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Stasera in TV, 2 marzo: il medioevo post-atomico di Mad Max – Oltre la sfera del tuono

Dopo gli Oscar, torna in TV l'eroe di George Miller con il terzo film della serie classica interpretata da Mel Gibson

Mad Max - Oltre la sfera del tuono

02.03.2016 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Mad Max: Fury Road ha appena vinto sei Oscar, e molti lo hanno riconosciuto come il miglior film d'azione dell'anno e uno dei migliori a memoria recente. È piaciuto anche ai più giovani, quelli che quando l'ultimo capitolo con Mel Gibson è uscito non erano ancora nati. Quelli che “Mad Max è Tom Hardy”. Stasera, proprio quella fetta di pubblico avrà occasione di recuperare Mad Max – Oltre la sfera del tuono, terzo capitolo della trilogia diretta da George Miller tra la fine degli anni '70 e la prima metà degli anni '80, che rese Mel Gibson una star. Riscopriamolo insieme.

 
Il film. “Mad Max” Rockatansky è allo sbando. Vaga per il deserto post-atomico a bordo di una carrozza trainata da cammelli e il suo vecchio bolide Interceptor è un ricordo sbiadito. Quando gli eventi lo trascinano nella città di Bartertown, Max viene ingaggiato dalla leader del posto, Aunty Entity (la pop-star Tina Turner), per gareggiare in una battaglia all'ultimo sangue nell'arena Thunderdome e sconfiggere il suo rivale, Master Blaster, capo di un movimento di ribellione. Ma la donna lo truffa e Max scopre che sotto c'è ben altro. Fuggito per il rotto della cuffia, incontrerà un popolo di ragazzini abitanti di un'oasi nel deserto, e li guiderà in una missione che potrebbe cambiare il suo e il loro futuro.
 
Dietro le quinte. Oltre la sfera del tuono fu il primo film della saga a essere realizzato senza il produttore originale, Byron Kennedy, morto poco prima in un incidente di elicottero. Miller lo co-diresse con il regista George Ogilvie, in parte perché aveva molti impegni, in parte perché era in uno stato mentale di lutto e necessitava di un aiuto. Il risultato ha effettivamente un tono diverso da quello dei due film precedenti. L'immaginario post-atomico è lo stesso di Interceptor – Il guerriero della strada (ovvero Mad Max 2), quel look punk-medievale che ha ispirato moltissimo Ken il guerriero. Ma come tipologia di avventura siamo più dalle parti di Spielberg, con tanto di tribù di bambini che anticipa Hook. Ciononostante, per quanto meno violento dei primi due episodi, Oltre la sfera del tuono resta un'avventura appassionante e ben diretta.

 
Perché lo amiamo. Perché è l'ultima apparizione di Mel Gibson in un ruolo leggendario. Perché Tina Turner interpreta un grande personaggio e canta pure un super-singolo anni '80, We Don't Need Another Hero, canzone diventata famosa anche tra chi non amava le scorribande di Max.
 
La scena da antologia. Il duello nel Thunderdome è qualcosa che prima non si era mai visto: due lottatori appesi a cavi elastici che si combattono con qualunque cosa riescano a trovare nell'arena. E poi Master Blaster, composto da un gigante senza cervello sormontato da un nano geniale, è un'idea visivamente straordinaria.