È morto Paolo Villaggio. Uno degli ultimi grandi attori comici italiani si è spento a 84 anni, e con lui salutiamo anche il ragionier Ugo Fantozzi, tra i personaggi più popolari di sempre del cinema italiano, da lui interpretato in dieci film.
Ma Villaggio, per quanto Fantozzi fosse la sua creatura più famosa in assoluto, nata ufficialmente nell'omonimo libro pubblicato nel 1971, ha fatto molto altro in carriera. L'esordio al cinema arriva dopo una lunga esperienza di cabaret e televisione. È proprio in TV, nella trasmissione Quelli della domenica, che inizia ad affinare il suo umorismo caustico, creando personaggi come il Professor Kranz e Fracchia.
Al cinema lo vediamo in Brancaleone alle Crociate di Mario Monicelli e accanto a Vittorio Gassman in Senza famiglia, nullatenenti cercano affetto e Che c’entriamo noi con la rivoluzione. Ha inoltre lavorato con alcuni dei più grandi autori italiani, come Federico Fellini, che lo vuole accanto a Roberto Benigni in La voce della luna (1989), ed Ermanno Olmi (Il segreto del bosco vecchio). Con Monicelli torna a lavorare in Cari fottutissimi amici (1994).
Nato a Genova il 30 dicembre 1932, Villaggio fu amico di infanzia di Fabrizio De André, per cui scrisse i testi di due brani, Il fannullone e Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers. Tra i premi da lui ottenuti in carriera ricordiamo il David per La voce della luna, il Nastro d’argento per Il segreto del bosco vecchio e premi alla carriera come il Pardo d'Onore di Locarno (2000), il David alla carriera nel 2009 e il Leone d'Oro alla carriera nel 1992.
Fantozzi è ovviamente il personaggio che gli dà la fama. Lo interpreta per la prima volta al cinema nel 1975, per la regia di Luciano Salce (che dirigerà anche il seguente Il secondo tragico Fantozzi). Villaggio trae ispirazione dalla sua breve carriera come impiegato alla Cosider negli anni '60 e crea una serie di personaggi e un mondo che mette alla berlina il lavoro dipendente e diventa istantaneamente un'icona per tutti gli impiegati italiani, che si riconoscono nelle disavventure di quest'uomo medio, senza particolari qualità se non la determinazione a sopravvivere. Avrebbe interpretato Fantozzi in dieci film, di qualità altalenante, e ripreso quella stessa maschera, con nomi diversi ma identica nella sostanza, in numerose pellicole, da quelle dedicate a Fracchia a I pompieri e Scuola di ladri, spesso per la regia di Neri Parenti.
Una vera e propria icona del nostro cinema, che oggi salutiamo tristemente. Ma come ogni icona che si rispetti, la sua opera lo terrà in vita nella memoria di molte generazioni a venire.