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The Lords of Salem: Rob Zombie libera le streghe

L'horror visionario del regista proiettato al Festival di Torino

The Lords of Salem - Sheri Moon Zombie

26.11.2012 - Autore: Pierpaolo Festa, nostro inviato al Torino Film Festival
Rob Zombie è in gran forma e, lontano da quei rifacimenti di Halloween che gli stanno stretti, punta all'apice della sua creatività visionaria. Con The Lords of Salem il regista attinge da un'altra tradizione americana, quella delle streghe del Massachussets. La trama del film è tanto semplice quanto inquietante nella sua esecuzione: in un periodo in cui il cinema horror d'oltreoceano sforna senza tregua stanchi cloni e rifacimenti laccati da una fotografia pseudo sporca, Rob Zombie le mani se le sporca davvero, esplorando con la sua macchina da presa le congreghe di streghe che dal 1600 hanno tramato l'apocalisse. Fino ai giorni nostri.

Ancora una volta il regista si affida alla sua musa (e moglie) Sheri Moon Zombie per guidare il pubblico. La vediamo scendere negli abissi dell'inferno, circondata da vecchie streghe nude e neonati deformi determinati a qualsiasi sacrificio nel nome del male. La concezione cristiana del mondo viene rovesciata e Zombie ci racconta l'umanità che attende la venuta dell'anticristo. Il signore del male, naturalmente, viene accompagnato dall'altra ossessione del regista: la musica. La premessa del film, infatti, ruota intorno a un disco demoniaco mandato in onda in radio al contrario, con effetti sugli ascoltatori molto lontani dall'essere positivi.

Esteticamente The Lords of Salem inchioda alla poltrona: chi si aspetta battaglie a colpi di stregoneria e uccisioni a go-go, rimarrà deluso. Zombie lavora più in profondità con il male che serpeggia fino a raggiungere la vetta nell'ipnotico finale. Dove il film frena un po' è a livello narrativo, presentando una serie di allucinazioni in sequenza che finiscono per rallentare la storia. Eppure questo ritorno di Zombie al suo cinema libero è una ventata d'aria fresca nel genere horror made in USA. Un bentornato dunque sia al regista che alle streghe, determinate a rivendicare la loro forza sullo schermo dopo essere state dimenticate o scimmiottatte nel cinema degli ultimi anni.

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