
Dieci film che hanno cambiato regista ma sono risultati OK

Ant-Man (2015)
Hollywood è un'industria, prima di tutto. Non è dunque inusuale che Studios o produttori possano non essere soddisfatti di un regista al punto tale da decidere di licenziarlo. Ant-Man della Marvel è uno dei casi recenti: Edgar Wright, stimato regista di Hot Fuzz e Scott Pilgrim vs. the World, ha lavorato per anni al progetto per lasciarlo infine a poche settimane dalle riprese, stufo delle continue ingerenze dei produttori. Il film era stato concepito quando l'universo Marvel era ancora una bozza, e col passare degli anni il capo dei Marvel Studios Kevin Feige iniziò a pretendere che Wright infilasse riferimenti e camei dagli altri film.
Wright se ne andò, e al suo posto arrivò lo "yes man" Peyton Reed (regista di... lo avete indovinato... Yes Man). In una situazione davvero difficile, Reed fece comunque un ottimo lavoro e Ant-Man, aiutato anche dalla sceneggiatura scritta da Wright e Joe Cornish (Attack the Block) portò a casa il risultato.
Dunque, anche se il regista viene cambiato in corsa, non significa che il progetto sia spacciato. O almeno non sempre. Andiamo a scovare dieci casi simili...
GUARDATE ANCHE:
Dieci sequel che nessuno voleva, ma che non sono per niente male
Dieci personaggi diventati popolari contro ogni previsione
Prova costume, le star si spogliano in 10 celebri film ambientati al mare

Solo: A Star Wars Story (2018)
Parlando di casi recenti, va per forza citato Solo: A Star Wars Story. Il film era stato quasi del tutto completato dai registi di The Lego Movie, Phil Lord e Christopher Miller, prima che la produttrice Kathleen Kennedy li licenziasse perché non amava il loro metodo basato sull'improvvisazione. Ron Howard fu chiamato a rigirare buona parte del film e completare il lavoro. E, per quanto sicuramente la visione originaria di Lord e Miller avrebbe fatto faville, il lavoro svolto da Howard è, come da programma, egregio. Solo non è il pessimo film che avremmo potuto aspettarci... anche se gli incassi non lo hanno premiato.

L'arte di vincere (2011)
L'arte di vincere, alias Moneyball, avrebbe dovuto essere una nuova collaborazione tra Brad Pitt e il regista Steven Soderbergh dopo la saga di Ocean's Eleven. Ma Soderbergh voleva girarlo con uno stile documentaristico, cosa che alla Sony non andava a genio. Pitt e Soderbergh cercarono dunque di proporlo ad altri Studios, ma non ottennero riscontro. Pitt, anche produttore, prese dunque le redini del progetto e lo propose al regista di Truman Capote, Bennett Miller, dopo aver fatto dare ad Aaron Sorkin una rispolverata allo script di Steven Zaillian. Il risultato è un film incredibilmente buono, una parabola sportiva che parla non solo di sport.

American History X (1998)
Tony Kaye fu tagliato fuori dalla sala montaggio dopo aver presentato a New Line la sua versione completa di American History X. Lo Studio diede praticamente in mano il film alla star Edward Norton, che divenne così un regista non accreditato in sala montaggio. Kaye denunciò pubblicamente la cosa, ma va detto che, per quanto avesse ragione ad arrabbiarsi, il film è comunque risultato ottimo e potente.

Paura e delirio a Las Vegas (1998)
Dato che molto del fascino di Paura e delirio a Las Vegas deriva dallo stile visionario e grottesco di Terry Gilliam, sembra incredibile pensare che, inizialmente, avrebbe dovuto essere diretto da un altro regista. Ovvero Alex Cox, autore del cult Repo Man, che fu però allontanato dal progetto perché Hunter S. Thompson, lo scrittore e giornalista sul cui romanzo il film è basato, lo prese fortemente in antipatia. Non solo non amava la sceneggiatura, ma fu infastidito dal fatto che Cox non seguiva il football ed era vegetariano!

Wargames - Giochi di guerra (1983)
Martin Brest fu originariamente scelto per dirigere WarGames, il cult anni '80 con Matthew Broderick. Ma la sua visione, più aderente al genere thriller, cozzava con l'idea di leggerezza emanata dallo script. Brest decise di lasciare il progetto dopo varie discussioni con lo Studio e fu sostituito da John Badham, regista de La febbre del sabato sera. Il resto è storia.

Apocalypse Now (1979)
Una decade prima che Francis Ford Coppola trasformasse lo script di John Milius nel capolavoro Apocalypse Now, il film avrebbe dovuto essere diretto da George Lucas. Lucas avrebbe voluto dirigere il progetto, allora noto come The Psychedelic Soldier, in Vietnam, nel corso della guerra, usando uno stile semi-documentaristico. Ma il progetto finì nel limbo quando Warner Bros. chiuse la collaborazione con la compagnia di Coppola, American Zoetrope. Solo dieci anni dopo, Coppola poté finalmente portare a termine quel sogno (senza girarlo, però, in Vietnam).

La febbre del sabato sera (1977)
John Badham re delle sostituzioni... A dirigere La febbre del sabato sera, il produttore Robert Stigwood aveva inizialmente chiamato John G. Avildsen, il regista di Rocky. Una scelta comprensibilissima: entrambe le storie erano incentrate sulla riscossa di un giovane italo-americano sullo sfondo del degrado delle metropoli americane. Ma Avildsen fu licenziato a tre settimane dalle riprese per una disputa sullo script con Stigwood. Al suo posto fu chiamato Badham, che confezionò un classico moderno. Su una parete della camera di Tony Manero restò comunque appeso un poster di Rocky.

Lo squalo (1975)
E' impossibile, oggi, pensare a Lo squalo senza la regia di Steven Spielberg. ma in effetti i produttori Richard D. Zanuck e David Brown avevano pensato prima al regista Dick Richards. Solo che, durante le riunioni preparatorie, Richards continuava a riferirsi al pesce centrale del film con il termine "balena". Questo irritò non poco i produttori, che lo scaricarono e al suo posto assunsero Spielberg.

Spartacus (1960)
Anthony Mann aveva già diretto per una settimana le riprese di Spartacus, quando fu licenziato dal produttore e interprete Kirk Douglas perché "sembrava spaventato dalle dimensioni del film". Douglas chiamò al suo posto Stanley Kubrick, con cui aveva lavorato a Orizzonti di gloria. Kubrick realizzò un capolavoro del peplum, ma il rapporto tra attore e regista si deteriorò durante la lavorazione, fino a una rottura da cui non sarebbero più tornati indietro.