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Spider-Man: Homecoming, il regista promette un'avventura totalmente diversa dai film precedenti

Ecco chi è Jon Watts, filmmaker semisconosciuto che Marvel e Sony hanno ingaggiato per il nuovo film dell'Uomo Ragno. L'intervista al regista

07.04.2017 - Autore: Pierpaolo Festa (Nexta)
Guarda anche: Tom Holland, il nuovo Spider-Man si racconta nella videointervista esclusiva

Chi è Jon Watts? Ce lo siamo chiesti tutti quando Marvel e Sony lo hanno ingaggiato per resuscitare le avventure dell'Uomo Ragno sul grande schermo. È lui il regista semi-sconosciuto di Spider-Man: Homecoming, un filmmaker che ha al suo attivo due ottimi film: l'horror Clown e il thriller Cop Car, recentemente trasmesso in TV.

Abbiamo incontrato Watts sul set del nuovo Spider-Man a Berlino:

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Come mai siete tornati a girare a Berlino?
Il film è collegato direttamente a Captain America: Civil War. In pratica mostreremo Peter Parker poco dopo aver ricevuto la prima visita di Tony Stark a New York. Faremo un piccolo riassunto di quello che è accaduto, ma lo vedremo interamente dalla prospettiva di Peter. Lo vedremo in estasi mentre viene accompagnato in aeroporto da Happy Hogan, l'autista di Tony. Lo seguiremo mentre prende il primo aereo della sua vita e perfino quando tenta di filmare il mega duello tra gli Avengers visto nel film precedente.

Avete comunque passato una settimana in città, questo vuol dire che vedremo Spidey in azione anche nella capitale tedesca...
Esatto. Prima di farlo tornare nel Queens lo vedremo "prendersi il suo tempo" per un paio di sere in città. Queste sono state le ultime scene che abbiamo girato. 


 
Quanto è stata dura cercare di non ripetere quanto già fatto da Tobey Maguire e Andrew Garfield nei film precedenti?
In realtà si tratta dell'obiettivo principale di questo lavoro: raccontare qualcosa di nuovo. Abbiamo un approccio inedito rispetto ai film precedenti, ma rispetto anche al genere "supereroi" in generale. Il nostro sforzo principale è stato quello di stabilire un nuovo tono e un approccio visivo insolito. È interessante che questa versione di Peter Parker sia diversa dalle precedenti: per la prima volta al cinema non è l'unico supereroe vivente nel mondo, ma co-esiste nella stessa realtà degli Avengers. Questa cosa ci dà infinite possibilità.

Non racconterete le origini di Spider-Man, ma avete comunque deciso di tornare agli anni del liceo di Peter Parker... 
Anche questo ci dà infinite possibilità: il nostro Spidey è un ragazzino del secondo anno di liceo. Non abbiamo intenzione di abbandonare velocemente il suo periodo da studente. Qui non c'è nessun peso dietro "i grandi poteri". Anzi per lui i superpoteri sono la cosa più bella capitata nella sua vita.   

Come è riuscito Tom Holland a "vincere" il ruolo di Spider-Man?
La cosa in realtà è molto semplice: Tom è Peter Parker. Lui è un talento naturale ed è un attore forte, anche nel suo fisico. Prima di fare cinema è stato un ballerino ed è in grado di fare mosse atletiche e spettacolari. In altre parole... lo si riconosce all'istante sotto la maschera di Spidey, sappiamo quando c'è lui e quando è uno stunt-man a interpretare il nostro eroe. E il più delle volte c'è Tom sotto quella maschera. 


A tal proposito, quando penso ai film Marvel mi vengono in mente dosi massicce di effetti speciali digitali: vale anche per Spider-Man: Homecoming?
Partiamo sempre dal vero. Giriamo scene con effetti "pratici", quelli alla vecchia maniera. E poi ripuliamo il tutto digitalmente. Ma i salti sono veri, le acrobazie sono vere... abbiamo massacrato di lavoro Tom Holland, ogni sera tornava a casa pieno di lividi!

Spider-Man: Homecoming arriverà nei cinema dal 6 luglio, distribuito da Warner Bros. Italia.

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