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Aspettando Blade Runner 2049: i 10 migliori ruoli di Harrison Ford

Da Air Force One a Indiana Jones, ecco tutte le volte che Harrison Ford si è stampato nella memoria collettiva

Blade Runner 2049 - Harrison Ford

22.08.2017 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Basterebbero Indiana Jones e Han Solo per riservare a Harrison Ford un posto d'onore nell'Olimpo dei più grandi divi di tutti i tempi. Eppure, Ford è uno di quegli attori che fa la tripletta e ai due aggiunge pure Deckard, il protagonista di Blade Runner. Un anti-eroe dolente che tornerà nel sequel Blade Runner 2049, in uscita il 5 ottobre. Questi sono senz'ombra di dubbio i tre personaggi più noti e iconici di tutta la lunga carriera dell'attore, ma in cinquant'anni Ford ne ha interpretati molti altri. Magari meno famosi o leggendari, ma altrettanto memorabili. 
 
In attesa di ritrovare Deckard, scopriamo insieme i dieci ruoli migliori di Harrison Ford.


 
Ford fa le prove generali per il ruolo di John Kimble ne Il fuggitivo in questo serratissimo thriller di Roman Polanski, in cui è un medico americano che cerca disperatamente la moglie rapita a Parigi. Una cospirazione che si dipana come un perfetto meccanismo a orologeria. Ford ed Emmanuelle Seigner insieme sono perfetti.

 
Ci voleva Robert Zemeckis per trasformare un eroe senza macchia in un agghiacciante villain. È quello che succede nell'hitchcockiano Le verità nascoste, dove il lato più oscuro di Harrison Ford viene a galla in maniera sottile ma esplosiva.

 
Ford è stato uno dei vari attori ad aver interpretato Jack Ryan, il consulente CIA creato da Tom Clancy. Lo ha fatto in due film (l'unico a essere apparso in più di uno), entrambi diretti da Philip Noyce. E ha portato al ruolo il suo strano, unico machismo fragile, regalando una profondità extra al ruolo grazie all'ottimo uso della sua età (aveva già cinquant'anni). A differenza di quanto fatto in Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo...


 
Uno dei film più tamarri della carriera di Harrison Ford, ma anche uno dei più divertenti. Air Force One vede un presidente USA in prima linea contro i terroristi che gli invadono l'aereo. Quando un presidente ha la faccia di Indiana Jones non si può che dedurre una cosa: è il presidente sbagliato a cui rompere le scatole.


 
6. Mosquito Coast
Ford divide lo schermo con Helen Mirren e River Phoenix nella sua seconda collaborazione con Peter Weir dopo Witness. Qui interpreta un inventore, stufo del consumismo americano, che decide di partire con la sua famiglia e trasferirsi nelle giungle del Centro America, alla ricerca di una vita più semplice. Ma il suo comportamento imprevedibile e violento minaccia molto presto quel fragile idillio.


 
Un altro grande thriller diretto da un grande regista, Peter Weir (Ford se li sapeva scegliere bene, non c'è che dire). L'attore interpreta un detective salvato e ospitato da una comunità Amish dopo che un bambino del villaggio ha assistito a un omicidio. Tra poliziotti corrotti e amori proibiti, Ford interpreta un eroe tutto d'un pezzo e carismatico. Fu qui che ottenne la sua unica nomination all'Oscar.

 
Ecco un altro esempio di come Harrison Ford a cinquant'anni fosse un eroe d'azione straordinario. Ne Il fuggitivo lo vediamo tremare, vacillare, faticare a compiere tutto il repertorio di gesti e movimenti che, normalmente, gli action men americani farebbero a occhi chiusi. Ed è questo il bello del film di Andrew Davis, remake di una classica serie TV: John Kimble è un uomo comune, incastrato in una situazione molto più grande di lui. Nel 1993, Il fuggitivo confermò a tutti che la stella di Harrison Ford era ben lungi dallo spegnersi.

 
Nel capolavoro di Ridley Scott, Harrison Ford incarna alla perfezione l'anti-eroe del noir americano. È cool, ma anche sfortunato. Cinico, ma nasconde grande cuore. Blade Runner funziona perché gli ingredienti sono dosati con grande cura, dalle scenografie alle musiche, dalla scrittura fortemente ambigua alla regia epocale. Ma senza Harrison Ford e Rutger Hauer, cuori pulsanti così diversi ma dopo tutto affini, non sarebbe lo stesso.

 
Siamo banali? Forse. Però come si fa a non premiare con il secondo posto del podio uno degli eroi più irresistibili del Ventesimo Secolo? Han Solo, il contrabbandiere dal sorriso sardonico e dal cuore d'oro, il cowboy spericolato che trova nella Ribellione una ragione di vita, ha segnato per sempre le nostre infanzie. I battibecchi con l'inseparabile Chewbacca, o con quel gran rompiscatole di C-3PO, sono entrati nella storia del cinema, così come la storia d'amore con Leia, portata avanti a suon di salvataggi (reciproci) all'ultimo secondo, baci da kolossal d'altri tempi e risposte affilatissime alla frase “Ti amo”.

 
In cima alla lista non poteva che esserci lui, l'archeologo più amato al mondo. Il suo concetto di archeologia è andarsene in giro armato di frusta e pistola, a scavare esattamente dove segna la X. Tra serpenti, amori fugaci, nazisti folli e culti sanguinari, Indiana Jones ha intrattenuto e divertito intere generazioni, insegnando a molti giovani spettatori l'amore per il cinema. Dobbiamo anche ringraziare Spielberg, ma la faccia da schiaffi di Harrison Ford fa davvero la differenza anche qui, come nel caso di Han Solo. Non solo il volto, ma anche il suo portamento, la sua mimica. L'unico personaggio di Ford a essere riconoscibile già dalla silhouette. Con Tom Selleck nella parte, se l'avesse ottenuta, nulla sarebbe stato lo stesso.
 
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