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10 ragioni per amare Daredevil

Il Diavolo Rosso della Marvel ha riconquistato il pubblico grazie alla serie tv di Netflix, e promette di continuare nella seconda stagione.

24.02.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
A poco meno di due mesi dall'inizio della seconda stagione di Daredevil - attesa per il 10 aprile prossimo - vi riproponiamo il Diavolo Rosso creato da Stan Lee e Bill Everett nel 1964 sui fumetti della Marvel. Il primo eroe 'disabile' della celebre factory, cattolico convinto e profondamente legato alle sue radici irlandesi, le stesse del padre pugile morto durante la sua infanzia, passata nel quartiere malfamato di Hell's Kitchen, lo stesso che oggi si impegna a proteggere con tutte le forze. E con mezzi non sempre leciti, pur essendo un avvocato. La serie tv ha emendato le colpe della versione cinematografica del 2003, a lungo citata come pessimo esempio di trasposizione di un fumetto di supereroi, ma sono ben altri i pregi che si possono trovarle. E i motivi per recuperarla o amarla, come vi suggeriamo di seguito… In un momento in cui Marvel e Netflix sembrano decisi a puntare su personaggi 'minori' per le loro future produzioni televisive - Jessica Jones (già andata in onda), Power Man, Iron Fist e The Defenders - speriamo di poter considerare questa come pietra angolare e possibile standard qualitativo per le suddette e per il venture Universe televisivo dei creatori degli Avenger.


Tutto nasce da Frank Miller
Lo stesso papà di Batman, l'Uomo pipistrello che ha conquistato tutti nella trilogia interpretata da Christian Bale, si era dedicato al Diavolo Rosso prima che al giustiziere mascherato di Gotham City. Facendone un eroe più dark e realistico e rendendolo più popolare presso il grande pubblico. Nella costruzione della Hell's Kitchen anni '80, del protagonista della serie e del suo costume la Netflix si è ispirata chiaramente a quel 'Uomo senza paura' (come da titolo della storia del 1993).

Non l'avete mai letto? Nessun problema!
Difficile creare una fan base soddisfacente per una produzione televisiva, nel caso di Daredevil. Ma la sua forza è proprio quella di esser in grado di attrarre e conquistare il pubblico, anche 'casuale', senza dover contare su un certo tipo di affiliazione fumettistica. Per quanto rispettoso delle origini del personaggio, anche lo stesso Pilot non è solo una 'Origin story' (generalmente piuttosto noiose), anzi si rifà dichiaratamente a serie poliziesco-procedurali alla The Wire.



Charlie Cox è un'ottima scelta
L'attore inglese di Stardust e Boardwalk Empire sembra aver trovato la sua seconda pelle con il ruolo di Matt Murdock. E, a quanto pare, il suo look intenso e tenebroso scatena istinti materni e non nel pubblico femminile che lo avrebbe già eletto a personaggio 'hot' della televisione, al pari del Jason Momoa (prossimo Aquaman ed ex Kal Drogo) o Stephen Amell (Arrow). Una persona normale, per modo di dire, e un eroe diverso, che vedremo presto alla prova della celebrità (e con il nuovo costume!).

Un cattivo coi fiocchi
Non basta un grande eroe per fare una grande serie, ma per fortuna stavolta a dare vita al villain Wilson Fisk c'è Vincent D'Onofrio, protagonista di un anelato ritorno alle origini (rispetto al Kingpin nero di Michael Clarke Duncan, pace all'anima sua). Un cattivo ambiguo, spiazzante e letale, come la sua controparte 'buona' o lo stesso territorio su (e per) cui si scontrano. La punta dell'iceberg di un cast di primo livello, anche quanto a interpretazione.

Il 'team' Devil
Ma alle spalle di Matt Murdock - e contro il terribile Kingpin (e la sua amata Vanessa, interpretata dalla Ayelet Zurer protagonista dell'In Treatment israeliano) - ci sono anche la segretaria Karen Page (Deborah Ann Woll), il socio Foggy Nelson (Elden Henson) e la sua salvatrice Claire Temple, interpretata da una magnetica e sensuale Rosario Dawson. Ognuno con i suoi pregi e difetti, ognuno pronto a specchiarsi in una faccia diversa del prisma della personalità del protagonista. E due new entry importanti si annunciano…



Duro, dark… sanguigno
D'altronde il rosso scuro del costume del nostro eroe - non nella sua prima versione, ovviamente, che vediamo per la maggior parte della prima stagione - è lo stesso del sangue. Un elemento che nei 13 episodi visti non manca. E che promette di farla da padrone anche nei prossimi. La violenza messa in scena non smette però di essere realistica e difficilmente fine a se stessa, o quanto meno coerente con i toni del fumetto e del contesto in cui ci muoviamo. Se amate i Crime edulcorati, lasciate perdere…

Stavolta niente Ben Affleck!
Per molto tempo non si è potuto nominare Daredevil a una produzione cinematografica o televisiva proprio per colpa del film del 2003 con il buon Ben a vestire la tuta rossa dell'alter ego di Matt Murdock. Non solo per colpa sua, va detto per onestà… o della Elektra di Jennifer Garner. Vedremo presto Affleck nei panni del Cavaliere Oscuro di Batman v Superman: Dawn of Justice di Zack Snyder, che promette di riconciliarlo con il grande pubblico dei superhero movies, ma il ricordo di quel 'Miscasting' continuerà a farci sorridere.

Crossover? È la Marvel!
Siamo lontani dallo stile - anche estetico e cinematografico - degli Avengers, e con Iron Man, Captain America, Thor, Hulk e compagnia impegnati nella prossima Guerra Civile sarà difficile volare troppo alto con la fantasia o sperare di veder apparire il Black Panther del film di Ryan Coogler, nonostante sia un habitué di Hell's Kitchen. In compenso è stato confermato più volte (seppur ufficiosamente) che la serie si intersecherà con Agents of S.H.I.E.L.D., e sappiamo per certo che nella seconda stagione avremo anche Frank Castle, il Punitore (interpretato da Jon Bernthal) e Elektra (Élodie Yung).

È la Marvel, la migliore!
Al di là dei crossover e della possibilità di vedere personaggi di altre serie nella seconda stagione di Daredevil, la prima ci rende piuttosto sicuri di poterla considerare la migliore delle produzioni televisive degli Studios in questione. Per quanto si possano apprezzare Agents of S.H.I.E.L.D. e spinoff vari o in molti abbiano decantato i pregi della Jessica Jones di Krysten Ritter, per noi non c'è partita. Almeno in attesa di vedere la serie dedicata al Luke Cage di Mike Colter (Iron Fist), da poco presentato al pubblico proprio nella succitata.



Le scene di combattimento
Niente superpoteri, intesi in senso classico, o effetti (troppo) speciali, eppure gli scontri di Daredevil sono tutt'altro che banali. Semplici forse, essenziali a modo loro, eppure con una evoluzione nelle coreografie e nella tecnica che coerentemente segue quella della stessa presa di coscienza del protagonista. Perfette - per ritmo e portata - per il piccolo schermo, anche nei loro eccessi iniziali. Un motivo ulteriore per attendere la nuova stagione con ancora più aspettative e curiosità.