NOTIZIE

Stasera in TV, 19 dicembre: con Woody Allen, Emma Stone è Magic in the Moonlight

Ma è Colin Firth a braccarla, per diversi motivi, nel primo film 'alleniano' della giovane protagonista anche del successivo Irrational Man.

19.12.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Impeccabile l'aplomb di Colin Firth nei panni dello scopritore di truffatori protagonista di Magic in the Moonlight di Woody Allen. Uno dei film più recenti e 'divisivi' dell'anziano regista - in questi giorni in sala con la perla di La ruota delle meraviglie - e il primo nel quale scelse di avvalersi della presenza e della bravura della sua 'ennesima musa' Emma Stone.

Il film. 1928, l’illusionista cinese Wei Ling Soo è il più celebrato mago della sua epoca, ma pochi sanno che il suo costume cela l’identità di Stanley Crawford, uno scorbutico ed arrogante inglese con un’altissima opinione di sé ed un’avversione per i finti medium che dichiarano di essere in grado di realizzare magie. Convinto dal suo vecchio amico, Howard Burkan, Stanley si reca in missione nella residenza della famiglia Catledge, in Costa Azzurra per smascherare la giovane ed affascinante chiaroveggente Sophie Baker. Che, un volta giunta lì, attira l’attenzione di Brice, che si innamora di lei perdutamente. Già dal suo primo incontro con Sophie, Stanley la taccia di essere una mistificatrice facile da smascherare. Ma, con sua grande sorpresa e disagio, Sophie si esibisce in diversi esercizi di lettura della mente che sfuggono a qualunque comprensione razionale e che lasciano Stanley sbigottito e a interrogarsi se i poteri di Sophie siano reali davvero.



Dietro le quinte. Per la sua 'Prima Volta' con Woody Allen (bissata l'anno successivo in Irrational Man), Emma Stone confessò di aver considerato proprio Diane Keaton, a lungo presenza fissa nei film del regista, tra le principali influenze del suo stile recitativo. Ma per l'attrice fu anche la prima volta in cui si innamorò in un Osservatorio (come visto poi in La La Land). Non un esordio invece per Colin Firth in un film su un mago, avendo già vissuto l'esperienza nel In Lost Empires del 1986. Altri 'grandi ritorni' furono quelli del dipinto che vediamo nell'appartamento londinese di Olivia - già in quello di Gertrude Stein in Midnight in Paris - e delle canzoni del gruppo musicale dei Queen, vista l'inclusione nello script di Made in Heaven, A Kind of Magic e It's Late.

Perché vederlo. Una commedia, leggera, vagamente romatica, come l'ambientazione francese, rivierasca e provenzale, richiedeva. Superficiale? Sicuramente. Banale? Come una Rom-Com può essere. In fondo 'Leggera', nelle intenzioni del solito furbetto dietro la macchina da presa. E, in questo senso, il riapparire di dinamiche ben note e di qualche one liner su Esistenza di Dio, Vaticano e credenze al limite della convenzione o del pregiudizio in fondo storcono la bocca in un accenno di sorriso (Un po' più ampio quando si parla dei pregi del mondo non visibile…). Non sono i 'bei vecchi tempi', è vero, ma è come ritrovare un vecchio amico.
 

La scena da antologia. Le schermaglie con i vari lestofanti e con la giovane Sophie, o con le anziane signore tanto eccitate dalla possibilità di risentire i defunti mariti, sono tra le parti più esilaranti della costruzione del personaggio di Stanley. Che qui vediamo aprirsi, e spiegare il proprio approccio alla missione che porta avanti… e rivelarsi uno scettico idealista, in attesa di essere - felicemente - sconfitto. Sarà accontentato?

I premi. Fa sorridere - o per altri versi, conferma le critiche di alcuni detrattori o insofferenti - l'EDA Special Mention Award dell'Alliance of Women Film Journalists che ha premiato la coppia del film (Colin Firth-Emma Stone) come quella con la Most Egregious Age Difference Between the Leading Man and the Love Interest (Piu vergognosa differenza di età tra il protagonista e il suo "interesse amoroso").

Dove e quando. Alle 23.15 su Rete 4, canale 4 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.