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La critica su Tartarughe Ninja: “Un guscio vuoto”

Il reboot dei celebri mutanti prodotto da Michael Bay ha tutti i difetti del suo cinema

Tartarughe Ninja

04.08.2014 - Autore: Marco Triolo
Un film per ragazzi moderatamente divertente, ma alla fin fine un “guscio vuoto”. La critica statunitense non ha adorato Tartarughe Ninja, reboot della celebre saga prodotto da Michael Bay e diretto da Jonathan Liebesman (World Invasion, La furia dei Titani), anche se alcuni salvano il film semplicemente invocando il suo pubblico target: non certo adulti in cerca di intrattenimento di livello, ma ragazzini amanti dei cartoni animati (ancora oggi in TV in formato CGI).
 
Bay e Liebesman “hanno realizzato un film che torna alle origini della saga, né particolarmente riuscito né la farsa pop che alcuni temevano – scrive Justin Chang di Variety – Più agile ma con meno cuore rispetto ai suoi predecessori live action anni '90, il film mostra tutti i soliti attributi delle produzioni di Bay – azione caotica, battute volgari, eccesso di effetti visivi, Megan Foxma non è assolutamente spiacevole come i Transformers”. “È difficile non convincersi che Bay, Liebesman e company stiano toccando tutti i punti iconici del franchise senza però infonderli dell'intelligenza, serietà e sentimento che permetterebbero a questo film di non dipendere solo sulla lealtà dei fan”, continua Chang. E conclude: “Per quanto il motion-capture della Industrial Light & Magic sia ormai sofisticato”, le tartarughe “mancano di quella intrigante e intangibile qualità che le creazioni di gomma di Jim Henson anni '90 avevano in abbondanza”, cioè “l'anima”.
 
“Vorrei poter dire che questo costoso reboot è più divertente di quello che effettivamente è”, sostiene Alonso Duralde di The Wrap, aggiungendo che i ragazzini “potrebbero divertirsi, ma alcuni genitori si troveranno a fare il tifo per Shredder”, riferendosi allo storico villain della saga. “Le voci sono buone (inclusi Johnny Knoxville e Tony Shalhoub, nei rispettivi panni di Leonardo e Splinter), ma le tartarughe sembrano masse informi di argilla cotte a diverse temperature”. “Con un realistico procione parlante e un albero che cammina nella sala adiacente, queste tartarughe dovrebbero avere un aspetto decisamente migliore”, continua Duralde, citando Guardiani della galassia, recente successo Marvel (qui la nostra recensione; qui l'evento stampa di Londra). “Anche se il regista è Jonathan Liebesman – conclude il giornalista – Turtles porta il marchio del produttore Michael Bay, dall'imbarazzante performance di un premio Oscar (Whoopi Goldberg nei panni del boss di April) a una sequenza d'azione follemente incoerente, fino a una battaglia conclusiva su un grattacielo che richiama le schermaglie a Chicago degli ultimi due Transformers”. Ma purtroppo “la personalità delle Tartarughe non risaltano mai abbastanza da rendere l'inevitabile sequel più invitante”.
 
Non molto entusiasta nemmeno il giudizio di Justin Lowe di The Hollywood Reporter: “Liebesman si affida al suo curriculum nei generi per mandare avanti la storia a un ritmo forsennato”, “eppure la durata prolissa di due ore e l'incessante violenza da cartone animato potrebbero scoraggiare alcuni potenziali fan, o forse gli adulti che pagano per i loro biglietti”. “Gli attori che interpretano Splinter e le Tartarughe raggiungono un convincente livello di realismo che non era possibile con gli elaborati costumi della saga originale”. Eppure, l'umorismo delle Tartarughe non si riflette molto sui personaggi umani: “Megan Fox passa la maggior parte del film con lo sguardo confuso, mentre April tenta di restare in pari con i rapidi sconvolgimenti del plot, e William Fichtner interpreta un cattivo generico e dalle motivazioni semplicistiche”. Toccherà ai fan, a questo punto, dire la loro.
 
In uscita il 18 settembre, Tartarughe Ninja è distribuito in Italia da Universal. Qui il trailer.