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Roman Polanski e Bill Cosby espulsi dalla Film Academy

L'importante istituzione organizzatrice degli Oscar emette la sua sentenza condannando i due protagonisti per le note vicende giudiziarie.

04.05.2018 - Autore: Mattia Pasquini
È stata una decisione lungamente ponderata, evidentemente, e sofferta, ma alla fine il verdetto è stato emesso. E con un comunicato che sta facendo il giro del mondo il Consiglio direttivo dell'Academy of Motion Picture Arts and Sciences statunitense (la famosa 'Academy' dei Premi Oscar) ha stabilito l'espulsione di Bill Cosby e Roman Polanski dalle proprie fila.

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"Il Board of Governors della Academy of Motion Picture Arts and Sciences si è riunito nella notte di martedì 1 maggio e ha votato per espellere l'attore Bill Cosby e il regista Roman Polanski dalla propria organizzazione in accordo con gli standard di condotta e comportamento della stessa. Il Consiglio continua a promuovere standard etici che richiedono ai suoi membri di sostenere i valori dell'Academy e il rispetto per la dignità umana": si legge nella dichiarazione, che non poteva non suscitare delle reazioni.

In primis quelle dell'avvocato di Polanski, Harland Braun, che ha fatto avere la propria 'risposta' attraverso la rivista Variety lamentando una certa superficialità della decisione (alla quale potrà appellarsi entro il 10 maggio): "è un esempio molto misero - ha sostenuto il legale. - Credo sia sbagliato espellere qualcuno senza conoscere tutti i fatti". E parlando del suo assistito: "Lui ha accettato le proprie responsabilità. Si è scusato con la donna e lei ha accettato le sue scuse. È una cosa molto ignorante da fare".

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Di Bill Cosby e del suo iter processuale abbiamo detto recentemente, ma per quanto riguarda il cineasta polacco naturalizzato francese (che non sarà comunque costretto a restituire l'Oscar vinto per Il Pianista 2003) la storia è molto più complessa. E ancora in attesa di una conclusione definitiva, soprattutto dopo le nuove accuse a suo carico - delle quali si è dichiarato innocente - e la conferma del rifiuto a concedere l'estradizione negli Usa da parte della Polonia.

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Dopo Harvey Weinstein (espulso lo scorso ottobre, dopo i fatti emersi dalle denunce pubblicate da New Yorker e New York Times) non si ferma l'onda lunga della sensibilizzazione promossa dalle attività di movimento come #metoo e Time's Up solo negli Stati Uniti. Anche se a leggere la dichiarazione resta il dubbio che ci sia molta più attenzione all'immagine dell'Academy - e di questa all'opinione pubblica e al comune sentire - che all'effettivo rispetto dei cosiddetti standard da parte di tutti gli associati…