C'è un nome che si sta facendo rapidamente strada nella Hollywood del nuovo millennio, un nome che, nell'epoca della corsa al 3D, fa scalpore soprattutto per la sua opposta strategia produttiva: stiamo parlando di Oren Peli, regista di “Paranormal Activity” e produttore del sequel “Paranormal Activity 2”. Peli ha riportato in auge il basso budget nel genere horror, evocando un illustre predecessore come Roger Corman, un uomo che si è sempre vantato di non aver perso neanche un dollaro in tutta la sua carriera di regista e produttore. L'avventura di Peli parte alla grande nel 2009, quando il suo piccolissimo esordio “Paranormal Activity” diventa praticamente il fenomeno horror del decennio. A fronte di un budget risibile, appena 15.000 dollari, il film incassa 193 milioni in tutto il mondo. Un risultato sorprendente, tanto che un sequel viene subito messo in cantiere. Stavolta Peli si limita a produrre, con l'apporto dei soci Jason Blum e Steven Schneider. Il budget è più consistente (tre milioni) e l'incasso cala leggermente (176 milioni), ma la battaglia è comunque vinta.
E ora tocca a “Paranormal Activity 3”, che la Paramount sta spingendo con assoluta convinzione verso la data d'uscita del 21 ottobre 2011, e questo nonostante il fatto che Christopher B. Landon (anche sceneggiatore del secondo capitolo) si sia messo da pochissimo al lavoro sulla sceneggiatura. I registi sono stati appena scelti: saranno Henry Joost e Ariel Schulman, autori del documentario “Catfish”, incentrato su una storia d'amore nata sui social network. Un film che ha destato parecchi dubbi sulla sua autenticità, e non sono pochi quelli che ritengono si tratti di un mockumentary costruito ad arte. Ma, se così fosse, i due sarebbero la scelta perfetta per “Paranormal Activity 3”. Il film sarà probabilmente un prequel ambientato negli anni Ottanta, e seguirà una nuova coppia di protagonisti. Ancora non si conosce l'entità del budget, ma con Peli e Blum al timone possiamo aspettarci che si mantenga nell'ordine del precedente episodio.
Attività paranormali a parte, Peli, Blum e Schneider hanno triplicato quest'anno con l'horror “Insidious” (qui il trailer), diretto dal creatore della saga di “Saw”, James Wan. Questa storia di possessione demoniaca, interpretata da Rose Byrne e Patrick Wilson, ha convinto a metà la critica, ma del tutto il pubblico. Il budget è ancora una volta microscopico: si parla di un milione e mezzo di dollari, ma al box office americano il film ha superato “Scream 4”, “Milo su Marte” e “Cappuccetto Rosso Sangue”, portandosi a casa finora 44,5 milioni, e gli esperti dicono che potrebbe superare i 90 milioni al di fuori degli USA. “Questo dimostra che c'è ancora mercato per film di genere di qualità, e che è possibile realizzarli con budget minimi”, dichiara con orgoglio Blum. Alla Sony, che ha acquisito per un milione i diritti di distribuzione sul suolo americano al Toronto Film Festival, staranno stappando lo champagne dandosi pacche sulle spalle.
Nel futuro di Oren Peli c'è “Area 51”, suo secondo film da regista, realizzato con lo stesso stile di “Paranormal Activity”, ma con gli alieni al posto dei demoni. Il budget stimato è di cinque milioni, ancora più alto di quello di “Paranormal Activity 2”, ma abbastanza basso da garantire il guadagno in ogni caso. Peli e soci finanzieranno, inoltre, il ritorno di Rob Zombie alla regia, l'atteso “The Lords of Salem”. Il futuro del cinema low budget è tutto da scrivere.
Per saperne di più
La recensione di Paranormal Activity 2
La nostra intervista a Oren Peli
NOTIZIE
Showbiz: Paranormal Activity 3
Paramount e Oren Peli tornano alla carica con il terzo capitolo della saga docu-horror. Diamo uno sguardo ai numeri di un fenomeno inarrestabile
05.05.2011 - Autore: Marco Triolo