
Dieci libri sui più grandi registi da leggere sotto l'ombrellone

Room to Dream - David Lynch
L'estate è arrivata e tutti sono alla ricerca del libro perfetto da leggere sotto l'ombrellone. La scelta ricade spesso su un best-seller, un romanzo thriller, qualcosa di fresco e veloce da digerire. Ma noi vogliamo darvi un'alternativa, specialmente se siete appassionati di cinema e volete scoprire come si faccia un film o quali siano i trucchi dei più grandi registi di tutti i tempi. Dieci libri, biografici o autobiografici, in cui i più grandi autori parlano della propria arte...
A cominciare da David Lynch che, di recente, ha pubblicato la sua autobiogafia "Room to Dream". Una lettura fondamentale per entrare nella testa di uno dei registi più unici del Ventesimo Secolo, autore di Twin Peaks e Mulholland Drive. In attesa di un'edizione italiana che arriverà certamente molto presto, potete già leggerlo in lingua originale e ordinarlo anche in formato eBook.
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Il cinema secondo Hitchcock - Francois Truffaut
La storica conversazione tra Francois Truffaut e Alfred Hitchcock. Forse non tutti sanno che, prima dell'intervento di critici e autori francesi come Truffaut, "Hitch" era considerato un mestierante ma nulla più. Se oggi tutti lo venerano come un genio lo dobbiamo anche a Truffaut. La sinossi:
L'autore dei "Quattrocento colpi" interroga provocatoriamente quello di "Psycho". Il lungo, appassionante dialogo svela al lettore la vita e le opere di un uomo incredibile e di un regista straordinario. Analizzando la vasta produzione di Hitchcock, i due parlano di invenzioni visive, montaggio, taglio delle inquadrature, narrazione. Ma il discorso sfocia volentieri nella sfera del sogno, dell'eros, delle emozioni e svela la figura enigmatica e geniale di Hitchcock, tanto rigoroso e metodico nella sua arte quanto umorale e lunatico nelle sue relazioni con il mondo. Un viaggio ipnotico nella mente di un uomo che con i suoi film è riuscito a segnare la storia della settima arte, ma soprattutto un grande libro sul cinema, frutto di lunghi colloqui tra due artisti consapevoli degli strumenti della propria arte.

Il cinema secondo Orson Welles - Peter Bogdanovich
Come nel caso de "Il cinema secondo Hitchcock", un regista conversa con un regista sull'arte di fare cinema. La sinossi ufficiale:
Orson Welles è stato l'artista più dirompente e decisivo dall'avvento del cinema sonoro. A ventitré anni sconvolse l'America annunciando alla radio l'invasione della Terra da parte di creature venute da Marte. A venticinque, con un'opera cruciale come "Quarto potere", riscrisse la grammatica filmica imponendo tecniche come la profondità di campo, il long-take e il piano sequenza. Da allora la sua carriera fu una lotta incessante tra un talento artistico smisurato e le logiche asfissianti dell'industria cinematografica. Drammaticamente in anticipo sui tempi, visse il resto della sua vita affacciato su un precipizio. Da una parte la vertigine dell'arte, il demone della recitazione, la forza oscura che sprigionava dalle sequenze abbaglianti dei suoi film; dall'altra i mille compromessi, i ruoli svilenti accettati per finanziare l'ennesimo capolavoro, gli spettri della depressione, dell'alcol, del fallimento creativo e umano. E in mezzo a tutto questo, film e opere teatrali che vibrano della potenza dei grandi classici, dall'"Orgoglio degli Amberson" a "Otello", dalla "Signora di Shangai" all'"Infernale Quinlan". Un pomeriggio del 1968, fu proprio Welles a telefonare a Peter Bogdanovich allora giovane regista, poi diventato autore di prima grandezza - per chiedergli di scrivere insieme a lui il libro-intervista a cui avrebbe affidato la sua verità e il suo riscatto.

Fare un film - Federico Fellini
Federico Fellini è uno dei più grandi registi di tutti i tempi. Questo libro dà la rara possibilità di entrare nel suo processo creativo. Un testo fondamentale per chiunque aspiri a diventare regista o voglia capire un po' meglio cosa significhi "fare un film". La sinossi:
Il regista americano Joseph Losey scrive a Fellini: "Caro Federico, solo per dirti che la settimana scorsa ho rivisto alla televisione francese La dolce vita. Che film stupendo! Coraggio!" E Fellini risponde: "Caro Joseph, io non rivedo mai tutti i miei film e quando un amico me ne parla perché ne ha visto uno di recente, ho sempre un soprassalto, come se avessero scoperto all'improvviso che non ho pagato le tasse, o come se venissi a sapere che il marito di una bella signora ha scoperto tutto e mi cerca..." In questo libro, Federico Fellini ha svelato per la prima volta i legami misteriosi, talvolta inquietanti, che lo avvincono al suo lavoro. Fra divagazioni estrose e vagabondaggi della memoria, egli racconta l'atmosfera in cui ha realizzato i suoi film, gli episodi bizzarri o drammatici, gli incontri che sembravano insignificanti e furono memorabili. Ma soprattutto Fellini racconta come si offre alla sua immaginazione l'idea di un film, a cui è solito accostarsi buttando giù piccoli disegni.

La mia autobiografia - Charles Chaplin
Charlie Chaplin è senza dubbio sul podio delle più grandi icone del cinema. Qui si racconta di proprio pugno, in una serie di pagine emozionanti che svelano i retroscena della sua scalata alla vetta di Hollywood. La sinossi:
Scritte fra il 1959 e il 1963 queste pagine sono incredibilmente dense e sentite: fluide e avvincenti come un romanzo, raccontano la storia dell'uomo venuto dal nulla che inventò il cinema. Dentro c'è tutto Chaplin: le sue idee, il senso di tutto il suo lavoro, le sue battaglie, le sue donne, i suoi affetti, le sue avventure in un'America divorata dalla propria crescita. Un'epoca straordinaria, divisa fra le stelle del cinema e le luci di Hollywood, i viaggi, le amicizie e gli incontri con personaggi come Gandhi, Einstein, Roosevelt, Krusciov e Stravinskij. Ma è soprattutto la magia di una narrazione lineare, sobria, mai compiaciuta, a fare di questo testo un'opera anche letteraria.

Il buio e la luce - William Friedkin
William Friedkin non è solamente il regista di capolavori come L'esorcista e Il braccio violento della legge. E' anche un agente provocatore, un irriverente che non aveva paura nemmeno di Hitchcock, che affrontò a muso duro la vecchia guardia e le moine dei produttori. Tanto da finire tagliato fuori da Hollywood nonostante gli enormi successi. Qui si racconta senza peli sulla lingua, ed è una lettura imprescindibile. La sinossi:
Esordisce nel 1962 con un documentario contro la pena di morte. In seguito gira due film sullo stesso tema, rivedendo le proprie posizioni. Incrocia Alfred Hitchcock, improvvisa un musicarello con Sonny e Cher, conquista la fiducia di Harold Pinter. William Friedkin è il regista di successi epocali da Oscar come Il braccio violento della legge e L esorcista, ed è responsabile di alcuni dei fallimenti più costosi della storia di Hollywood. Dirige opere liriche, film a basso costo, telefilm. La sua carriera è unica, nel cinema americano e non solo. E unica è anche la sua autobiografia. "Mi chiedo che cosa mi attragga così ossessivamente verso temi inquietanti," dice di sé. Ma a differenza di tanti suoi colleghi, non coltiva il mito di una vocazione autoriale. Non che non sia cinefilo: dopo tutto è un ragazzo di Chicago folgorato da Quarto potere e dalla nouvelle vague. Ma in questa autobiografia mostra, con grande onestà intellettuale, che il cinema è un'impresa faticosa e spesso dominata dal caso. Errori grossolani si possono rivelare provvidenziali; mentre l'impulso di un attimo può compromettere mesi di lavoro. Più che celebrare i propri trionfi, Friedkin è interessato a svelare i retroscena, le occasioni perdute, le scelte sbagliate e le coincidenze fortuite, la follia propria e altrui. Riconosce la propria hybris, con la serenità di chi ha alle spalle una carriera avventurosa e imprevedibile, e ha saputo ogni volta ripartire da capo.

La conquista dell'inutile - Werner Herzog
I diari della realizzazione di Fitzcarraldo, il rapporto di amore/odio con Klaus Kinski, il racconto di un'impresa senza precedenti nella storia del cinema. "La conquista dell'inutile" entra nel cervello lucidamente folle di Werner Herzog e non vi farà più uscire. La sinossi:
Questo testo raccoglie il lungo diario tenuto da Werner Herzog durante i due anni e mezzo di lavorazione del suo film "Fitzcarraldo" nella giungla amazzonica, tra il giugno 1979 e il novembre 1981. Protagonisti di queste pagine sono, come nel film, la lussureggiante foresta pluviale e le sue popolazioni di indios che a centinaia lavorarono come comparse nella pellicola, oltre a Klaus Kinski, l'attore preferito di Herzog. Nel descrivere la quotidianità di un'impresa che non ha nulla di quotidiano, Herzog arriva a ripensarsi radicalmente come artista e come uomo, riflettendo sul ruolo dell'arte, sul concetto di civilizzazione, sul senso della violenza e sull'ineluttabile crudeltà della natura.

Stanley Kubrick e me - Emilio D'Alessandro
Trent'anni accanto al più grande regista di tutti i tempi. Questo libro è tanto la storia di Kubrick quanto, soprattutto, quella di Emilio D'Alessandro, assistente personale del regista e suo autista. Ma è anche la storia di una grande amicizia. La stessa raccontata nel documentario S is for Stanley. La sinossi:
È il 1971. Emilio D'Alessandro lavora a Pinewood, accompagna attori e produttori in giro per i set a bordo della sua Ford Capri. È stato chiamato per una corsa a Abbots Mead, una villa alla periferia nordest di Londra. Suona alla porta d'ingresso, solo qualche minuto, e dal corridoio spunta un signore barbuto sulla quarantina. "Buongiorno, sono Stanley Kubrick. È lei il pilota di cui si parla in questo articolo?" domanda, mostrando un vecchio ritaglio di giornale. Kubrick sta ultimando le riprese di 'Arancia meccanica' e cerca un autista. Non sanno ancora che quell'incontro cambierà le loro vite. In trent'anni di sodalizio professionale e umano con il regista, Emilio D'Alessandro scopre i segreti della settima arte, un mondo fantasmagorico, lontanissimo dalle sue origini, che lui vive da protagonista. Emilio D'Alessandro, insieme a Filippo Ulivieri, racconta la sua esperienza straordinaria, grazie anche a un'inedita documentazione fotografica e alla raccolta delle lettere e dei messaggi che Kubrick gli ha inviato. Gesti quotidiani, drammi familiari, partenze e ricongiungimenti, chiacchiere davanti a una tazza di caffè americano, lunghi viaggi in auto in cerca di location. Giorno dopo giorno, Emilio diventa indispensabile per Stanley e Stanley per Emilio. "Stanley Kubrick e me" è la cronaca della carriera di un genio del cinema raccontata attraverso gli occhi del suo assistente personale, ma anche la storia di una profonda amicizia e di una meravigliosa avventura.

Conversazioni su di me e tutto il resto - Martin Scorsese
Il regista di Taxi Driver e The Departed non ha bisogno di presentazioni. In questo libro, scritto insieme al critico Richard Schickel, Martin Scorsese racconta se stesso e la sua opera. La sinossi:
"Mean Streets", "Taxi Driver", "Toro scatenato", "L'ultima tentazione di Cristo", "Kundun", "The Departed", "The Aviator", "Shutter Island": sono solo alcuni dei film con cui Martin Scorsese ha reso grande il cinema americano. Acclamati dalla critica, hanno unito la sperimentazione al successo di pubblico. Questo libro consente di riviverli dall'interno, attraverso le parole e lo spirito del suo creatore. E le loro complesse vicende produttive diventano un'introduzione all'arte di realizzare un film. Richard Schickel ci guida attraverso la vita e l'opera di Scorsese: da ragazzo, negli anni Cinquanta, cercava di evadere dalla realtà di Little Italy grazie al grande schermo; e in seguito, da regista, ha modellato la propria ambizione su una conoscenza enciclopedica della storia del cinema. Scorsese rivela la base autobiografica di tanti suoi lavori, mostrando azzardi e scommesse. Parla dei suoi film che ormai sono diventati classici e di quelli meno noti, documentari compresi. Spiega il suo stile, l'attenzione al dettaglio, l'amore per i film di genere. E discute di ciò che la cinefilia gli ha insegnato a proposito di regia, recitazione, fotografia, montaggio e musica. Il risultato è un'illuminante storia della Hollywood moderna vista attraverso gli occhi di uno dei suoi protagonisti più coraggiosi. Scorsese mette a prova ogni volta le aspettative del pubblico, senza temere di affrontare temi controversi come la religione e la violenza istituzionalizzata.

All I Need to Know About Filmmaking I Learned from the Toxic Avenger - Lloyd Kaufman e James Gunn
Questo libro esiste solo in inglese, ma non potevamo non includerlo. Lloyd Kaufman è il fondatore della Troma, casa di produzione a budget zero dedicata a horror e splatter con una vena demenziale. Nel corso della sua lunga e inusuale carriera, Kaufman ha diretto Toxic Avenger, Tromeo & Juliet, Terror Firmer e tanti altri film volutamente "trash", oltre a essere apparso in piccoli ruoli in Rocky e Guardiani della Galassia (e infatti il regista di quest'ultimo, James Gunn, si è formato alla Troma e ha scritto il libro con Kaufman). Il suo bagaglio di esperienza è enorme e in questo libro, con la grande ironia che lo contraddistingue da sempre, spiega come sia stato possibile costruire un impero della serie B con pochissimi soldi e tanto, tanto ingegno. Una lettura ideale per chi ha l'urgenza di fare cinema ma non ha i fondi sufficienti. Con una introduzione del grande Roger Corman.