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Stasera in TV 23 giugno: Jack Nicholson e le ombre di Chinatown

Non perdete il capolavoro immortale di Roman Pola?ski, un neo-noir ricco di elementi classici e di sorprendenti modernità.

23.06.2018 - Autore: Mattia Pasquini
Siamo ormai abituati al pensiero che Roman Pola?ski non possa metter piede negli Stati Uniti (per le sue note vicende giudiziarie), ma il pensiero che l'ultima volta che girò Oltreoceano il risultato fu il Chinatown del 1974 è di quelli che non lascia dormire tranquilli. Una delle vette indiscusse della carriera del regista polacco, che qui poté dirigere un terzetto di grandi attori come Jack Nicholson, Faye Dunaway e John Huston.

Il film. La sedicente signora Mulray si presenta a Gittes perché investighi sulla infedeltà coniugale del marito. Gittes lo pedina giorno e notte per colline, torrenti, in riva all'oceano, finché un giorno riesce a fotografarlo con una giovane donna in barca, sul laghetto di un parco...



Dietro le quinte. Se l'intenzione di Polanski di raccontare la vicenda dal punto di vista del protagonista rispettava il riferimento storico e formale dei noir classici di Raymond Chandler, lo sceneggiatore Robert Towne lavorò allo script avendo sempre Nicholson in mente per la costruzione del ruolo. Ma sono molti gli elementi che concorrono alla realizzazione di un capolavoro, come la stessa scelta da parte di Robert Evans di Roman Polanski (dopo aver dovuto rinunciare a Mike Nichols e John Huston), che arrivava dai flop di Macbeth (1971) e Che? (1972) e verosimilmente avrebbe dato tutto se stesso per risollevare le proprie azioni.

Perché vederlo. Scritto da Robert Towne ed interpretato da un Jack Nicholson all’apice della propria potenza espressiva Chinatown resta uno dei più grandi noir della storia del cinema. Un'opera dal fascino estetico indiscutibile e dalla sceneggiatura praticamente perfetta, più studiata a tavolino rispetto ad esempio ad altre opere di Polanski. Un film, per questo, ancora più affascinante, distaccato e calligrafico, ipnotico e indecifrabile, di una bellezza inebriante. Un film intramontabile nel suo essere fuori da ogni schema , da ogni epoca di cinema, 'intoccabile' nel suo essere fuori dal tempo e da ammirare ogni volta che si può senza necessariamente il bisogno di comprenderlo fino in fondo.



La scena da antologia. "Lascia stare, Jake, è Chinatown", o nella sua versione originale "Forget it, Jake. It's Chinatown", è una delle citazioni più emblematiche entrate nella storia del cinema, al pari di "Nessuno è perfetto" o "Domani è un altro giorno". Uno dei finali più indimenticabili e drammatici, che accompagna la straziante rivelazione che abbatte definitivamente il Jake Gittes di Jack Nicholson, la speranza e la nostra innocenza.

I Premi. Una pioggia di candidature, di tutti i tipi e da tutto il mondo, per uno dei film più celebrati degli ultimi cinquant'anni. Entrato nella PGA Hall of Fame (grazie a Robert Evans) nel 2000, Chinatown era stato gratificato - a suo tempo - da tre BAFTA e quattro Golden Globes (per film, regia, attore protagonista e sceneggiatura), ma soprattutto un Premio Oscar, su undici nomination, alla Migliore sceneggiatura originale di Robert Towne.

Dove e quando. Alle 21.10 su Paramount Channel, canale 27 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.