
I dieci film più deludenti del 2018 secondo Film.it

Animali fantastici: I crimini di Grindelwald, di David Yates
Un altro anno è passato e, dopo avervi parlato dei nostri film preferiti del 2018, è tempo di elencare le delusioni. Quei film su cui avevamo puntato molto, quegli autori da cui ci aspettavamo grandi cose, e che invece hanno tradito le nostre aspettative. Iniziando da Animali fantastici: I crimini di Grindelwald.
Anche questa volta lo scontro tra Johnny Depp e Jude Law... lo vedremo la prossima volta. L'interminabile secondo capitolo della saga prequel di Harry Potter è un segmento di passaggio dove non succede nulla. Tutto è un rimando continuo ai prossimi film. Lo humor e la brillantezza del capitolo precedente vengono messi in standby e questo indebolisce tutti i protagonisti. Jude Law, perfetto nei panni di Albus Silente, c'è solo in una manciata di scene. Quel che resta é la complessità di una trama confusa che magari soddisfa solo i fanatici della saga letteraria. Anche loro comunque potranno ritrovarsi a guardare il film consultando ripetutamente un manuale sugli alberi genealogici delle famiglie dei protagonisti.
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Ant-Man and the Wasp, di Peyton Reed
Il primo Ant-Man era una boccata d'aria fresca nella scuderia Marvel. Una commedia brillante piena di idee visive originali e con due grandi attori al timone. Adesso Paul Rudd e Michael Douglas vengono degradati per fare spazio alla nuova eroina cinematografica di casa Marvel. Peccato che sia Evangeline Lilly sia Michelle Pfeiffer (lei in scena per troppo poco tempo) siano personaggi monodimensionali. Il primo Ant-Man funzionava nonostante il caos produttivo che ha colpito il film in preparazione, questo sequel invece punta più soldi ma perde la brillantezza del precedente per dare spazio a lunghe e noiose scene spettacolari. Non bastano a sostituire una storia mancante.

Black Panther, di Ryan Coogler
Il regista di Creed approda alla Marvel portando al cinema il primo grande supereroe nero degli anni '70. Peccato che il film, per quanto uscito nel momento giusto, si sia rivelato piuttosto noioso, troppo elementare nella sua aderenza ai canoni del genere supereroistico e troppo inoffensivo per colpire davvero.

First Man - Il primo uomo, di Damien Chazelle
Usciva da un colpaccio come La La Land Damien Chazelle, e ci aspettavamo molto da lui. E dal suo biopic su Neil Armstrong, il primo uomo sulla luna. Tra le pieghe di un film molto standard si vede che c'è un autore che si agita per dire qualcosa di ben più personale. Ma finisce soffocato da un progetto troppo costoso, troppo di serie A, una brutta copia di Uomini veri che cita Malick e non raggiunge mai davvero il cuore del protagonista. O il nostro.

Halloween, di David Gordon Green
Dalle prime recensioni, pareva che dovessimo aspettarci chissà cosa. Il primo sequel all'altezza dell'originale di John Carpenter, un "companion piece" di ottimo livello, eccetera. E invece Halloween è una copia sbiadita, con una sola grande idea (Laurie Strode diventata una specie di Sarah Connor paranoica) sfruttata male e un'incapacità strabiliante di generare tensione. Noia nostalgica.
Jurassic World: Il regno distrutto, di Juan Antonio Bayona
All'annuncio che J. A. Bayona, regista di The Impossible, avrebbe diretto il secondo Jurassic World, avevamo gioito. Un autore di talento rimpiazzava il discutibile Colin Trevorrow e, stavolta, la storia avrebbe potuto esplorare territori inediti, dopo il semi-remake di Jurassic Park rappresentato dal primo capitolo. E invece niente: Bayona è praticamente assente (anche se il suo mestiere appare qua e là), il plot tenta effettivamente una strada diversa ma fallisce perché troppo poco ambizioso. Chris Pratt e Bryce Dallas Howard hanno già stufato. E nemmeno stavolta i dinosauri si scatenano nella civiltà!

Ocean's 8, di Gary Ross
Se considerassimo Ocean's 8 come semplice heist movie cugino della saga interpretata da Clooney & Pitt, allora il film funzionerebbe. Un buon inizio di una nuova saga. Se invece lo consideriamo all'interno del tentativo di Hollywood di dare più spazio a personaggi femminili e dimostrare come siano perfettamente in grado di reggere un film, allora Ocean's 8 manca totalmente il bersaglio. Ci aspettavamo personaggi femminili a tutto tondo, ci hanno servito protagoniste ricalcate esattamente sul team di Clooney e Pitt. Chi cerca ladre in grado di non farsi dimenticare vada a vedere l'ottimo Windows - Eredità criminale.

La profezia dell'armadillo, di Emanuele Scaringi
La potenzialità per un cult generazionale c'era tutta. Da un fumetto best-seller di Zerocalcare, Emanuele Scaringi ha però tratto un film che è poco più di una sequela di gag riciclate dal blog del fumettista, senza un tessuto connettivo degno di nota. A salvarsi davvero è solo Pietro Castellitto, esilarante nel ruolo del migliore amico di Zero, Secco. Da lui ci aspettiamo grandi cose.

Solo: A Star Wars Story, di Ron Howard
Ci sono riusciti... Hanno realizzato il film più brutto della saga di Star Wars. Il meno interessante. Il più noioso. Un'operazione che è un ossimoro in partenza: usare un personaggio leggendario per puntare invece su un piccolo film. Il cast di punta è poco memorabile, Woody Harrelson fa il suo dovere e Paul Bettany salva il salvabile.

Tutti lo sanno, di Asghar Farhadi
Molto rumore per nulla. Dietro la macchina da presa un regista che è maestro nel raccontare l'intimità, davanti una coppia di attori in grado di lasciare il segno. E allora come mai il film che ha aperto l'ultimo festival di Cannes spara a salve rivelandosi solo come una soap moscia della durata di due ore? Tutti lo sanno racconta della sparizione di una bambina e cerca di esplorare gli scheletri nascosti all'interno di una famiglia numerosa. Il film non decolla mai: è una sagra di paese di talento sprecato, grandi drammi che vengono velocemente appiattiti e personaggi poco credibili come quello servito a Penelope Cruz, madre paralizzata dal dolore.