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Da oggi The Young Pope: Il cinema di Paolo Sorrentino in cinque scene cult

Nel giorno in cui The Young Pope esordisce su Sky, ripercorriamo la carriera di Sorrentino in cinque scene memorabili

The Young Pope

21.10.2016 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Oggi è il grande giorno: The Young Pope, la serie TV di Paolo Sorrentino, debutta su Sky. Jude Law è pronto a indossare la papalina in quello che sembra a tutti gli effetti un film di Sorrentino a puntate, più che una serie, e una versione “vaticana” di House of Cards con un umorismo e un senso del kitsch che sono totalmente sorrentiniani. La serie è anche stata rinnovata per una seconda stagione che dovrebbe arrivare nel 2019. Insomma, oggi è il giorno perfetto per celebrare il cinema di Sorrentino ricordando cinque scene che lo rappresentano al meglio...

LEGGETE LA RECENSIONE DI THE YOUNG POPE.
 


Segreti inconfessabili – Le conseguenze dell'amore (2004)
“Facciamo così: lei mi racconta il suo segreto più inconfessabile, il più recondito. E io le racconto il mio”. Titta Di Girolamo (Toni Servillo) affronta il direttore dell'albergo che lo ospita a Lugano, e che lo sta informando del fatto che gli altri clienti stanno cominciando a farsi domande sul lavoro da lui svolto. Il direttore glielo chiede senza mezzi termini e Titta rilancia con questo giochino. Il direttore gli rivela di aver rubato un paio di sci senza essersi sentito in colpa. Quando è il suo turno, Titta, che di mestiere fa il contabile della mafia, con aria sprezzante gli racconta di quella volta che mangiò la pastina al pomodoro del fratello piccolo. Una scena che rivela l'affilata intelligenza e l'astuzia di Titta con pochissimi tocchi.

 
La presentazione della corrente andreottiana – Il Divo (2008)
Il Divo è probabilmente il miglior film di Sorrentino e un perfetto esempio di come le armi del cinema tutto (compreso quello di genere) possano essere usate anche per raccontare la storia di un decano della politica come Giulio Andreotti (ancora Servillo). La scena che ci è rimasta più impressa è quella in cui la corrente andreottiana della DC viene presentata come se stessimo assistendo a uno heist movie o a un film di gangster alla Guy Ritchie. Il che, considerando poi la piega presa dalla storia italiana, non può essere affatto casuale. Ogni personaggio è introdotto da didascalie che ne indicano il nome, la mansione e il soprannome (da Paolo Cirino Pomicino detto “'O Ministro” a Paolo Sbardella alias “Lo Squalo”), con tanto di motivetto fischiato alla Sergio Leone di sottofondo.

 
Vita da rockstar – This Must Be The Place (2011)
Un concentrato di sorrentinità: la parte iniziale di This Must Be the Place illustra la vita di Cheyenne (Sean Penn) e sua moglie (Frances McDormand) nella loro tenuta di Dublino. Il clou della bizzarria è raggiunto nel momento in cui li vediamo giocare a squash senza racchette nella piscina vuota. La decadenza sorrentiniana si fa metafora dell'assenza e della solitudine di una vita racchiusa in un pericoloso loop di nulla.

 
A far l'amore comincia tu - La grande bellezza (2013)
In un film che parla della decadenza dei costumi di certa mondanità romana (e italiana), non c'è niente di più decadente del roof party a cui partecipa Jep Gambardella (l'onnipresente Servillo), scandito dalle note – altrettanto decadenti – di “A far l'amore comincia tu”, il remix del brano di Raffaella Carrà realizzato da Bob Sinclair.

 
Miss Universo – Youth (2015)
Una scena talmente sensuale e iconica da essere finita immediatamente sul poster di Youth – La giovinezza, il secondo film in lingua inglese di Sorrentino. Michael Caine e Harvey Keitel osservano increduli la discesa della bellissima Madalina Ghenea nella piscina termale in cui si trovano. Un nudo integrale che toglie il fiato, capace di “congelare” ogni singola sala cinematografica in cui il film è stato proiettato. Un momento erotico che finirà negli annali.

QUI POTETE VEDERE IL TRAILER DI THE YOUNG POPE.