Blade Runner si presenta con l’etichetta per nulla modesta di uno dei film di fantascienza migliori di sempre. A decretarne la qualità è il prestigioso American Film Institute, che nella sua lista personale lo ha inserito al sesto posto nella classifica dei miglior film di fantascienza usciti al cinema dopo Star Wars Episodio IV: Una nuova speranza. Poi c’è anche l’affetto del pubblico a fare in modo che il tempo non usuri definitivamente la potenza di questo film cult.
Dopo più di trent’anni dall'uscita del primo Blade Runner, gli spettatori hanno ancora molta fame del mondo distopico descritto da Philip K. Dick così ben tradotto da Ridley Scott al punto da aspettare con ansia il sequel Blade Runner 2049. Tuttavia Blade Runner non sarebbe stato qualificato nel tempo come capolavoro del cinema di fantascienza, una fantascienza particolare non puramente d’azione ma permeata di noir e filosofia esistenziale, se non avesse avuto al proprio interno due attori perfettamente a proprio agio nella loro parte di icone.
Parliamo di Harrison Ford e Rutger Hauer il primo nei panni di Rick Deckard, poliziotto cacciatore di taglie che in una Los Angeles del futuro dà la caccia ai replicanti ribelli – tra di loro anche Hauer - che scoprirà avere lo stesso desiderio di vita ed emozioni degli uomini. Proprio sul multi-sfaccettato concetto di umanità si interroga il film, riuscendo a celebrare tecnologia e umanità, amore per la scienza ma anche un grande timore reverenziale di vedere l’essere umano privato delle proprie caratteristiche più ‘umane’.
Dopo più di trent’anni dall'uscita del primo Blade Runner, gli spettatori hanno ancora molta fame del mondo distopico descritto da Philip K. Dick così ben tradotto da Ridley Scott al punto da aspettare con ansia il sequel Blade Runner 2049. Tuttavia Blade Runner non sarebbe stato qualificato nel tempo come capolavoro del cinema di fantascienza, una fantascienza particolare non puramente d’azione ma permeata di noir e filosofia esistenziale, se non avesse avuto al proprio interno due attori perfettamente a proprio agio nella loro parte di icone.
Parliamo di Harrison Ford e Rutger Hauer il primo nei panni di Rick Deckard, poliziotto cacciatore di taglie che in una Los Angeles del futuro dà la caccia ai replicanti ribelli – tra di loro anche Hauer - che scoprirà avere lo stesso desiderio di vita ed emozioni degli uomini. Proprio sul multi-sfaccettato concetto di umanità si interroga il film, riuscendo a celebrare tecnologia e umanità, amore per la scienza ma anche un grande timore reverenziale di vedere l’essere umano privato delle proprie caratteristiche più ‘umane’.
Il film. Nel 2019 Los Angeles è una città futuristica e ipermoderna dove alcuni replicanti vengono sottomessi agli umani per gli scopi più diversi. Quando un piccolo gruppo scappa dalle colonie interstellari, un cacciatore di teste viene richiamato per portare a termine la caccia e l’uccisione degli androidi ribelli. Per l’agente Rick Deckard sarà l’occasione per conoscere da vicino il mondo dei replicanti e restarne in qualche modo coinvolto e affascinato al punto da cambiare anch’egli per sempre.
Dietro le quinte. È noto che Ridley Scott consideri Blade Runner il suo film più completo.
La scena da antologia. Il confronto finale tra Rick e Roy Batty, scena dove il cacciatore e la preda si confrontano per l’ultima volta.
Perché vederlo. Caposaldo assoluto del genere film di fantascienza.
Perché vederlo. Caposaldo assoluto del genere film di fantascienza.
Dove e quando. Venerdì 29 settembre alle ore 21:15 su Italia 1.