Ant-Man

Ant-Man

Il ladruncolo Scott Lang entra per caso in possesso di una formula creata dallo scienziato Hank Pym, che gli permette di rimpicciolirsi e comunicare con le formiche. Aiutato da Pym, Lang dovrà lasciarsi alle spalle la vita da criminale per diventare un supereroe.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Ant-Man
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
SCENEGGIATURA
CAST
DISTRIBUZIONE
Walt Disney Pictures
DURATA
117 min.
USCITA CINEMA
12/08/2015
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2015
di Alessia Laudati
 
Un prodotto Marvel meno colossale, meno accelerato sul ritmo di una quinta marcia, ma piÙ modesto nelle dimensioni, nelle dinamiche, nella forza dei personaggi, senza che questo insieme scenda sotto uno standard di qualitÀ alto al quale la casa di produzione a fumetti ci ha negli anni abituato. Ant-Man, diretto dal regista Peyton Reed, tra biologia, fisica quantistica e tono scanzonato-demenziale, ci fa assistere alla nascita di un nuovo supereroe sullo schermo. 
 
Si tratta di Scott Lang (Paul Rudd), scassinatore di professione, con un’etica da Robin Hood, che nel film raccoglie l’ereditÀ del Dottor Pym (Micheal Douglas) il primo Ant-man dei fumetti Marvel e uno dei fondatori degli Avengers, per salvare ancora una volta il mondo da un perfido villain assetato di potere. E la novitÀ riguarda soprattutto lo spazio dell’azione, che non si rivolge al cielo alla ricerca di effetti speciali la cui stazza superi quella della razza umana, ma piuttosto interessa il microscopico mondo delle formiche e delle particelle atomiche.
 
SÌ, perchÉ il supereroe piÙ animalista dello schermo ha il potere di rimpicciolirsi e guidare una vasta quantitÀ di formiche come se fossero un esercito addestrato e perfettamente letale. SembrerÀ assurdo, eppure la storia di Lang funziona soprattutto dal punto di vista della riscoperta di una verve comica su piccola scala, che fa di Ant-Man un supereroe che conserva la propria dimensione da uomo medio con stupefacente credibilitÀ. L’epica dell’uomo formica È un’epica moderna, intrisa dei temi della paternitÀ, nata dall’esigenza di sopravvivenza di un uomo comune, che mantiene sempre i piedi ben piantati per terra in un umorismo surreale e divertente, che perÒ non eleva mai i personaggi alla perfezione divina ed imperscrutabile tipica di certi superuomini.
 
Insomma, l’umanesimo di Ant-Man brilla di luce propria, ma anche la parte action, sebbene non sorretta da un budget immenso, riesce a regalare vivacitÀ e dinamismo a un personaggio tanto assurdo quanto amabile. E inoltre il film vive di un bilanciamento riuscito tra il caos esistenziale di Rudd/Ant-Man e il rigore scientifico con il quale Pym/Micheal Douglas mette ordine in una generazione di precari della vita e nuovi superoi tutti da formare.