
Dieci grandi scene quasi impossibili da girare

Ben-Hur (1959)
Il grande cinema hollywoodiano non si è mai tirato indietro davanti alle missioni impossibili, come ci insegna Tom Cruise nei film dell'omonima saga. Di stunt pericolosi e bizzarri ce ne sono stati a bizzeffe, ma forse non tutti si rendono conto che, a volte, anche girare una scena all'apparenza semplice può diventare problematico. Ecco dieci casi di scene quasi impossibili da completare senza qualche aiuto divino...
A cominciare dalla famosa corsa delle carrozze di Ben-Hur, il classico di William Wyler. Richiese quasi un anno di preparazione, dalla costruzione del set, al corso intensivo a cui fu sottoposto Charlton Heston, fino alle riprese di coreografie complesse e rischiose. Solo una volta sul set gli operatori si accorsero che i cavalli correvano più veloci delle auto su cui erano montate le cineprese. Lo stuntman Joe Canutt per poco non finì impalato, salvandosi per il rotto della cuffia solo grazie alla sua enorme esperienza. A testamento di tutta questa fatica c'è però una delle più grandi scene di corsa della storia del cinema.
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Il ponte sul fiume Kwai (1957)
L'esplosione del ponte nel capolavoro di David Lean Il ponte sul fiume Kwai fu girata in due riprese. Cosa che sembra impossibile, visto che richiedeva che il ponte del titolo saltasse in aria. Lean la girò in presenza del primo ministro di Ceylon e di alcuni dignitari, ma al primo (e teoricamente unico) ciak l'operatore non riuscì a togliersi in tempo dal quadro e finì in campo. Lean ordinò lo "stop", ma ormai il treno era lanciato a grande velocità e finì per schiantarsi su un generatore dall'altra parte del ponte. La troupe riuscì a riparare il treno in tempo per ripetere la scena la mattina seguente. Per essere certo di riprendere tutto, Lean usò cinque macchine da presa contemporaneamente.

Apocalypse Now (1979)
Girare la sequenza della "Cavalcata delle Valchirie" in Apocalypse Now fu difficile quanto tutto il resto delle riprese. Il governo americano si rifiutò di fornire a Coppola gli elicotteri a meno che non modificasse lo script, così il regista chiese aiuto al presidente delle Filippine. Che però stava affrontando una rivoluzione in casa e quindi fornì meno elicotteri del previsto e ne chiese indietro presto altri. I piloti forniti dal presidente non erano abituati a lavorare in un film e fecero confusione nella rotta, rischiando di mandare a monte la coreagrafia. A questo aggiungiamo che dovevano evitare enormi esplosioni e che i surfisti ingaggiati per apparire sullo sfondo non sapevano realmente surfare. Un inferno, l'ennesimo di una produzione travagliatissima.

I predatori dell'arca perduta (1981)
Il grande stuntman Terry Leonard è l'uomo vestito da Indiana Jones che si vede spuntare da dietro il camion in una famosa scena de I predatori dell'arca perduta. Leonard passò sotto al mezzo, grazie a una buca scavata appositamente per farlo scivolare senza conseguenze, e rispuntò sul retro aggrappandosi con la frusta. Lo stuntman accettò di farlo solo con la garanzia di avere il suo amico e stunt coordinator Glen Randall alla guida. Perché pochi mesi prima aveva rischiato di morire eseguendo uno stunt molto simile sul set de La leggenda di Lone Ranger.

Cliffhanger - L'ultima sfida (1993)
In un'epica scena di Cliffhanger, cult d'azione con Sylvester Stallone, si vede un uomo transitare da un aereo a un altro muovendosi su un filo ad alta quota. La scena fu girata dal vero, perché non esisteva ancora una CGI in grado di sopperire alla mancata esecuzione dello stunt. Fu lo stuntman Simon Crane a realizzarlo. Gli aerei dovevano muoversi esattamente a 150 miglia orarie: se uno dei due avesse per sbaglio accelerato, Crane sarebbe stato spezzato a metà. Lo stuntman aveva due paracadute d'emergenza, ma fortunatamente non dovette usarli.

I soliti sospetti (1995)
La scena della foto segnaletica de I soliti sospetti è iconica, ed è finita pure sul poster. Ma il fatto che i criminali protagonisti non riescano a smettere di ridere non era contemplato in sceneggiatura. Semplicemente, pare che Benicio Del Toro avesse... problemi di gas intestinale, e questo avrebbe scatenato le risate dei colleghi. Esasperato, Bryan Singer decise di montare nel film le scene in cui ridevano, e il resto è storia.

Inception (2010)
La scena del duello nel corridoio in assenza di gravità, momento clou di Inception, fu girata dal vero grazie a un set rotante. Christopher Nolan lo fece costruire probabilmente pensando al set rotante di 2001: Odissea nello spazio, del suo regista preferito Stanley Kubrick. Joseph Gordon-Levitt dovette eseguire complesso coreografie a rischio di farsi del male davvero, perché il corridoio era bello ampio. E siamo certi che gli attacchi di nausea fossero costantemente dietro l'angolo.

Mission: Impossible - Protocollo fantasma (2011)
In ogni film della saga di Mission: Impossible sembra ormai che Tom Cruise debba superare se stesso e sfidarsi a stunt sempre più pericolosi. Basti vedere il salto ne vuoto effettuato sul set di Fallout. Ma la scalata del Burj Khalifa in Protocollo fantasma resta la sua impresa più nota. Cruise fu costretto a licenziare la compagnia di assicurazioni del film pur di realizzare lo stunt di persona. Aveva pochissime protezioni, mentre scalava il palazzo più alto del mondo a circa cento piani di altezza. E quando lo vediamo schiantarsi a testa in giù sul vetro, la botta è totalmente vera.

Fast & Furious 5 (2011)
Ricordate il finale totalmente assurdo di Fast & Furious 5, quando Toretto e Bryan trascinano una cassaforte pesantissima per le strade di Rio de Janeiro? Bene, fu girato del tutto dal vivo. La produzione fece costruire delle repliche della cassaforte più leggere, ma comunque troppo pesanti per essere trainate dalle auto senza l'ausilio di motori più potenti (400 cavalli) e copertoni più massicci. Una cassa aveva addirittura una motrice dentro per regolarne la traiettoria. Un'altra serviva solo per schiantarsi sui muri, un'altra ancora solo per la guida. Detto ciò, anche con tutte le misure di sicurezza prese, è un vero miracolo che nessuno sia morto o si sia fatto seriamente male.

Iron Man 3 (2013)
Il salvataggio aereo di Iron Man 3 non fu girato davanti a uno schermo verde, ma dal vero. Gli stuntmen facevano parte del Red Bull Skydive Team, e avevano ognuno un paracadute nascosto sotto gli abiti. E dovettero lanciarsi senza mascherine protettive per gli occhi. Il risultato comunque è una scena che nessuna CGI o schermo verde potrebbe rendere così esaltante.