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Spider-Man: Homecoming - La recensione del nuovo film sull'Uomo Ragno 

Tom Holland e Jon Watts rilanciano il personaggio, sostituendo le solite 'Origins' con una promettente evoluzione.

04.07.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Non sarà dirompente come il miglior Raimi, né spettacolare come l'Amazing Garfield, ma certo lo Spider-Man: Homecoming di Jon Watts sembra davvero in grado di mantenere toni e coerenza dall'inizio alla fine, e oltre. Soprattutto considerato il fatto che il personaggio interpretato da Tom Holland continuerà ad apparire nel Marvel Cinematic Universe, dopo l'assaggio - qui citato e assurto a premessa - di Captain America: Civil War.



Tolto il prologo con cui scopriamo motivazioni e nascita dell'Avvoltoio 'proletario' di Michael Keaton (un valore aggiunto notevole, insieme alla 'zia' Marisa Tomei), è proprio dalla trasferta berlinese della giovanissima matricola degli Avengers che tutto prende le mosse. E dal successivo ritorno a casa ('Homecoming', appunto, come si intitola anche la Prom Night cui si deve il principale twist narrativo) del nostro eroe, in bilico tra 'Amichevole Uomo Ragno di quartiere' e 'Supereroe' a tutti gli effetti.

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Sono dubbi nuovi per il Peter Parker cinematografico, da sempre travagliato da quesiti esistenziali e qui riportato in un contesto più consono al personaggio, sicuramente per un calcolo commerciale mirato a cooptare un pubblico di giovanissimi da trascinare nel franchise, ma anche per una scelta di fondo, ben sostenuta per l'intero arco della vicenda, capace di mostrare un equilibrio raro, soprattutto all'interno del suddetto MCU.



Dal celebre "da grandi poteri derivano grandi responsabilità" si passa oggi al "se non sei niente senza costume, non dovresti indossarlo" con cui l'asse pedagogico viene spostato sulla maturazione del personaggio prima che dell'eroe. Che arriverà, visto che lo vediamo - anche in maniera goffa e con errori fin troppo ridicoli - 'imparare il mestiere' gradualmente. Una precisa direttiva produttiva, ben inserita nel resto del discorso accennato, e che promette una evoluzione diversa di questo Spider-Man, di avventura in avventura, di Team Up (l'Infinity War del 2018) in Standalone (il sequel del 2019).

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Un buon auspicio, nella speranza che non si esageri con l'effetto 'high school' e si approfitti del centellinare le sue apparizioni (almeno per ora). E dei suoi avversari. Ché la sola citazione di Shocker - con accenno 'per nostalgici' alla maglia gialla 'retata' dell'originale - al fianco di un convincente e rinnovato Avvoltoio costituisce un primo passo nella direzione giusta. Divertenti i duetti con il 'buddy' Ned, realizzato sulla scorta del Ganke Lee dello Spidey 'Ultimate' Miles Morales, e gli intermezzi 'Rieducational' di Captain America, ma tra due anni ci aspettiamo qualcosa di più.

Spider-Man: Homecoming, in sala dal 6 luglio 2017, è distribuito dalla Warner Bros.