NOTIZIE

Hunger Games: la stampa USA divisa su Il canto della rivolta

Troppo poca carne al fuoco ma spunti interessanti. Ecco cosa ne pensa la critica americana della prima parte del finale di Hunger Games

Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte 1

12.11.2014 - Autore: Marco Triolo
La critica americana ha accolto abbastanza positivamente Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte 1, penultimo capitolo della saga teen-distopica ideata da Suzanne Collins. E questo nonostante quel “Parte 1” che, nella vena di Harry Potter e i doni della morte e The Twilight Saga: Breaking Dawn, è lì per dividere in due il capitolo finale al solo scopo di raddoppiare gli incassi, e senza nessuna motivazione creativa seria.
 
Per Justin Chang di Variety, il film, che “abbandona il formato reality show dei primi due film” in favore di un'ambientazione per buona parte claustrofobica (un bunker che fa da base ai ribelli contro il presidente Snow), è “una cupa visione di guerra totale”, “indubbiamente evocativa, a volte anche stimolante e insoddisfacente secondo i piani” che si contraddice nella sua natura di film da Studio che parla di ribellione contro dittatura e propaganda mediatica. “I romanzi di Suzanne Collins possono averci avvertiti del pericolo di dare alle masse esattamente ciò che vogliono vedere, ma a questo punto le forze dietro questo franchise così enormemente commerciale non si prenderanno certo il rischio di fare l'opposto”. Stesso problema rilevato da Todd McCarthy di The Hollywood Reporter, che firma una delle recensioni più negative: “Il canto della rivolta – Parte 1 ha la personalità di un film industriale. Non c'è una goccia di insolenza, insubordinazione o insurrezione che scorra nelle sue vene; dall'inizio alla fine ha il sapore di un prodotto prefabbricato, triste ironia visto il suo tema rivoluzionario”. “La prima metà dell'ultimo Hunger Games è insipida in modo deludente e inutilmente prolungata – continua – come il trailer troppo cresciuto di un film ancora da venire”. “In mezzo alle esplosioni, al fragore e alle scariche di mitra, ascoltate attentamente e potrete quasi sentire il tap tap tap delle calcolatrici dei contabili – scrive David Edwards di The Mirror – Da un punto di vista economico può avere senso che Lionsgate Pictures abbia diviso il romanzo in due, ma ciò significa che questo film è stato costruito con una distinta mancanza di entusiasmo”.
 
Più positiva Helen O'Hara di Empire Online: “Il canto della rivolta almeno offre un'atmosfera di tensione che impenna in qualche raro momento di terrore, e un cast così carico di vincitori di Oscar che probabilmente hanno usato le statuette come fermaporta. Ma è comunque una delusione rispetto all'eccellente La ragazza di fuoco e uno scaldaposto fino alla più grossa e audace Parte 2”. “Il dramma e il tono sono potenti ed efficaci e Jennifer Lawrence rende la sua eroina estremamente carismatica, ma la quasi totale mancanza di azione rende questo film più annacquato che di fuoco”. Alonso Duralde di The Wrap è più convinto: “Per quanto non emozionante come La ragazza di fuoco, è l'equivalente filmico di un romanzo che si legge tutto d'un fiato, ricco di suspense e pieno di sorprese e momenti illuminanti sui personaggi. […] La serie ci ha presentato questi personaggi così bene che a questo punto è divertente anche solo vederne i dettagli”.
 
In uscita il 20 novembre, Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte 1 è distribuito in Italia da Universal Pictures. Qui ne potete vedere il trailer.