Still Alice

Still Alice

La dottoressa Alice Howland, linguista di livello internazionale, professoressa della Columbia University, scopre di soffrire di una infrequente quanto prematura forma di Alzheimer. Il lento svanire delle sue capacita' e della sua indipendenza la mette di fronte a una guerra che sa di non poter combattere, e tanto meno vincere, e la spinge a cercare di preprarsi al peggio. In ogni modo.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Still Alice
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
GOOD FILMS
DURATA
99 min.
USCITA CINEMA
22/01/2015
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2014
Julianne Moore, Alec Baldwin e Kristen Stewart… Inevitabile leggere il cast del nuovo film di Wash Westmoreland, insieme alla trama. E non per sfiducia nel regista indipendente che seppe conquistare il Sundance nel 2006 con QuinceaÑera e nel 2012 diresse la biografia di Errol Flynn insieme al Richard Glatzer con il quale ci offre la storia odierna (e che ha dovuto dirigerla grazie a una applicazione su un iPad dopo aver ricevuto egli stesso una diagnosi di SLA). Ma prima di affrontare un'altra drammatica vicenda di affetti e Alzheimer forse era comprensibile cercare qualche rassicurazione in merito…

Il fatto che Still Alice sia tratto dal libro omonimo della neurologa Lisa Genova - un bestseller nel 2007 - potrebbe di suo costituire un buon motivo, a priori. Ma l'importante e' che, invece, a posteriori, la sensazione di panico e smarrimento che il confrontarsi con un dramma tanto superiore a ogni capacita' di sopportazione lascia sempre riesca ad essere contrastata e opposta dalla sensazione lasciata da un film toccante, ma equilibrato e decisamente intensamente umano.

Vivere la scoperta e l'organizzazione della risposta di una donna colta e realizzata a un declino troppo prematuro e che non si sarebbe mai aspettata - e farlo attraverso l'interpretazione magistrale di una Julianne Moore che (Maps to the stars a parte, con il quale ha vinto il Premio come Miglior Attrice all'ultimo Cannes) da tempo non vedevamo a questi livelli - e' la chiave vincente del film, comunque diretto con polso e sensibilita', per quanto basi la sua forza sulle interpretazioni convincenti dei suddetti interpreti.

Anche Alec Baldwin, spesso bistrattato e sottovalutato (e qui forse poco 'apprfondito' come personaggio), e - incredibilmente (?) - Kristen Stewart, che sorprendera' i piu', e i tanti che ancora deridono la Bella vampira della saga di Twilight. Parti importanti del racconto di questa storia profondamente femminile, di amore e rispetto (propri e dell'altro), di accettazione e del contrario di essa e della condivisione di una condanna combattuta insieme, esposta senza troppo indulgere nella pieta' (inevitabile) e accettandone crisi e autodeterminazioni (ombre dell'indipendenza in dissoluzione) forse con fin troppa chiarezza e lucidita', senza di contro farsi condizionare dalla possibile mancanza di conflitti forti che avrebbero giovato alla carica drammatica complessiva.