Per la quarta volta Julianne Moore torna a lavorare con Todd Haynes, il regista che ha regalato all'attrice i suoi ruoli migliori (anche se la Moore ha vinto il suo unico Oscar con Still Alice). La quarta collaborazione è Wonderstruck, film tratto dal romanzo La stanza delle meraviglie di Brian Selznick (edito da Mondadori).
Sullo schermo vediamo la Moore in un doppio ruolo: quello di una diva del cinema muto negli anni venti e quello di una donna sordomuta nella New York degli anni Settanta. Arrivata a Cannes, dove il film viene presentato in Concorso, l'attrice parla di questa sua nuova sfida: "Non ho pronunciato una parola per tutto il film: e la cosa mi ha aiutata a capire di più il linguaggio del corpo e dei segni. Era la prima volta in tutta la mia carriera". La Moore definisce il suo regista "un genio", Haynes invece guarda l'attrice e parla di "anima gemella creativa".
"Eravamo giovanissimi quando abbiamo lavorato a Safe - afferma il regista - Improvvisamente il personaggio che avevo scritto prendeva vita ed è stata lei a crearlo. E' sempre un privilegio offrire a Julianne nuove sfide creative". Era il 1995 quando Safe è arrivato nei cinema. Nel 2002 è arrivato Lontano dal paradiso dove la vedevamo nei panni di una casalinga disperata che abbandonata dal marito omosessuale, sviluppava una simpatia per il giardiniere afro-americano nell'America degli anni Cinquanta. Un capolavoro. "Abbiamo lavorato insieme anche in Io non sono qui, il film su Bob Dylan - ricorda Haynes - Julianne interpretava una versione esagerata di Joan Baez: ricordo che mentre la guardavo sul monitor, non riuscivo a smettere di ridere... ridevo così tanto che ho dovuto lasciare il set per un po'".
"Eravamo giovanissimi quando abbiamo lavorato a Safe - afferma il regista - Improvvisamente il personaggio che avevo scritto prendeva vita ed è stata lei a crearlo. E' sempre un privilegio offrire a Julianne nuove sfide creative". Era il 1995 quando Safe è arrivato nei cinema. Nel 2002 è arrivato Lontano dal paradiso dove la vedevamo nei panni di una casalinga disperata che abbandonata dal marito omosessuale, sviluppava una simpatia per il giardiniere afro-americano nell'America degli anni Cinquanta. Un capolavoro. "Abbiamo lavorato insieme anche in Io non sono qui, il film su Bob Dylan - ricorda Haynes - Julianne interpretava una versione esagerata di Joan Baez: ricordo che mentre la guardavo sul monitor, non riuscivo a smettere di ridere... ridevo così tanto che ho dovuto lasciare il set per un po'".
L'ADATTAMENTO DEL LIBRO LA STANZA DELLE MERAVIGLIE
Al fianco del regista e dell'attrice c'è Brian Selznick, lo scrittore che ha anche sceneggiato il film: "Il libro è composto da testo e illustrazioni. Mentre lo adattavo cercavo un equivalente cinematografico: quindi mi è venuta l'idea di raccontare una parte della storia in versione muta e in bianco e nero e il resto a colori e con il sonoro". "La sceneggiatura era straordinaria - afferma Haynes - Il copione mostrava tutto l'amore che Brian nutre per il cinema e per i film. Raccontare l'immaginazione dei ragazzini e le loro storie è un qualcosa che non avevo mai fatto prima: quando mi sono reso conto che la storia era una specie di mistero, un'indagine alla ricerca di se stessi, allora non ho resistito".
MICHELLE WILLIAMS: "ADORO FARE FILM CHE SI RIVOLGONO A UN PUBBLICO PIU' GIOVANE"
A Cannes c'è anche Michelle Williams che appare in poche scene del film nei panni della madre del protagonista: "Adoro fare film che si rivolgono a un pubblico più giovane - dice l'attrice plurinominata agli Oscar - Improvvisamente rivivo la loro età e mi ricordo che in quel periodo sei una spugna di emozioni. Una cosa che vedo proprio adesso con mia figlia. Quindi è un vero onore lavorare con questi bambini e per un pubblico di bambini".
Wonderstruck, presentato in Concorso a Cannes, arriverà in Italia con 01 Distribution.