Festival Roma 2014
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Still Alice: Julianne Moore combatte l’Alzheimer e punta all’Oscar

Incontro al Festival di Roma con il regista Wash Westmoreland. “Julianne Moore è la più grande attrice americana a non aver mai vinto un Oscar”

Julianne Moore

17.10.2014 - Autore: Marco Triolo
Il regista Wash Westmoreland non ha dubbio: Julianne Moore è una delle più grandi attrici americane a non aver mai vinto un Oscar. Lo ha dichiarato al Festival di Roma, dove è stato presentato Still Alice, il film che ha diretto in coppia con Richard Glatzer (affetto da SLA eppure determinato a portare a termine il progetto) e che parla di un tema drammatico quanto attuale: la lotta di una persona affetta da Alzheimer per continuare a vivere nonostante i gravi impedimenti di una delle malattie più devastanti in assoluto. “Quando io e Richard abbiamo scritto la sceneggiatura, ci siamo convinti che servisse un’attrice eccezionale, perché Alice attraversa un viaggio molto complesso e ricco di emozioni. Avevamo la mail di Julianne perché l’avevamo già contattata per un altro film a cui aveva detto no. Le abbiamo mandato la sceneggiatura e tempo due ore ci aveva già detto sì”. Con l’attrice si è trattato anche di un lavoro creativo, nonostante la sceneggiatura fosse già scritta e per di più tratta da un romanzo ("Perdersi" di Lisa Genova): “Abbiamo voluto Julianne come partner creativa, le abbiamo parlato di aspetti della storia e abbiamo cercato di capire insieme quali scene fossero ‘vere’ e quali invece da modificare, finché non abbiamo trovato il giusto modo di raccontare la storia”.
 
Non è un segreto che tanti diano già la Moore tra le favorite agli Oscar 2015. L’attrice merita tutta questa attenzione per la sua incredibile capacità di cancellarsi passo dopo passo, finché dagli occhi di Alice non traspare più nulla, finché non diventa un fantasma che cammina in un corpo ancora vivo, ma vuoto. “Quando facevamo il film nessuno pensava agli Oscar ma tutti, da noi alla troupe, hanno capito che Julianne stesse regalandoci qualcosa di speciale. Un mese fa eravamo a Toronto e prima della presentazione del film nessuno ne parlava. Subito dopo c’è stata invece un’accoglienza entusiasta della critica e tutti hanno cominciato a parlare di Julianne come una probabile contendente. Credo che si meriti di vincere e tutta questa attenzione farà anche bene al film e alla consapevolezza pubblica sull’Alzheimer”.
 
Il film è scientificamente accurato: “Abbiamo consultato esperti, persone nel primo stadio di Alzheimer e altri che si prendevano cura di malati. Julianne ha consultato gruppi e medici, come fosse una paziente. Ha inoltre sviluppato un forte legame affettivo con una donna della sua età nelle prime fasi della malattia. Se la sua performance è così sottile e sfaccettata lo si deve anche a questa amicizia”.

Per saperne di più:
Leggete la nostra recensione di Still Alice.
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