
Aspettando Dunkirk: i 20 migliori film sulla Seconda Guerra Mondiale

Aspettando Dunkirk, i migliori film sulla Seconda Guerra Mondiale
Sono passati più di settant'anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, ma il conflitto più terribile del Ventesimo Secolo vive ancora nei nostri cuori e nei nostri sguardi, nonostante molti di coloro che lo hanno vissuto in prima persona siano ormai scomparsi. Questo perché il cinema ce lo ha raccontato in lungo e in largo, spesso creando una mitologia che, al pari del western, trascende gli eventi reali per raccontare simbolicamente il risorgere della civiltà e le fondazioni del mondo moderno. In attesa dell'uscita di Dunkirk, il nuovo film di Christopher Nolan che racconta uno degli episodi più celebri della guerra, rivediamo insieme i venti film più iconici ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale.
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Il grande dittatore (1940)
In piena guerra, Charlie Chaplin dice la sua su Hitler e il nazismo. La scena del mappamondo e il discorso finale sono pietre miliari che fanno de Il grande dittatore un capolavoro profetico.

Roma città aperta (1945)
Roma città aperta è un quadro agghiacciante della lotta operata dalla resistenza nella Roma occupata dai nazisti, poco prima che le truppe americane riconquistassero la capitale. Indimenticabili Anna Magnani falciata da una scarica di mitra e Aldo Fabrizi prete eroico che finisce fucilato per aver aiutato i partigiani.

Da qui all'eternità (1953)
Tre soldati di stanza nelle Hawaii (Burt Lancaster, Montgomery Clift e Frank Sinatra) nei mesi precedenti all'attacco di Pearl Harbor, e le loro storie. Un grandissimo Fred Zinnemann alle redini di un classico che vinse otto premi Oscar. Da un romanzo di James Jones.

Il ponte sul fiume Kwai (1957)
Da un romanzo di Pierre Boulle (Il pianeta delle scimmie), David Lean trasse uno dei più popolari film ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale. Il ponte sul fiume Kwai è anche un classico dei film sui campi di prigionia.

I cannoni di Navarone (1961)
I cannoni di Navarone vede Gregory Peck, David Niven e Anthony Quinn alla guida di un commando incaricato di distruggere una fortezza tedesca inespugnabile nel Mare Egeo. Cosa si può chiedere di più?

Il giorno più lungo (1962)
John Wayne, Robert Mitchum, Richard Burton, Sean Connery, Henry Fonda, Rod Steiger. Sono solo alcuni dei nomi dell'imponente schieramento de Il giorno più lungo, cronaca del D-Day diretta da Ken Annakin, Andrew Marton e Bernhard Wicki. Per molto tempo fu la versione definitiva dello Sbarco in Normandia al cinema.

La grande fuga (1963)
Steve McQueen, James Garner, Richard Attenborough, Charles Bronson, James Coburn e Donald Pleasence. Una squadra di divi contro i nazisti in La grande fuga di John Sturges. Memorabile McQueen che evade a bordo di una motocicletta.

Il treno (1964)
Ben prima di Monuments Men, Il treno di John Frankenheimer vedeva Burt Lancaster nei panni di un leader della resistenza francese impegnato a fermare un treno carico di opere d'arte rubate dai nazisti. Un capolavoro di tensione e regia.

La collina del disonore (1965)
Il film che, a detta di Angelina Jolie, ha ispirato le riprese di Unbroken. Sean Connery interpreta un ufficiale internato in un campo di prigionia britannico in Nord Africa, riservato agli ufficiali accusati di insubordinazione. Un dimenticato dramma anti-bellico diretto dal genio Sidney Lumet.

Quella sporca dozzina (1967)
Lee Marvin alla guida di un gruppo di canaglie in una missione suicida per eliminare un gruppo di alti ufficiali tedeschi. Qualcuno ha detto Bastardi senza gloria? Il film di Robert Aldrich ne è il prototipo ed è uno dei più copiati nel filone.

Dove osano le aquile (1968)
Un generale americano viene catturato dai nazisti e imprigionato in una fortezza sulle alpi. Un gruppo di soldati scelti anglo-americani viene mandato in suo soccorso sotto copertura. Un classico enorme, un film tesissimo e appassionante. Superbi Richard Burton e Clint Eastwood, storico il combattimento sulla funivia.

Il grande uno rosso (1980)
Ancora Lee Marvin a guidare le truppe nel classico di Samuel Fuller che segue la Prima Divisione di Fanteria (il “grande uno rosso” del titolo) mentre sopravvive durante il conflitto. In parallelo le vicende di un ufficiale tedesco, controparte di Lee Marvin mossa dagli stessi ideali.

Fuga per la vittoria (1981)
Pelé segna in rovesciata e anche l'ufficiale nazista amante del calcio (Max von Sydow) non può trattenersi dall'applaudire. John Huston dirige una partita tra tedeschi e alleati che per una volta diventa partita a tutti gli effetti. Un altro cult delle fughe impossibili, che include nel cast anche Sylvester Stallone e Michael Caine.

Una tomba per le lucciole (1988)
Grande classico dell'animazione giapponese, Una tomba per le lucciole è la straziante storia della sopravvivenza di due fratellini durante l'offensiva americana in Giappone nel 1945. Dirige Isao Takahata, co-fondatore dello Studio Ghibli con Hayao Miyazaki.

Schindler's List (1993)
Il capolavoro dello Spielberg seconda maniera, quello votato ai grandi temi più che al divertimento. La storia del benefattore riluttante Oskar Schindler (Liam Neeson), che salvò 1.200 ebrei, diventa la scusa per parlare dell'insensatezza della guerra e della violenza. Sette meritatissimi Oscar.

Salvate il soldato Ryan (1998)
Un film a suo modo epocale: con Salvate il soldato Ryan, Steven Spielberg creò dal nulla l'estetica desaturata che avrebbe imperato nei film di guerra fino a oggi. E poi ci sono quei venti minuti iniziali, con lo sbarco in Normandia, che sono forse la sequenza di guerra più realistica mai girata. Abbastanza per ritenere il film un classico moderno, nonostante il resto non sia all'altezza di quei primi minuti.

La sottile linea rossa (1998)
Nell'anno di Salvate il soldato Ryan, Terrence Malick decise di tornare a dirigere dopo una “pausa” di vent'anni, portando al cinema un film di guerra atipico, basato su un romanzo di James Jones, autore di Da qui all'eternità. Il tutto raccontato con il ben noto stile sospeso e introspettivo del regista. Un cast notevole (Nick Nolte, Jim Caviezel, Sean Penn, Adrien Brody, Jared Leto, George Clooney, John Travolta, John Cusack) di attori anche in piccolissimi ruoli, per un film ingiustamente snobbato dall'Academy.

Lettere da Iwo Jima (2006)
Il progetto in due parti di Clint Eastwood, nato per raccontare la battaglia di Iwo Jima dal punto di vista dei due schieramenti, trova il suo apice nel secondo film, Lettere da Iwo Jima (l'altro è Flags of Our Fathers). Un'opera girata in lingua giapponese dove il regista dimostra ancora una volta di essere ben più intelligente dei suoi detrattori, che lo accusano di essere un guerrafondaio.

Operazione Valchiria (2008)
Bryan Singer è uno dei pochi registi ad aver tentato di resuscitare il lato più divertente dei film di guerra, quello di Dove osano le aquile e La grande fuga. Operazione Valchiria è un eccellente film di intrattenimento, un'avventura che prende spunto da un episodio storico – un attentato alla vita di Hitler – per sfociare in un teso thriller. Tom Cruise si diverte un mondo nei panni dell'eroe nazionale tedesco Claus von Stauffenberg.

Bastardi senza gloria (2009)
Chiudiamo con il capolavoro di Quentin Tarantino, un'opera complessa e imprevedibile che sceglie una strada inedita per il genere: quello della realtà alternativa in cui tutto può succedere. Un film “sui film” della Seconda Guerra Mondiale, più che sulla guerra in sé. Uno spaghetti western ambientato nella Francia occupata dai nazisti, Bastardi senza gloria è anche il film che ci ha fatto scoprire Christoph Waltz. Grazie, Quentin.