
I film più attesi? Facile: oltre al già citato Anderson, ci sono “De rouille et d'os” di Jacques Audiard (che con “Il profeta” ha strappato in precedenza il Gran Premio della Giuria), “Cosmopolis” di David Cronenberg – che dovrebbe lanciare la carriera di Robert Pattinson nel dopo-Twilight – “The Paperboy” di Lee Daniels, con Nicole Kidman, Zac Efron e John Cusack, e “Killing Them Softly”, che riunisce la coppia Andrew Dominik/Brad Pitt. E poi ancora: “Amour” di Michael Haneke (Palma d'Oro per “Il nastro bianco”), il nuovo film di Matteo Garrone “Reality”, il gangster movie “Lawless” di John Hillcoat, “On the Road” di Walter Salles e “The Angels' Share” di Ken Loach. Grandi autori, grandi interpreti: a Cannes non si bada a spese.

Sul fronte Italia, oltre a Garrone in concorso e al “Dracula” di Argento, sarà anche presentato “Io e te” di Bernardo Bertolucci. E... basta. Purtroppo il nostro paese soffre un po' in questa nuova edizione, ma possiamo consolarci pensando che Nanni Moretti è presidente di giuria e che “C'era una volta in America” sarà proiettato in versione restaurata ed estesa. Così come “Lo squalo”, il capolavoro di Steven Spielberg che torna in una copia restaurata in digitale. Tra i fuori concorso da segnalare, il nuovo di Takashi Miike, “Ai To Makoto”, da un manga di Ikki Kajiwara, e “Hemingway & Gellhorn”, film HBO diretto da Philip Kaufman che racconta la storia d'amore tra Ernest Hemingway (Clive Owen) e la corrispondente di guerra Martha Gellhorn (Nicole Kidman).

Tra gli eventi speciali, invece, segnaliamo anche “Der Müll Im Garten Eden”, nuova pellicola di Fatih Akin e il documentario “Roman Polanski: A Film Memoir” di Laurent Bouzereau, ennesimo sguardo sul controverso autore. Infine, nella sezione “Un certain regard” troviamo, oltre al film corale “7 dias en La Habana”, diretto da Pablo Trapero (al festival anche con “Elefante blanco”), Benicio Del Toro, Laurent Cantet, Julio Medem, Gaspar Noé, Elia Suleiman e Juan Carlos Tabío, il debutto al lungometraggio del figlio di David Cronenberg, Brandon Cronenberg, con “Antiviral” e “Beasts of the Southern Wild” di Benh Zeitlin, vincitore al Sundance.
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