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Oscar 2016: L'academy premia DiCaprio. il caso Spotlight è il miglior film. Stallone messo KO

Vincitori e vinti della Notte delle Stelle, l'elenco completo dei premiati

Leonardo DiCaprio vince il suo primo Oscar

29.02.2016 - Autore: Pierpaolo Festa (Nexta)
L'ottantottesima edizione degli Academy Awards ci spiazza per lo strano equilibrio con cui si presenta. Da una parte è una serata abbastanza piatta, la solita cerimonia senza identità che ci offre soltanto un susseguirsi di premiazioni, pochi momenti memorabili e poco humour. All'interno di questo caos l'Academy cerca di superare la polemica sulla diversità e la totale assenza di nominati afro-americani, un problema presentato da Spike Lee qualche settimana fa e letteralmente esploso a livello mediatico. In molti fanno riferimento al tema, e anche le coreografie della serata accolgono molti dei presentatori arrivati sul palco in coppia, una persona dalla pelle bianca e una dalla pelle nera. C'è perfino Morgan Freeman, star leggendaria invitata ad assegnare il premio principale della serata. 

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Il presentatore Chris Rock apre con un monologo che in partenza spara a salve e poi finalmente riesce a mordere, arrivando a sostenere che in fondo non serve nemmeno dividere uomini e donne nelle categorie degli Oscar. E lanciando diverse frecciate alla coppia Will Smith e Jada Pinkett-Smith, tra le voci più forti nella campagna di boicottaggio degli Oscar: "Ho pensato anche io di boicottare gli Oscar e poi ho capito che avebbero fatto questa serata anche senza di me. E poi mi sono chiesto: come hanno fatto a dare trenta milioni di dollari a Will Smith per Wild Wild West?". 
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Tutto procede velocemente, come da copione e in maniera alquanto noiosa, ma a un certo punto arrivano le sorprese. A cominciare dalla grande sconfitta di Sylvester Stallone che vince la statuetta come migliore attore non protagonista, andata invece a Mark Rylance per Il ponte delle spie. L'attore è immenso nel film di Spielberg, eppure vedere quel momento comporta una certa sofferenza: soffriamo con Stallone che avrebbe potuto chiudere il cerchio della sua carriera con un Oscar per lo stesso personaggio che quaranta anni fa lo lanciò nel cinema. Quella a Stallone sembra quasi un'imboscata dell'Academy, non troppo lontana da quella fatta a Mickey Rourke nel 2009: ovvero il promuovere la resurrezione della carriera di un attore e la sua riappacificazione definitiva con Hollywood per poi punirlo in diretta mondiale.

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Se da una parte soffriamo per Sly, dall'altra Leonardo DiCaprio vince il suo primo Oscar per Revenant - Redivivo, ed è perfetto quando ringrazia velocemente tutti quelli che gli hanno insegnato qualcosa in questo mestiere (soprattutto il suo mentore Martin Scorsese) e poi prova ad aprire gli occhi al mondo con un tema molto più importante: "Il cambiamento climatico è reale. Sta accadendo davvero, adesso - dice l'attore - E' la minaccia più urgente per la nostra specie. Dobbiamo lavorare insieme e smettere di procrastinare". 

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Ennio Morricone vince la sua prima statuetta per le musiche originali di The Hateful Eight di Tarantino (ne aveva già vinta una alla carriera nel 2007, ma questa volta gareggiava con John Williams che ha subito ringraziato nel suo discorso). Brie Larson è la migliore attrice protagonista per la sua prova nel bellissimo Room. Alicia Vikander vince come attrice non protagonista per The Danish Girl.

Mad Max: Fury Road porta a casa il maggior numero di statuette, sei, vincitore nelle categorie tecniche. Alejandro G. Inarritu vince invece il suo secondo Oscar consecutivo come miglior regia per Revenant - Redivivo, ma a differenza dello scorso anno non si porta a casa la statuetta per il miglior film. Quella va a Il caso Spotlight, solido thriller di inchiesta sulla vera storia dei giornalisti di Boston pronti a smascherare una novantina di sacerdoti che hanno abusato di minori: "Questo film ci ha dato voce e adesso questa voce si trasforma in un coro che speriamo arrivi fino al Vaticano - dicono i produttori del film - Tutto questo per proteggere i bambini e rinnovare la fede". 

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A seguire l'elenco completo dei vincitori:

MIGLIOR FILM
Il caso Spotlight
 
MIGLIOR REGISTA
Alejandro G. Inarritu - Revenant - Redivivo
 
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
Leonardo DiCaprio - Revenant - Redivivo
 
MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
Brie Larson - Room
 
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Mark Rylance - Il ponte delle spie

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Alicia Vikander - The Danish Girl
 
MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE
Inside Out, di Pete Docter e Jonas Rivera
 
MIGLIOR FILM STRANIERO
Il figlio di Saul, di László Nemes (Ungheria)
 
MIGLIOR DOCUMENTARIO
Amy, di Asif Kapadia 
 
MIGLIOR FOTOGRAFIA
Revenant - Redivivo, Emmanuel Lubezki
 
MIGLIORI COSTUMI
Mad Max: Fury Road, Jenny Beavan 
 
MIGLIOR MONTAGGIO
Mad Max: Fury Road, Margaret Sixel
 
MIGLIOR TRUCCO E ACCONCIATURE
Mad Max: Fury Road, Lesley Vanderwalt, Elka Wardega, Damian Martin 

MIGLIOR COLONNA SONORA ORIGINALE
Ennio Morricone - The Hateful Eight
 
MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
Writing's on the Wall - Spectre, Sam Smith, Jimmy Napes
 
MIGLIOR SCENOGRAFIA
Mad Max: Fury Road, Colin Gibson & Lisa Thompson
 
MIGLIOR MONTAGGIO SONORO
Mad Max: Fury Road, Mark A. Mangini, David White 
 
MIGLIOR MISSAGGIO SONORO
Mad Max: Fury Road, Chris Jenkins, Gregg Rudloff, Ben Osmo 

MIGLIORI EFFETTI VISIVI
Ex Machina, Andrew Whitehurst, Paul Norris, Mark Williams Ardington, Sara Bennett
 
MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE
Josh Singer, Thomas McCarthy - Il caso Spotlight
 
MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
Charles Randolph, Adam McKay - La grande scommessa
 
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO LIVE ACTION
Stutterer, di Benjamin Cleary
 
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO D'ANIMAZIONE
Bear Story, di Gabriel Osorio Vargas, Pato Escala Pierart 
 
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DOCUMENTARIO
A Girl in the River: The Price of Forgiveness, di Sharmeen Obaid-Chinoy
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