'Nemo propheta in patria' ci ricorda la frase latina (citata nei Vangeli), a indicare che non è raro che ad apprezzarci siano più gli estranei che chi ci è vicino. Una dinamica che molti registi conoscono bene, visto che ogni pubblico ha una sensibilità particolare, che può sposarsi - o meno - con la particolare estetica o humour di autori ed artisti di vario tipo. Un caso classico è quello di Woody Allen, come noto, i cui film non sempre hanno ricevuto un adeguato plauso da parte del pubblico statunitense, venendo invece celebrati - se non idolatrati - da quello europeo. E francese, in particolare, come più volte l'ottantunenne newyorker ha ricordato attraverso i suoi stessi personaggi.
Ma se in molti casi - fino a oggi - era stata l'Europa a salvare il bilancio finale di molte produzioni miliardarie, recentemente un nuovo 'player' si è imposto all'attenzione di Hollywood: la Cina. E tutto il vasto mercato a essa connesso. Il caso di Warcraft di Duncan Jones (Moon, Source Code), film del 2016 tratto da un celebre videogame, è diventato uno dei più studiati nell'ambiente, per aver incassato (dopo i 24 milioni del mercato statunitense) oltre 156 milioni solo nei primi cinque giorni di uscita e circa 220 finali. Tanto da far dichiarare a Jackie Chan: "Ha spaventato gli americani… Ora chi studia cinema imparerà il cinese, invece di esser noi a dover imparare l'inglese".
Ma mentre la Cina diventa "il centro di tutto", Hollywood continua ad avere un rapporto di amore-odio con i suoi 'figli'. Molti dei quali continueranno ad aspettare le uscite 'internazionali' prima di dichiarare il loro successo o meno… Come per il recente reboot de La Mummia, con Tom Cruise. Un flop interno (considerando i 79 milioni raccolti a fronte di un budget di 125), che fuori dai confini statunitensi è arrivato a 311 milioni e continua a raccoglierne. E probabilmente tirerà la volata al resto del Dark Universe della Universal.
Restando agli esempi celebri, impossibile non citare il Pacific Rim di Guillermo del Toro: 190 milioni di budget coperti solo per metà dal mercato US. Ma nel 2018 vedremo il sequel, Pacific Rim: Uprising (con John Boyega, nonostante il budget ridotto e i numerosi ritardi), visto che a livello mondiale i milioni incassati sono stati 411 alla fine.
440 milioni totali, contro i 155 milioni necessari alla sua produzione, Terminator: Genisys non ha avuto invece la stessa fortuna, visto che la produzione dei film della nuova trilogia è stata interrotta e abbandonata. Forse…
La Bussola d'Oro è un altro dei film che si citano sempre in questi casi: altra saga interrotta al suo primo capitolo, il film di Chris Weitz con Nicole Kidman ha raddoppiato i 180 milioni spesi. Probabilmente ha scontato le grandi aspettative legate alla produzione, visto che vinse persino un Oscar (per gli effetti speciali), conquistando 53 milioni sul solo mercato britannico e 33 su quello giapponese ('solo' 70 negli States).
Sugli stessi livelli dei precedenti, non sono pochi i titoli, soprattutto recenti: Le cronache di Narnia - Il viaggio del veliero (155 milioni di budget, 104 di incassi casalinghi e 415 totali), Noah (125, 101, 362), Troy (175, 133, 497), La mummia - La tomba dell'Imperatore Dragone (145, 102, 401) o l'accoppiata firmata da M. Night Shyamalan, oggi tornato in auge dopo esser stato costretto da budget più ridotti a ritirare fuori la propria fantasia: After Earth (130, 60, 243) & L'ultimo dominatore dell'aria (150, 131, 319).
Tutti titoli dai grandi budget, che han comunque saputo conquistarsi 'la giornata'. Come un altro gruppetto, altrettanto distrutto dalla critica (più a ragione) e ugualmente castrati dal lanciarsi su ulteriori produzioni, a parte il terribile I Puffi 2 (105, 71, 347): Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe (50, 55, 226), xXx - Il ritorno di Xander Cage (85, 44, 346), The Tourist (100, 67, 278), Die Hard - Un buon giorno per morire (92, 67, 304), Eragon (100, 75, 249), Jumper (85, 80, 222) e Ultimatum alla Terra (80, 79, 233).
Ma se in molti casi - fino a oggi - era stata l'Europa a salvare il bilancio finale di molte produzioni miliardarie, recentemente un nuovo 'player' si è imposto all'attenzione di Hollywood: la Cina. E tutto il vasto mercato a essa connesso. Il caso di Warcraft di Duncan Jones (Moon, Source Code), film del 2016 tratto da un celebre videogame, è diventato uno dei più studiati nell'ambiente, per aver incassato (dopo i 24 milioni del mercato statunitense) oltre 156 milioni solo nei primi cinque giorni di uscita e circa 220 finali. Tanto da far dichiarare a Jackie Chan: "Ha spaventato gli americani… Ora chi studia cinema imparerà il cinese, invece di esser noi a dover imparare l'inglese".
Ma mentre la Cina diventa "il centro di tutto", Hollywood continua ad avere un rapporto di amore-odio con i suoi 'figli'. Molti dei quali continueranno ad aspettare le uscite 'internazionali' prima di dichiarare il loro successo o meno… Come per il recente reboot de La Mummia, con Tom Cruise. Un flop interno (considerando i 79 milioni raccolti a fronte di un budget di 125), che fuori dai confini statunitensi è arrivato a 311 milioni e continua a raccoglierne. E probabilmente tirerà la volata al resto del Dark Universe della Universal.
Restando agli esempi celebri, impossibile non citare il Pacific Rim di Guillermo del Toro: 190 milioni di budget coperti solo per metà dal mercato US. Ma nel 2018 vedremo il sequel, Pacific Rim: Uprising (con John Boyega, nonostante il budget ridotto e i numerosi ritardi), visto che a livello mondiale i milioni incassati sono stati 411 alla fine.
440 milioni totali, contro i 155 milioni necessari alla sua produzione, Terminator: Genisys non ha avuto invece la stessa fortuna, visto che la produzione dei film della nuova trilogia è stata interrotta e abbandonata. Forse…
La Bussola d'Oro è un altro dei film che si citano sempre in questi casi: altra saga interrotta al suo primo capitolo, il film di Chris Weitz con Nicole Kidman ha raddoppiato i 180 milioni spesi. Probabilmente ha scontato le grandi aspettative legate alla produzione, visto che vinse persino un Oscar (per gli effetti speciali), conquistando 53 milioni sul solo mercato britannico e 33 su quello giapponese ('solo' 70 negli States).
Sugli stessi livelli dei precedenti, non sono pochi i titoli, soprattutto recenti: Le cronache di Narnia - Il viaggio del veliero (155 milioni di budget, 104 di incassi casalinghi e 415 totali), Noah (125, 101, 362), Troy (175, 133, 497), La mummia - La tomba dell'Imperatore Dragone (145, 102, 401) o l'accoppiata firmata da M. Night Shyamalan, oggi tornato in auge dopo esser stato costretto da budget più ridotti a ritirare fuori la propria fantasia: After Earth (130, 60, 243) & L'ultimo dominatore dell'aria (150, 131, 319).
Tutti titoli dai grandi budget, che han comunque saputo conquistarsi 'la giornata'. Come un altro gruppetto, altrettanto distrutto dalla critica (più a ragione) e ugualmente castrati dal lanciarsi su ulteriori produzioni, a parte il terribile I Puffi 2 (105, 71, 347): Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe (50, 55, 226), xXx - Il ritorno di Xander Cage (85, 44, 346), The Tourist (100, 67, 278), Die Hard - Un buon giorno per morire (92, 67, 304), Eragon (100, 75, 249), Jumper (85, 80, 222) e Ultimatum alla Terra (80, 79, 233).