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Venezia 67: l'Italia a testa alta

Il Risorgimento secondo Martone e "La solitudine dei numeri primi" guidano gli italiani in concorso a Venezia. Fuori concorso, grande attesa per il "Vallanzasca" di Michele Placido

La passione - Corrado Guzzanti

27.08.2010 - Autore: Marco Triolo
Non si può certo dire che gli italiani in concorso alla 67ma Mostra del Cinema di Venezia siano la solita minestra. Molto spesso, e anche a ragione, il nostro cinema è accusato di essere statico, privo di inventiva e di una visione ad ampio respiro, nonché di scelte stilistiche all'avanguardia. Quest'anno, pare quasi che la selezione sia stata fatta per stupirci. D'altra parte “la Mostra deve intercettare assolutamente lo spirito del nostro tempo” afferma il direttore Marco Muller, e con soddisfazione rivela che quello di quest'anno “è il concorso con l’età media minore della storia del Festival, tra i registi. Circa 47 anni”.

Toni Servillo in Noi credevamo

Sono quattro i film italiani in concorso alla Mostra: partiamo con “Noi credevamo”, co-produzione italo-francese che con le sue oltre tre ore cerca proprio di raggiungere quella “visione d'insieme” di cui parlavamo poc'anzi. Vi si racconta l'epopea del Risorgimento, vista attraverso gli occhi di tre ragazzi del sud che entrano nelle fila della Giovine Italia di Mazzini. Nel cast vedremo Luigi Lo Cascio, Toni Servillo e Luca Zingaretti, per la regia di Mario Martone.

La solitudine dei numeri primi

Saverio Costanzo torna invece con il suo terzo film, dopo “Private” e “In memoria di me”, per adattare il romanzo di Paolo GiordanoLa solitudine dei numeri primi”. Il best seller, così come il film, racconta la storia di Mattia e Alice, due giovani torinesi attratti l'uno dall'altra, ma incapaci di superare il muro di solitudine che li divide. La trama ha connotati tipicamente italiani, ma in questo caso dovrebbe essere la regia di Costanzo, quasi marziale, a fare la differenza. Nel cast Luca Marinelli, Alba Rohrwacher e Filippo Timi.

La pecora nera

Dal romanzo all'opera teatrale e infine al cinema: Ascanio Celestini – scrittore, autore teatrale e attore – debutta dietro la macchina da presa con “La pecora nera”: al centro le vicende di un paziente rinchiuso per quarantacinque anni in un manicomio. Celestini ha girato nell'ospedale psichiatrico di Santa Maria della Pietà, a Roma. Accanto a lui, vedremo Giorgio Tirabassi e Maya Sansa.

La passione

Infine ci sarà il nuovo film di Carlo Mazzacurati, “La passione”, interpretato da Silvio Orlando, nei panni di un regista che torna in attività dopo anni. Al suo fianco, Cristiana Capotondi sarà una star della TV da lui reclutata per un nuovo lavoro, mentre Corrado Guzzanti promette polemiche nei panni di Cristo, in una singolare rappresentazione della Via Crucis.

Kim Rossi Stuart è Vallanzasca

Il cinema italiano non sarà solamente protagonista in concorso: per ricordare il grande Vittorio Gassman a dieci anni dalla sua scomparsa verrà proiettato il documentario “Vittorio racconta Gassman - Una vita da mattatore”,  diretto da Giancarlo Scarchilli. Fuori concorso vedremo anche “Gorbaciof” di Stefano Incerti, con Toni Servillo, e il documentario “Niente paura - Come siamo come eravamo e le canzoni di Luciano Ligabue”, di Piergiorgio Gay. Ma il vero evento sarà la proiezione in anteprima di “Vallanzasca – Gli angeli del male”, il nuovo film di Michele Placido, in cui Kim Rossi Stuart interpreta il famoso bandito. Accanto a lui un cast internazionale, composto da Filippo Timi, Moritz Bleibtreu, Francesco Scianna e Paz Vega.

Per saperne di più sul programma, vi rinviamo al sito ufficiale della Mostra.