Halloween

Halloween

Laurie Strode torna alla saga creata da John Carpenter per affrontare un'ultima volta Michael Myers, il mostro mascherato che cerca di ucciderla sin da quella notte di Halloween di quarant'anni fa. 

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Halloween
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
Universal Pictures Italia
DURATA
109 min.
USCITA CINEMA
25/10/2018
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2018
di Pierpaolo Festa
 
Serial killer fatto di carne e sangue o incarnazione dell'uomo nero? Essere umano mortale o entità maligna immortale? In altre parole, è possibile fermare Michael Myers? No. Eccolo tornare al cinema gigantesco, forzuto, silenzioso. Però è la Laurie Strode interpretata da Jamie Lee Curtis a essere veramente in forma nel nuovo film di Hallowen, tentativo di rilanciare la saga horror ben assestato dal regista David Gordon Green e da John Carpenter che incassa l‘assegno in qualità di produttore esecutivo e autore delle musiche. E’ un piacere guardare il film, assistere alla sequenza dei titoli di testa che appaiono con lo stesso font del film del 1978 in cui una zucca domina lo schermo sotto le celebri note di Carpenter. Ciononostante il reboot non è sempre all’altezza delle sue aspettative. E’ la Curtis a fare la differenza: tutte le scene in cui seguiamo il suo personaggio sono le più interessanti.
 
Il nuovo Halloween azzera l’intera saga di Michael Myers, ignorando tutti i sequel realizzati dopo il classico di Carpenter. Siamo davanti a un perfetto guilty pleasure: è il quarantesimo anniversario del massacro compiuto da Myers, un evento ribattezzato come "la strage delle babysitter". Per quattro decenni l’assassino è rimasto all’interno di un istituto mentale e non ha mai detto una parola. L’unico scopo della sua esistenza è liberarsi dalle catene e tornare a uccidere, iniziando una nuova scia di sangue che lo porterà a chiudere i conti con Laurie. 
 
L’Halloween del 2018 ha ragione di esistere soprattutto nella caratterizzazione della sua protagonista. Questo è un film di donne, mascherato da reboot a orologeria (sono passati 40 anni esatti dal film di Carpenter). La chiave di accesso è il personaggio della Strode di cui scopriamo le cicatrici che si porta nell’anima dalla notte in cui è sopravvissuta alla mannaia di Myers. Un trauma che ha passato alla figlia (la interpreta Judy Greer) e alla nipote (l'attrice Andi Matichak). Tre generazioni di donne che si ritrovano sotto lo stesso tetto per una nuova notte delle streghe. La Curtis sembra Rambo, l’effetto non è parodistico ma altamente convincente. L’America è quella in cui ogni persona tiene la sua doppietta o il suo revolver a portata di mano, compresa la protagonista che ha assemblato un arsenale con tanto di poligono di tiro nel suo giardino. Uno stile di vita al massimo della paranoia che la ha portata a sacrificare i legami diretti con i suoi familiari, pur di farglieli proteggere.
 
Lo scontro tra Myers e la Strode si fa attendere fino al terzo atto, scandito in una serie di round con colpi da una parte e dall’altra. Arriva però dopo essere passato attraverso un inizio che dedica troppo spazio a personaggi talmente stupidi quasi al confine con l’idiozia: i due giornalisti che indagano sugli omicidi di Myers, ma anche i compagni di scuola della giovane nipote che praticamente sono già bersagli viventi, personaggi destinati a diventare cadaveri. L'avvio della nuova scia di sangue di Myers è potente: Green fa un ottimo lavoro a farci percepire la voglia di sangue del suo mostro, ma velocemente il film si trasforma in uno slasher col pilota automatico. E qui che il guilty pleasure perde quota, in pausa fino alla resa dei conti in cui la famiglia deve combattare l’uomo nero, mano nella mano in una delle migliori sequenze del film.  
 
Alla fine Hallowen era esattamente come lo aspettavamo: il miglior sequel che la saga abbia mai realizzato. Ci voleva tanto? No. Rimane nella memoria la Curtis che splende in questo ruolo: la speranza è che il probabile successo del film le faccia guadagnare punti nella classifica di Hollywood e ce la riporti più spesso sul grande schermo. E per quanto si provi a fermarlo (ci provano da undici film ormai), l’icona Myers sicuramente tornerà in nuovi capitoli del franchise.