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Soldado, la recensione del sequel di Sicario diretto da Stefano Sollima

La tratta dei migranti al centro della nuova indagine di Benicio Del Toro e Josh Brolin, ma l'assenza di Emily Blunt si fa sentire

30.07.2018 - Autore: Mattia Pasquini
La notizia che di Soldado se ne sarebbe occupato lui era stata accolta come un gran risultato, e giustamente, perché non capita spesso che un regista italiano - per quanto tra i più acclamati e promettenti - come Stefano Sollima venga chiamato dall'altra parte dell'Oceano per occuparsi del sequel di uno dei crime action più duri degli ultimi anni, il Sicario di Denis Villeneuve. Ci si aspettava molto dalla sua elaborazione di quel dramma, persino un miglioramento (almeno degli aspetti più convenzionali mostrati dal precedente), probabilmente troppo…



Dei difetti di quello avevamo detto sin dalla proiezione al Festival di Cannes, ma il film del regista di Blade Runner 2049 aveva comunque lasciato una traccia interessante, da seguire o meno. E non si può negare che il lavoro del nostro compatriota sia stato comunque encomiabile, anche se più a livello visivo e di dialettica cinematografica che di narrativa e originalità. "Un seguito impressionante, potente, magistrale… grandioso" lo ha definito lo stesso Villeneuve, unendosi a un coro di lodi forse troppo superficiali o preventive, soprattutto considerata l'ossequiosità di Sollima nei confronti di modelli che avremmo preferito vedere resi personali.

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E invece, quel che sembra tornare a più riprese, è proprio una sorta di rispetto del canone, una ripetizione del già visto, anche in assenza delle premesse che giustificavano certi comportamenti dei protagonisti, con l'inevitabile e poco giustificabile prevedibile effetto accennato. L'evoluzione della trama criminosa e della politica dei cartelli poteva essere uno spunto fruttuoso, che purtroppo non incide sullo sviluppo complessivo. Il senso di ineluttabilità al quale non possono che arrendersi gli attori della vicenda ci accomuna a loro nella condanna, e resta senza dubbio uno degli aspetti che i nostalgici del primo film apprezzeranno maggiormente, dopo esser stati attratti dal ritorno dell'accoppiata Benicio Del Toro-Josh Brolin.



Sarà bene non chiedere molto di più all'azione essenziale e asciutta di questo Soldado, non aspettarsi che mantenga promesse mai fatte, quanto piuttosto godere la tappa importante di un regista fin troppo chiacchierato ultimamente (dai corti pubblicitari a ritorno alla serialità televisiva di Zerozerozero, dal possibile videoludico Call of Duty ad altre ipotesi, abbandonate e non) e tanto meritevole quanto coraggioso nell'affrontare un'impresa del genere, sapendo di non poter deludere le aspettative della produzione statunitense. Nella speranza che questo costituisca comunque un trampolino verso più intriganti e soddisfacenti traguardi.

Soldado, in sala dal 18 ottobre 2018, è distribuito da 01 Distribution.