Baciami Ancora

Baciami Ancora - Locandina

Che piega avrà mai preso la vita di Carlo e di Giulia, indimenticabili protagonisti de "L'Ultimo bacio"? Dieci anni dopo ritornano i due protagonisti con le loro vite, i successi, gli errori, i desideri, le delusioni e gli amici di sempre.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Baciami Ancora
GENERE
NAZIONE
Italia
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
Medusa
USCITA CINEMA
29/01/2010
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2010

di Adriano Ercolani

Evidentemente l'aria di casa non fa troppo bene al cinema di Gabriele Muccino. Tornato dopo l'esperienza hollywoodiana a raccontare la vita e le peripezie amorose del gruppo di amici che ci aveva presentato nel suo più grande successo nazionale, "L'ultimo bacio", il cineasta romano con "Baciami ancora" ha voluto evidentemente realizzare una pellicola ancora più epocale, ma ha finito per perdere il controllo della sua idea di messa in scena e strabordare clamorosamente, come gli era già successo con "Ricordati di me".

Gabriele Muccino alla première di Baciami ancora

Che Gabriele Muccino sia un autore con un'idea precisa di cinema è un fatto innegabile. Che sia allo stesso modo un regista capace di muovere la macchina da presa è altrettanto evidente ed apprezzabile, soprattutto in un panorama come quello italiano in cui l'estetica propria dei lungometraggi è troppo spesso minimalista e "timida". Spesso però è proprio la perizia tecnica di Muccino a portarlo fuori strada: qualche volta il problema dei suoi film è invece doverla tenere ferma, la macchina da presa. Costruire tutte le scene come se fossero momenti fondamentali di un lungometraggio alla lunga si rivela controproducente, come succede appunto in "Baciami ancora": l'eccesso di momenti drammatici, sottolineati da una musica bella ma troppo invasiva, producono l'effetto contrario di appiattire la storia. Se tutto è dramma quali sono allora le parti di raccordo e le scene invece più importanti?

Il cast maschile di Baciami ancora

Probabilmente Muccino come sceneggiatore ha bisogno di un "tecnico" accanto che lo aiuti a strutturare meglio le sue storie, a dosare il ritmo secondo alternanze narrative meglio scandite. Non è un caso secondo noi se il meglio delle sue capacità il regista lo ha dato proprio con i suoi due lungometraggi realizzati ad Hollywood con Will Smith. Ne "La ricerca della felicità" e "Sette anime" abbiamo infatti assistito ad un progetto organizzato in maniera totalmente differente rispetto ai suoi lavori in Italia: l'estro registico è stato infatti incanalato dentro un prodotto scandito da una sceneggiatura molto precisa, soprattutto nel caso del primo film. Di conseguenza la messa in scena si è rivelata allo stesso modo efficacissima, ma comunque pienamente funzionale e coerente con la storia. Appare quindi evidente che quando lavora in Italia Muccino è troppo libero, quindi c'è da supporre che non abbia alle spalle una produzione in grado di "indirizzarlo" con la necessaria fermezza.

Vittoria Puccini e Stefano Accorsi in Baciami ancora

Date queste premesse era conseguenza ovvia che "Baciami ancora" fosse un'opera ridondante e slabbrata, come appunto si è rivelata. Una maggiore lucidità nel girare e successivamente comporre il mosaico che il cineasta aveva in mente era a nostro avviso fondamentale per la riuscita di questo melodramma.

Per saperne di più su Baciami ancora (Medusa Film, dal 29 gennaio nei cinema)
Leggete la nostra intervista a Gabriele Muccino
Guardate il trailer