
I cliffhanger che sono stati completamente ignorati nei sequel

Matrix (1999)
Le saghe cinematografiche, con gli anni, si sono avvicinate sempre più alla serialità televisiva. Addirittura abbracciando l'idea del cliffhanger. Non il film con Stallone, ma il concetto: ovvero lasciare il pubblico appeso a un metaforico burrone insieme al personaggio, in attesa di vedere come se la caverà nel capitolo successivo. Ma ci sono anche casi in cui un ottimo cliffhanger è stato bellamente ignorato nel sequel. Ecco i più noti...
A cominciare da Matrix, al termine del quale vediamo Neo (Keanu Reeves) appendere la cornetta dopo aver parlato con le macchine, per poi volare in cielo con il preciso scopo di mostrare ai prigionieri di Matrix che quella realtà è simulata. Un'idea che sa tanto da finale e che, per ovvie ragioni, è stata ignorata quando sono stati approvati e prodotti i sequel. All'inizio di Matrix Reloaded, le macchine sono ancora al potere e gli umani stanno ancora lottando per liberare i loro simili da Matrix.
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Batman (1989)
Forse non tutti si sono resi conto che, nel Batman di Tim Burton, Billy Dee Williams interpreta Harvey Dent, futuro alter ego di Due Facce. Purtroppo Williams non ebbe mai modo di trasformarsi da avvocato a criminale, perché, al momento della prima comparsa di Due Facce al cinema, la saga di Batman aveva cambiato faccia e così Harvey Dent, interpretato da Tommy Lee Jones in Batman Forever. Per fortuna almeno Williams ha potuto rifarsi, doppiando Due Facce in Lego Batman.

Il tagliaerbe (1992)
Al termine de Il tagliaerbe, uno dei primi film a usare la computer graphic in maniera massiccia nei primi anni '90, il protagonista/antagonista Jobe (Jeff Fahey) diventava onnipotente, un essere puramente digitale in grado di controllare le macchine di tutto il mondo (o di far squillare quanti telefoni voleva). Ma nel sequel, Il tagliaerbe 2 - The Cyberspace, Jobe torna come antagonista eppure non è per nulla potente come il finale del primo ci aveva lasciato intendere. Anzi, si scopre che è rimasto addirittura paralizzato a causa dell'esplosione nel finale.
Specie mortale (1995)
Alla sua uscita, nel 1995, il pubblico maschile premiò Specie mortale soprattutto per la bellezza della sua protagonista, Natasha Henstridge, che non esitava a spogliarsi a favor di camera. Ma in realtà, se consideriamo il finale, era tutta una strategia per sviare la nostra attenzione dalla vera portata della storia. L'aliena protagonista tenta per tutto il film di accoppiarsi con un maschio umano per mutare la nostra specie e conquistare la Terra. Ma alla fine si vede un ratto che, dopo aver dato un morso al corpo senza vita dell'extraterrestre, muta. Un concetto che avrebbe potuto essere sfruttato in Species II, che invece si limita a cambiare il sesso del mostro e a riportare in vita la Henstridge in versione buona à la Terminator 2.

Jurassic Park III (2001)
Jurassic Park III è un sequel con ben poca fantasia, il cui unico vero guizzo è nel finale. In esso, vediamo degli pteranodonti volare via, lontano da Isla Sorna e verso la costa, dove certamente inizieranno a riprodursi in libertà. Un'idea devastante, eppure non sfruttata nel successivo Jurassic World, che riporta l'azione su Isla Nublar. Chissà che, finalmente, Jurassic World - Il regno distrutto non ci dia quello che sognavamo da quasi vent'anni: un mondo in cui umani e dinosauri saranno costretti nuovamente a convivere.

L'incredibile Hulk (2008)
Al termine de L'incredibile Hulk, il dottor Samuel Sterns di Tim Blake Nelson viene contaminato dal sangue di Bruce Banner e la sua testa inizia a gonfiarsi. I lettori dei fumetti avranno capito che quello era l'incipit della sua trasformazione nel Capo, nemesi di Hulk. Ma, per una serie di questioni legate ai diritti, da allora i Marvel Studios non hanno più realizzato un film solista di Hulk e, dunque, il Capo non è mai più riapparso, lasciando cadere nel vuoto un buon cliffhanger.

Terminator Salvation (2009)
Quando si conclude Terminator Salvation, John Connor (Christian Bale) è stato salvato grazie al trapianto di un cuore artificiale gentilmente offertogli dal Terminator dal cuore d'oro Marcus Wright (Sam Worthington), ed è pronto ad affrontare la guerra con le macchine. Ma Terminator Genisys ha scelto di ignorare tutti gli avvenimenti del film di McG, aggiungendo ulteriori paradossi temporali, cambiando l'interprete di John Connor (Jason Clarke) e rivelando che lui stesso è diventato un Terminator. Il prossimo sequel, probabilmente, ignorerà di nuovo tutto questo.

The Bourne Legacy (2012)
Al termine di The Bourne Legacy, Aaron Cross (Jeremy Renner) si salva per il rotto della cuffia, fuggendo in barca da una sparatoria. Purtroppo, quando Universal decise di riportare in scena il "vero" Bourne nel successivo Jason Bourne, decise anche di non affiancargli Cross. Che molto probabilmente non rivedremo mai più. Perciò non sapremo nemmeno come se la sia cavata dopo quel finale così movimentato.