Che si preferiscano i 'Possession Horror', con o senza esorcismo, o quelli in cui la catena demoniaca si perpetua, James Wan sembra davvero aver fatto tesoro della lezione di Saw - da produttore più che da regista - e dei CineComic per lo sviluppo cui stiamo assistendo del cosiddetto Conjuring Universe. Tutto nasce da lì, ovviamente, e per quanto questo Annabelle 2: Creation sia l'ennesimo prequel/spin-off del film del 2013, la variazione di piani più che di temi sembra aver ancora qualcosa da dire e da dare al pubblico.
La direzione di David F. Sandberg (affiorato con il soprannaturale Lights Out del 2016 e in procinto di occuparsi dello Shazam della DC) fa la differenza, soprattutto per il respiro di certe ambientazioni e per la scelta di non relegare l'azione all'interno della solita casa stregata, simile a mille altre (comprese quelle già viste nella stessa saga). Riprese aeree, piani sequenza e rotazioni saranno pure furbi escamotage, ma nel breve concorrono a offrirci una costruzione convincente del setting.
Per il resto non troppo lontano dagli stilemi del genere, né esente da qualche forzatura e debolezza narrativa, soprattutto nell'inizio della seconda parte e nella premessa stessa della maledizione alla base di almeno tre film. Certo, sarebbe stato lecito attendersi di più, ma in fondo la capacità di giocare con il proprio stesso materiale, senza restarne schiavi - condizionati sì, ovviamente - e in qualche maniera storicizzandolo, sembra liberare la creatività del regista, almeno nelle scelte visive.
Cosa attenderci dall'evoluzione del franchise non è dato sapere, ed è legittimo conservare un certo sospetto nei confronti dell'intera operazione. Che continuerà con il The Nun qui apertamente citato (e mostrato solo ai più pazienti tra gli spettatori) e con il solo annunciato The Crooked Man, legato direttamente al The Conjuring – Il caso Enfield del 2016. Ma se anche i prossimi manterranno questa capacità di regalare intrattenimento attraverso il 'cinema' (luci, suspense, location, etc.) e non solo con lo sfruttamento di povere bambole indifese, allora è consentito sperare…
Annabelle 2: Creation, in sala dal 3 agosto, è distribuito da Warner Bros.
La direzione di David F. Sandberg (affiorato con il soprannaturale Lights Out del 2016 e in procinto di occuparsi dello Shazam della DC) fa la differenza, soprattutto per il respiro di certe ambientazioni e per la scelta di non relegare l'azione all'interno della solita casa stregata, simile a mille altre (comprese quelle già viste nella stessa saga). Riprese aeree, piani sequenza e rotazioni saranno pure furbi escamotage, ma nel breve concorrono a offrirci una costruzione convincente del setting.
Per il resto non troppo lontano dagli stilemi del genere, né esente da qualche forzatura e debolezza narrativa, soprattutto nell'inizio della seconda parte e nella premessa stessa della maledizione alla base di almeno tre film. Certo, sarebbe stato lecito attendersi di più, ma in fondo la capacità di giocare con il proprio stesso materiale, senza restarne schiavi - condizionati sì, ovviamente - e in qualche maniera storicizzandolo, sembra liberare la creatività del regista, almeno nelle scelte visive.
Cosa attenderci dall'evoluzione del franchise non è dato sapere, ed è legittimo conservare un certo sospetto nei confronti dell'intera operazione. Che continuerà con il The Nun qui apertamente citato (e mostrato solo ai più pazienti tra gli spettatori) e con il solo annunciato The Crooked Man, legato direttamente al The Conjuring – Il caso Enfield del 2016. Ma se anche i prossimi manterranno questa capacità di regalare intrattenimento attraverso il 'cinema' (luci, suspense, location, etc.) e non solo con lo sfruttamento di povere bambole indifese, allora è consentito sperare…
Annabelle 2: Creation, in sala dal 3 agosto, è distribuito da Warner Bros.
