Tutti lo sanno

Tutti lo sanno

In occasione del matrimonio della sorella, Laura torna con i figli nel proprio paese natale, nel cuore di un vigneto spagnolo. Ma alcuni avvenimenti inaspettati turberanno il suo soggiorno facendo riaffiorare un passato rimasto troppo a lungo sepolto.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Todos lo saben
GENERE
NAZIONE
Spagna
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
Lucky Red
DURATA
132 min.
USCITA CINEMA
08/11/2018
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2018
di Pierpaolo Festa
 
Penélope Cruz intrappolata nei suoi pianti per circa due ore. La bravura dell'attrice non viene servita a dovere dalla regia di Asghar Farhadi in Tutti lo sanno. Il primo film proiettato in Concorso al 71° Festival di Cannes. La prima delusione. 
 
Sullo schermo la Cruz è una donna che torna nella sua città natale in Spagna, un posto che ha abbandonato dopo essersi trasferita in Argentina. La ragione è il matrimonio della sorella. In quell'occasione ritrova tutti i parenti e gli amici, incluso il personaggio interpretato da Javier Bardem che una volta era la sua fiamma. L'iraniano Farhadi, che nel suo cinema è stato attivo anche in Francia con ottimi titoli come Il passato, gira il suo primo film in lingua spagnola, una co-produzione tra Spagna, Francia e Italia in cui il dramma viene iniettato in una premessa da thriller. 
 
Al regista infatti non interessa nemmeno per un istante cercare la tensione nel rapimento della figlia della Cruz, un evento che accade trenta minuti dopo l'inizio. A quel punto Farhadi scava nel passato dei personaggi e nell'evoluzione delle loro dinamiche dopo due decenni in cui la protagonista si è allontanata dalla sua terra. Il dialogo tra dramma e thriller s'inceppa. La ricerca ossessiva del realismo, sigillata da una fotografia digitale curata da José Luis Alcainee così pulita da sembrare fasulla, non aiuta la connessione emotiva tra il film e chi sta a guardare. Crediamo poco a quello che accade ai protagonisti e d'un tratto, paradossalmente, il film sembra quasi una telenovela verbosa. 
 
Più scopriamo la verità sui personaggi meno crediamo nel loro dramma. Nel momento in cui Farhadi fa uscire di scena la figlia della protagonista ci ritroviamo con una Cruz disperata in ogni sequenza del film, a volte al punto da essere perfino catatonica. Bardem, più convincente della Cruz, vaga per aiutare la sua ex fiamma. Scopriamo i loro segreti, ma lo facciamo in una totale assenza di enfasi in questo slowburner delle emozioni che ci mette troppo tempo a bruciare. Anzi evita il più possibile di farlo. I dolori dei personaggi rimangono distanti. Restiamo a guardare in attesa che il film cominci sul serio. Potrebbe accadere con l'entrata in scena di Ricardo Darin (il migliore del mazzo) nei panni del marito della Cruz, ma è già troppo tardi. 
 
La coppia Cruz-Bardem è interessante più nell'idea di una filmografia che sviluppano insieme (Everybody Knows è uno dei tanti film a cui hanno lavorato) che nell'esecuzione. Il loro Escobar era tutt'altro che convincente sebbene sia stato comunque un grande successo di pubblico in Italia. Questo nuovo dramma è una delusione forse più fastidiosa dato che si trattava di un film d'autore molto atteso sulla croisette e tra i più attesi della stagione cinematografica. Piace molto vedere i due attori insieme sullo schermo, l'augurio è che la prossima volta azzecchino il film.