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Stasera in TV 8 novembre, Christian Bale moderno Mosè in Exodus

Un tuffo nel kolossal biblico per Ridley Scott, che dopo la morte del fratello Tony seppe regalarci una spettacolare versione di una delle storie più amate dal cinema.

Exodus - Dei e Re

08.11.2018 - Autore: Mattia Pasquini
Contestato, ma spettacolare e capace di dare una nuova veste alla storia immortale di Mosè e dell'Esodo degli ebrei dall'Egitto alla Terra Promessa, Exodus: Dei e re di Ridley Scott ci offre un Christian Bale biblico e una serie di interessanti curiosità sulle quali speculare prima e dopo la visione.

Il film. Una visione diversa della leggenda che tutti conoscono. Il racconto epico di un uomo e del suo coraggio nell'assumere la guida di un popolo. Questi è il leader ribelle Mosè, che vediamo ergersi contro il faraone egiziano Ramses, portando centinaia di migliaia di schiavi in un monumentale viaggio di fuga dall'Egitto dopo il mitologico ciclo delle terribili e letali 'dieci piaghe'.



Dietro le quinte. Il film ebbe dei problemi nel mondo arabo (come raccontammo all'epoca), e non per il prevedibile 'Whitewashing' tanto in auge dalle parti delle produzioni statunitensi. Chissà se la versione 'Finale' di quattro ore, di cui parlò Ridley Scott in una sua intervista ad Access Hollywood. avrebbe scontentato ulteriormente il pubblico internazionale o no. Di certo non si poté negare il grande impegno di regista e attori, su tutti quello di Christian Bale, che - al suo primo film in 3D! - per prepararsi al ruolo lesse i primi cinque libri della Bibbia, il Corano, Le leggende degli ebrei di Louis Ginzberg e Mosè: una vita di Jonathan Kirsch. L'attore dovette inoltre dimagrire sensibilmente, visto che dopo American Hustle - L'apparenza inganna il suo peso era divenuto tale da fargli rischiare di esser sostituito. Poco si fece, invece, per farlo assomigliare al Mosè di cui parlano alcune interpretazioni della Bibbia, secondo le quali avrebbe avuto oltre ottant'anni all'epoca dell'Esodo.

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Perché vederlo. Tra tante polemiche, il film di Ridley Scott ha sicuramente qualche indubbio merito. Intanto, e principalmente, per l'idea alla base, una lettura originale di delle storie più raccontate non solo al cinema. Una storia che il regista dedicò al fratello Tony Scott, da poco scomparso, e che forse risentì molto di una fase complicata nella vita del cineasta e della sua produzione tutta. Il risultato fu comunque un'opera interessante, che al netto di qualche irregolarità nel ritmo e nella narrazione (e senza considerare certe critiche al limite del capzioso o dello strumentale) offre buoni momenti nello sviluppo, su tutti quelli relativi al rapporto tra Mosè e Ramsete e della spettacolare ricostruzione delle leggendarie dieci piaghe.
 
La scena da antologia. Come appena detto, sicuramente le sequenze relative all'abbattersi delle dieci piaghe sull'Egitto governato dai faraoni. A tratti molto rapida, la messa in scena dell'invasione delle rane, delle zanzare e delle mosche, la moria di bestiame e primogeniti, etc. resta sicuramente uno dei migliori momenti - e più citati - del film.

Premi. Solo nomination per Scott & Co., stavolta. Per i costumi (dai Saturn Awards), per il sonoro (dalla associazione AMPS), per le musiche (dai critici della IFMCA) e per il live action 3D (agli International 3D & Advanced Imaging Society's Creative Arts Awards del 2015).

Dove e quando. Alle 21.00 su 20 - Venti, canale 2o del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.

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