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Stasera in TV, 2 luglio: La Magnifica Presenza di Elio Germano tra i fantasmi

Ferzan Ozpetek dà nuova vita a una tradizione di 'presenze' romane che da sempre affascinano il suo cinema

02.07.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Con otto candidature ai David di Donatello 2012 e nove ai Nastri d'argento 2012, Magnifica presenza resta uno dei film più recenti e particolari di Ferzan Ozpetek che, approfittando di Elio Germano e di affascinanti location capitoline, gioca a regalarci una versione moderna dei 'Fantasmi a Roma' del 1961 di Antonio Pietrangeli.

Il film. Pietro, un giovane pasticciere siciliano arrivato a Roma con il sogno di diventare attore, va ad abitare in un palazzo popolato da strani personaggi. All'inizio sembra che non ci siano rapporti tra Pietro e i vicini, ma col tempo nascono amicizie, si creano legami forti, avvengono cose che lo spingeranno a cambiare atteggiamento nei confronti della vita.



Dietro le quinte. "L'idea del film mi è venuta da strane presenze avvertite da me e da miei amici in case dove poi si è scoperto che era avvenuto qualcosa di tragico", aveva dichiarato lo stesso Ferzan Ozpetek, inquadrando perfettamente le premesse del film. Che nasce dalla storia vera di un amico del regista e si sviluppa con 'in mente' i Sei personaggi in cerca d'autore di Luigi Pirandello. Interessante la coincidenza per cui proprio nel celebre Teatro Valle di Roma - a lungo 'simbolo' dello scontro sulle politiche culturali nazionali e location della scena finale - lo stesso Pirandello rappresentò per la prima volta l'opera in questione. Riguardo il cast, per il ruolo del Valentino di Beppe Fiorello avremmo dovuto vedere addirittura Colin Firth, purtroppo altrimenti impegnato.

Perché vederlo. Per godersi la versione ectoplasmatica di Beppe Fiorello, l'immancabile Margherita Buy, Vittoria Puccini e Paola Minaccioni, ma soprattutto per cercare le tante citazioni (autocitazionismo compreso) e omaggi inseriti dal regista di origine turca. Da Truffaut alla Garbo, da Castellani al citato Pietrangeli, a emergere è però sicuramente l'universo tanto caro ai fan del suo cinema, sempre molto presente in tutte le sue storie. E anche qui. Tra ossessioni e affettività, humor e cucina, saranno in molti a invidiare Elio Germano



La scena da antologia. In tanti riferimenti, è piacevole riconoscere i cardinali di Habemus Papam di Nanni Moretti nella visita a Cinecittà del progratonista. O l'amico Daniele Luchetti, prestatosi a un divertente cameo per la scena dei provini di Pietro (Germano, appunto, che con il regista ha lavorato in Mio fratello è figlio unico e La nostra vita). Ma tutto conduce verso la scena finale nel teatro romano 'abbandonato', con la quale si chiude l'ideale circolo rappresentato sullo schermo, sia per l'interprete principale, sia per i personaggi eternamente 'in cerca'. E non solo, vista la riflessione finale.

I Premi. Ciak d'Oro a Ferzan Özpetek (per la Miglior regia) e a Elio Germano (Migliore attore protagonista), Nastro d'argento per il Miglior soggetto (Ferzan Özpetek e Federica Pontremoli) e i Migliori costumi (Alessandro Lai) e cinque Globi d'oro: Miglior regista, Miglior attore protagonista e non protagonista (Beppe Fiorello), Miglior attrice non protagonista (Paola Minaccioni) e Globo d'oro speciale a Anna Proclemer.

Dove e quando. Alle 21:15 su Rai Movie, canale 24 del digitale terrestre e 14 della piattaforma satellitare TivùSat.