Il campionato di calcio del Vecchio Continente è già nel vivo, impossibile ignorarlo. Ma senza proporre la solita lista di film sul calcio o con campioni come protagonisti (e non sono stati pochi) approfittiamo di Euro2016 per celebrare lo Stadio. In generale, inteso come luogo dove questo tipo di speciale 'liturgia' torna a ripetersi ogni quattro anni. Ma anche dove ogni settimana milioni di appassionati ritrovano la possibilità di radunarsi tra simili e di tornare 'bambini'. Una fase che "non supereremo mai", come dice il giovane Paul in Febbre a 90, film di David Evans emblematico del rapporto di alcuni tifosi con la propria squadra e con la sua 'Casa'. Si tratta - come racconta il film - di eredità paterne, sociali a volte, veri e propri riti (come quello della prima volta allo stadio, con l'Imprinting che ne deriva) che cambiano nel tempo. E che restano struggenti, come dimostrano le ansie, la disperazione, l'irrequietezza, le scaramanzie di Colin Firth cui l'amico dice esasperato: "a te serve un medico, stai molto male".
Come in quel caso, spesso lo stadio è raccontato dal divano di casa, attraverso le cronache altrui o i "non ce la faremo mai" dei più insofferenti, ma non sempre. Non tutte le storie di sport (o di tifo) sono ugualmente dolorose, per fortuna o purtroppo, anzi. Né lo sono i film che hanno utilizzato gli stadi, di calcio, di baseball, di football americano, per raccontare vicende anche non sportive, come dimostrano alcuni degli esempi che seguono. Scelti pensando ai tanti che in questi giorni hanno ritirato fuori le vecchie vuvuzele per inneggiare agli azzurri, ma anche agli appassionati di cinema che passeranno quei fatidici 90 minuti facendo - e guardando - altro!
Fuga per la vittoria
Impossibile non partire da qui, per quanto scontato. Ci sono Pelè (attualmente raccontato da un altro film in sala), Ardiles e molti altri. Ma soprattutto c'è un (doppio) gran finale in uno stadio gremito: una partita dalle mille emozioni e dai significati extrasportivi nella quale nemmeno un veterano come Max von Sydow riesce a mantenere il proprio aplomb.
Goal!
Un film meno decantato di altri, ma che dopo la sua uscita nel 2005 ha saputo 'moltiplicarsi' in una trilogia (completata da Goal! 2 - Vivere un sogno e Goal! 3). Il film di Danny Cannon ci mostrava l'ascesa e la rivincita sociale del messicano Santiago Muñez, mentre i successivi - sempre molto densi di scene 'di campo' - il suo trionfo e la sua crescita umana.
Il Maledetto United
Erba e tacchetti a profusione anche nell'incredibile film di Tom Hooper con Michael Sheen nei panni dell'ex calciatore Brian Clough divenuto allenatore dell'odiato Leeds United. 44 giorni che ne fecero un'icona del calcio inglese negli anni settanta.
Il tifoso l'arbitro e il calciatore
Abbiamo scelto il titolo di un cult di un altro cinema, quello della commedia anni '80, per omaggiare lo stadio della Capitale, l'Olimpico di Roma. Qui al centro dell'azione un derby con i giallorossi protagonisti e Pippo Franco costretto a cambiare bandiera 'per amore', ma in altre occasioni prestato al cinema. Come per la fiaccolata alla fine del derby del 1956 (3-0 con doppietta di Costa) mostrata in Il Marito con Alberto Sordi o per le immagini del Roma-Catania 5-1 rese celebre dal “Forza Romaaaaaa!” di Vittorio Gassman in I mostri.
Il cavaliere oscuro - Il ritorno
Ma, come dicevamo, non solo calcio. E non solo sport. Eclatante - sin dal trailer che la sfruttò, scatenando l'eccitazione del pubblico in attesa di vedere il film completo - l'immagine del campo di football che sprofonda dietro il giocatore lanciato verso il touchdown in Il cavaliere oscuro - Il ritorno del 2012.
X-Men - Giorni di un futuro passato
Per quanto sia una finzione narrativa (nel 1973, quando il film è ambientato, in città solo i Redskins avevano uno stadio, di football), è rimasto negli occhi lo stadio del baseball di Washington fatto volare dal Magneto di Michael Fassbender per isolare la Casa Bianca e i suoi piani di vendetta.
Il migliore
La rivincita e il sogno di Robert Redford, in The Natural del 1984, hanno come teatro più di uno stadio, ovviamente del baseball. Da Chicago a New York, l'epopea di Wonderboy e del datato campione sono uno dei capitoli più emozionanti del genere, giustamente immortalati dalla 'sfavillante' scena finale.
The Rock
Era il 1996 quando la ('insana', per non dire di peggio) fantasia di Michael Bay faceva dello stadio di San Francisco l'obiettivo del missile lanciato da Ed Harris dalla Alcatraz requisita. Lo vediamo dall'alto mentre l'ordigno supera una collina per abbattersi sulle migliaia di persone inconsapevoli… ma per l'esito finale vi rimandiamo al film!
Panico allo stadio
Ma anche Larry Peerce 'giocava' con il pericolo che spesso può nascere dalla volontà di singoli pazzi di sfruttare grandi eventi e sulla concentrazione di grandi masse per dare visibilità alle proprie richieste o messaggi. Nel film del 1976 con Charlton Heston, John Cassavetes, Beau Bridges e Gena Rowlands si trattava di un cecchino… non una delle peggiori minacce dopotutto, come insegnano le cronache.
Harry ti presento Sally
Durante la partita di football dei NY Giants (per quanto le scene di folla siano state girate durante una partita dei Buffalo Bills al Rich Stadium) Billy Crystal e Bruno Kirby sono sugli spalti. Una immagine leggera - che vi riproponiamo per chiudere in bellezza - per quanto i due non appaiano del tutto coinvolti dall'azione e piuttosto svogliati nella partecipazione alla 'Ola' generale.
Come in quel caso, spesso lo stadio è raccontato dal divano di casa, attraverso le cronache altrui o i "non ce la faremo mai" dei più insofferenti, ma non sempre. Non tutte le storie di sport (o di tifo) sono ugualmente dolorose, per fortuna o purtroppo, anzi. Né lo sono i film che hanno utilizzato gli stadi, di calcio, di baseball, di football americano, per raccontare vicende anche non sportive, come dimostrano alcuni degli esempi che seguono. Scelti pensando ai tanti che in questi giorni hanno ritirato fuori le vecchie vuvuzele per inneggiare agli azzurri, ma anche agli appassionati di cinema che passeranno quei fatidici 90 minuti facendo - e guardando - altro!
Fuga per la vittoria
Impossibile non partire da qui, per quanto scontato. Ci sono Pelè (attualmente raccontato da un altro film in sala), Ardiles e molti altri. Ma soprattutto c'è un (doppio) gran finale in uno stadio gremito: una partita dalle mille emozioni e dai significati extrasportivi nella quale nemmeno un veterano come Max von Sydow riesce a mantenere il proprio aplomb.
Goal!
Un film meno decantato di altri, ma che dopo la sua uscita nel 2005 ha saputo 'moltiplicarsi' in una trilogia (completata da Goal! 2 - Vivere un sogno e Goal! 3). Il film di Danny Cannon ci mostrava l'ascesa e la rivincita sociale del messicano Santiago Muñez, mentre i successivi - sempre molto densi di scene 'di campo' - il suo trionfo e la sua crescita umana.
Il Maledetto United
Erba e tacchetti a profusione anche nell'incredibile film di Tom Hooper con Michael Sheen nei panni dell'ex calciatore Brian Clough divenuto allenatore dell'odiato Leeds United. 44 giorni che ne fecero un'icona del calcio inglese negli anni settanta.
Il tifoso l'arbitro e il calciatore
Abbiamo scelto il titolo di un cult di un altro cinema, quello della commedia anni '80, per omaggiare lo stadio della Capitale, l'Olimpico di Roma. Qui al centro dell'azione un derby con i giallorossi protagonisti e Pippo Franco costretto a cambiare bandiera 'per amore', ma in altre occasioni prestato al cinema. Come per la fiaccolata alla fine del derby del 1956 (3-0 con doppietta di Costa) mostrata in Il Marito con Alberto Sordi o per le immagini del Roma-Catania 5-1 rese celebre dal “Forza Romaaaaaa!” di Vittorio Gassman in I mostri.
Il cavaliere oscuro - Il ritorno
Ma, come dicevamo, non solo calcio. E non solo sport. Eclatante - sin dal trailer che la sfruttò, scatenando l'eccitazione del pubblico in attesa di vedere il film completo - l'immagine del campo di football che sprofonda dietro il giocatore lanciato verso il touchdown in Il cavaliere oscuro - Il ritorno del 2012.
X-Men - Giorni di un futuro passato
Per quanto sia una finzione narrativa (nel 1973, quando il film è ambientato, in città solo i Redskins avevano uno stadio, di football), è rimasto negli occhi lo stadio del baseball di Washington fatto volare dal Magneto di Michael Fassbender per isolare la Casa Bianca e i suoi piani di vendetta.
Il migliore
La rivincita e il sogno di Robert Redford, in The Natural del 1984, hanno come teatro più di uno stadio, ovviamente del baseball. Da Chicago a New York, l'epopea di Wonderboy e del datato campione sono uno dei capitoli più emozionanti del genere, giustamente immortalati dalla 'sfavillante' scena finale.
The Rock
Era il 1996 quando la ('insana', per non dire di peggio) fantasia di Michael Bay faceva dello stadio di San Francisco l'obiettivo del missile lanciato da Ed Harris dalla Alcatraz requisita. Lo vediamo dall'alto mentre l'ordigno supera una collina per abbattersi sulle migliaia di persone inconsapevoli… ma per l'esito finale vi rimandiamo al film!
Panico allo stadio
Ma anche Larry Peerce 'giocava' con il pericolo che spesso può nascere dalla volontà di singoli pazzi di sfruttare grandi eventi e sulla concentrazione di grandi masse per dare visibilità alle proprie richieste o messaggi. Nel film del 1976 con Charlton Heston, John Cassavetes, Beau Bridges e Gena Rowlands si trattava di un cecchino… non una delle peggiori minacce dopotutto, come insegnano le cronache.
Harry ti presento Sally
Durante la partita di football dei NY Giants (per quanto le scene di folla siano state girate durante una partita dei Buffalo Bills al Rich Stadium) Billy Crystal e Bruno Kirby sono sugli spalti. Una immagine leggera - che vi riproponiamo per chiudere in bellezza - per quanto i due non appaiano del tutto coinvolti dall'azione e piuttosto svogliati nella partecipazione alla 'Ola' generale.