un uomo in piena crisi di mezza età, sperduto nel bel mezzo del deserto saudita. E per una volta lo vediamo perfino in una passionale scena di sesso.
Aspettando il re è arrivato in Italia con un anno di ritardo. E' rimasto troppo poco nelle sale. Non perdetelo. E' una delle prove più grandi nell'intera filmografia di Hanks.

Il domani tra di noi, di Hany Abu-Assad
Sopravvivere innamorandosi. La storia d'amore de Il domani tra di noi è tutt'altro che originale. Sbilanciata anche. A tratti troppo gelida, a tratti troppo zuccherosa. Ma quelle stesse battute melliflue escono dalla bocca di Kate Winslet e Idris Elba. E d'un tratto crediamo totalmente in quello che i due protagonisti si dicono. E ci innamoriamo insieme a loro in questo film passato veloce in sala. Uno dei titoli sentimentali di questa stagione che vale la pena riscoprire.

King Arthur: Il potere della spada, di Guy Ritchie
Se c'è un blockbuster del 2017 che non meritava il destino che ha avuto, allora quel film è King Arthur: Il potere della spada.
Una divertente festa visiva diretta da Guy Ritchie. L'origin story di Re Artù, interpretato dallo splendido Charlie Hunnam, è un grande spettacolo d'avventura. Ritchie porta in scena la scoperta del valore, ma sceglie sempre i tipi scapestrati alla Lock and Stock come protagonisti di questa storia. La combinazione epica-humour funziona.
Il regista azzecca anche il cattivo interpretato da Jude Law. Gli attori si divertono. Gli spettatori anche, nonostante una piccola overdose di effetti speciali digitali.
Poteva tranquillamente diventare un franchise. Non accadrà dopo il disastroso risultato al box office.
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Video: prima Papa poi cattivo. Guarda l'intervista a Jude Law

Madre! di Darren Aronofsky

La mummia, di Alex Kurtzman

Silence, di Martin Scorsese
Le lodi della critica non sono bastate. Silence di Martin Scorsese è rimasto in sala per "pochi minuti".
Il grande cinema del regista, qui alle prese con uno dei suoi film più personali, è onnipresente in questo dramma storico che sfiora le tre ore di durata. Una interessantissima lezione di storia, una potente riflessione sulla fede e sull'ossessione che può guidare una vita.
E finalmente un ottimo uso di Liam Neeson che ci ricorda nuovamente di essere un grande attore (cosa che comunque fa sempre, anche quando perde tempo negli action di serie B).

Star Wars: Gli ultimi Jedi, di Rian Johnson

T2: Trainspotting, di Danny Boyle
Alcuni hanno detto che T2 Trainspotting è così brutto da rovinare perfino la memoria dell'originale.
Il film di Danny Boyle, però, è forse il titolo che più di tutti merita di stare in questa lista. E di essere difeso con tutta l'artiglieria.
In un'epoca in cui i sequel sono una fotocopia dell'originale, Boyle spiazza tutti e ci regala un'interessante riflessione sull'andare avanti, cercando giorno dopo giorno di resistere e incassare i colpi della vita. "Il dottore mi ha detto che posso vivere altri trent'anni" - dice Renton all'inizio del film. E poi si chiede: "Cosa diavolo dovrei fare per altri trent'anni?".
Non è di certo un film perfetto (il Begbie di Robert Carlyle a un certo punto viene buttato via, il personaggio femminile non ha la brillantezza della Diane originale), né tantomeno è instantaneamente memorabile come il cult del 1996, eppure T2 Trainspotting è una gran bella appendice del primo film. La verità è che passeremmo tante altre ore in compagnia dei quattro disperati di Edimburgo.
La scena finale con Renton che entra in camera finalmente pronto a riascoltare Iggy Pop è una delle sequenze più belle proiettate sullo schermo nel 2017.
