Tartarughe Ninja

Tartarughe Ninja

L'oscurita' minaccia New York City: Shredder e il suo malvagio Clan del Piede hanno preso il controllo della citta', dalla polizia ai politici. Il futuro e' cupo finche' quattro fratelli reietti non emergono dalle fogne e scoprono il loro destino come Tartarughe Ninja. Le Tartarughe dovranno collaborare con la reporter senza paura April O'Neil e il suo cameraman Vernon Fenwick se vorranno salvare la citta' e fermare il piano diabolico di Shredder.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Teenage Mutant Ninja Turtles
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
Universal Pictures Italia
DURATA
101 min.
USCITA CINEMA
18/09/2014
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2014
65 milioni di dollari al primo weekend non sono uno scherzo, e sicuramente e' inevitabile esserne colpiti o citare il dato parlando del film, ma TMNT - Teenage Mutant Ninja Turtles (Tartarughe Ninja in 'italiano') va ben al di la' di questo, anche se non molto oltre…

Il fatto che sia gia' stato ufficializzato un sequel (dall'uscita fissata al 3 giugno 2016) caratterizza questo come primo episodio di una serie non sappiamo quanto - e se - lunga. Una serie che ha radici lontani e che, dopo quattro declinazioni televisive e quattro cinematografiche del fumetto creato nel 1984, oggi torna in sala con una sorta di reboot.

Un "ritorno alle origini" secondo il produttore Michael Bay e il regista Jonathan Liebesman; ma una definizione che sembra mettere le mani avanti, per giustificare almeno la 'semplicitÀ' della storia, nella quale si rafforza il legame 'storico' tra i quattro moschettieri e la immancabile April (qui una sempre sexy Megan Fox, molto altalenante anche nel ruolo di miss jeans aderenti) mentre si rischia di allentare quello con il pubblico piu' affezionato, forse troppo cresciuto per un film che finisce per affidarsi eccessivamente a stereotipi, facili citazioni e ripetitivita'.

Soprattutto nelle scene d'azione, subordinate all'obbligo di sfruttare il carapace digitale dei nostri eroi in scivolate adrenaliniche quanto reiterate e in coreografie destinate a dare un senso al 3D del film, sostituibile senza problemi con un buon digitale… Ma questa 'poca originalitÀ' e' figlia di una sostanzialmente pigra rilettura delle origini del quartetto (connessione con April e spy story 'tech' a parte) e di un eccessivo ammiccare alla parte piu' 'teen' delle tartarughe e del loro pubblico.

"La grande responsabilitÀ di assicurare al pubblico un prodotto contenente tutto quello che amano delle loro storie bilanciandolo allo stesso tempo con elementi legati alle origini delle Tartarughe che non si erano mai visti prima", come aveva detto Adam Goodman, presidente della Paramount, evidentemente mostra l'altra faccia della medaglia che' potrebbe non esser sufficiente giocare con la tipica pizzamania e le pulsioni adolescenziali di Michelangelo, le derive nerd di un Donatello che quasi ricorda Jar Jar Binks e le confessioni esistenziali di Raffaello e di tutti, tra fiducia in se stessi e senso di appartenenza.

Regia e sceneggiatura non fanno, insomma, molto per elevare la bidimensionalita' della vicenda al livello della Storia dei personaggi, cmq modernizzati in maniera convincente, anche se piu' dal punto di vista visivo che altro… Peccato, anche per una scena finale che potreste aver gia' visto in altre occasioni - dai Transformer all'Amazing Spider Man (effetto Luna Park compreso) - e che conferma quanto detto fino ad ora. Nella speranza che il prossimo capitolo trovi maggior ispirazione e uno sviluppo piu' ricco, finalmente libero dai tanti, continui, 'spiegoni' che affossano il ritmo del film nel tentativo di conquistargli neofiti.
Mattia Pasquini