Allied - Un'ombra nascosta

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Il film racconta la storia dell’ufficiale dei servizi segreti Max Vatan (Pitt), che nel 1942 incontra nel Nord Africa la combattente della Resistenza Francese Marianne Beausejour (Cotillard) in una missione mortale oltre la linee nemiche. Riuniti a Londra, la loro relazione è minacciata dalle estreme pressioni della guerra.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Allied
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
Universal Pictures Italia
DURATA
124 min.
USCITA CINEMA
12/01/2017
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2016
di Mattia Pasquini

Solo nel 2015 ci aveva conquistati con la leggerezza, l'intensità e la magnificenza visiva di The Walk, caratteristiche che purtroppo Robert Zemeckis non sembra esser riuscito a infondere nel suo ultimo Allied - Un'ombra nascosta, almeno non con la stessa coerenza e un analogo risultato. Se in quel caso era stata una storia vera, fresca nella memoria e dal carisma evidente, a costituire una solida base alla narrazione, in questo caso, in fondo è un indistinto 'Fascino d'Antan' quello su cui si punta… non abbastanza.

Un fascino che senza dubbio nasce dall'amore del regista per quel cinema e certe atmosfere, facilmente identificabili, per chiunque. In questo senso, poco aggiunge al dibattito il contestargli suggestioni cinefile (il più ricorrente al Casablanca di Michael Curtiz, per dinamica, genere e ambientazione… per quanto qui la location reale siano state le Isole Canarie) o certe concessioni a una estetica più moderna di quella che quei riferimenti ammetterebbero. In fondo il nostro demiurgo conosce il cinema che fu, e da tempo ci ha dimostrato di avere il coraggio necessario a tentare di orientare quello che sarà, di certo divertendosi a giocare con le immagini e la loro costruzione (come si vede anche qui nei giochi di riprese e montaggio di piani e sequenze in movimento).

L'avesse firmato Hitchcock, avremmo parlato di grande classico, e non si può negare che formalmente il film abbia molti dei crismi necessari, soprattutto quanto a struttura, e alla capacità di sposare la tensione sentimentale e i conflitti interiori alle scenografie e con una cornice ricostruita forse con troppa perfezione. Una sorta di 'patinatura' che non può essere considerata un difetto in sé, ma che in definitiva finisce con l'essere una sorta di cartina di tornasole della poca anima del film, nonostante il dramma che racconta. Un'anima che avrebbe dovuto trasmettere l'elemento umano inserito in cotanto contesto, ma che i due interpreti non riescono a trasmettere, nonostante il chiacchiericcio sollevato dalle cronache sul presunto affaire tra Brad Pitt e Marion Cotillard e le sue conseguenze sui Brangelina.