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Stasera in TV, 15 marzo: Ultimo tango a Parigi, il film scandalo oggi è per tutti

Un caso entrato nella storia, culturale e sociale ancor più che cinematografica. Una pietra miliare firmata da Bernardo Bertolucci

15.03.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Censurato a lungo, poi sdoganato, Ultimo tango a Parigi resta una delle perle della carriera di Bernardo Bertolucci, accusato all'epoca di "offesa al comune senso del pudore" e privato dei diritti politici per cinque anni. Una storia di passione e di impulsi distruttivi che valse la settima nomination all'Oscar a Marlon Brando e dolorosi strascichi per la allora ventenne Maria Schneider.

Il film. Una mattina invernale, il 45enne americano Paul, appena rimasto vedovo dopo il suicidio della moglie, e Jeanne, un'attrice amatoriale di vent'anni, si incontrano casualmente mentre visitano un appartamento in affitto in Rue Jules Verne. L'attrazione tra i due sconosciuti è talmente forte che senza scambiarsi nemmeno una parola si lasciano andare alla passione nell'appartamento vuoto. Quando lasciano il palazzo, Paul e Jeanne fanno il patto di non chiedersi nulla l'uno dell'altra e di rivedersi sempre in quell'appartamento che l'uomo affitterà per i loro incontri segreti. L'ossessione erotica tra i due instaura una relazione fatta di violenza verbale e sessuale in cui Paul cerca di imporre il suo dominio sulla mente di Jeanne che, attratta e disgustata allo stesso tempo, non riesce a ribellarsi alle richieste perverse dell'amante.



Dietro le quinte. Il ruolo di Paul venne rifiutato da Jean-Louis Trintignant, Jean-Paul Belmondo e Alain Delon prima di arrivare a Marlon Brando, che ha più volte ricordato di non capire tutto quello che Bertolucci gli chiedeva sul set. Forse anche a questo si deve la celebre improvvisazione della scena clou, considerata dalla Schneider al pari di un vero e proprio stupro. "All’epoca ero troppo giovane, non lo sapevo. Le lacrime che si vedono nel film sono vere. Sono lacrime di umiliazione", ricordò successivamente l'attrice, che dopo il film ebbe a lungo problemi di droga e di nervi che le resero spesso difficile lavorare.

Perché lo amiamo. A prescindere dai veri o presunti meriti cinematografici, il film resta un caso che va al di là dell'artistico. Un esempio. Anche dei cambiamenti che avvengono - e sono avvenuti - nella società. Sequestrato per "esasperato pansessualismo fine a se stesso" e poi condannato alla distruzione e salvato, conservandolo, solo in quanto "corpo del reato", Ultimo tango a Parigi cattura lo spettatore proprio nel momento in cui si illude di essere mero testimone di una storia di trasgressione e sesso, coinvolge e colpisce, e cambia. Ma forse siamo noi a cambiare, e a vivere in maniera diversa gli spunti - essenziali ed elementari, in un certo senso - che ci offre.



La scena da antologia. Serve chiederlo? Difficile prescindere dalla scena "del burro" già citata. Un momento con il quale si è generalmente teso a identificare l'intero film, purtroppo. Ma una violenza, più o meno reale, che ha fatto storia. E che dobbiamo alla complicità tra Bertolucci e Brando, che improvvisò prendendo di sorpresa la sua compagna di set, per niente consenziente. La quale serbò rancore nei confronti del regista per tutta la vita (come lui stesso ha ricordato in una intervista a IoDonna, definendo la ripresa "una ferita utile al film").

I premi. Bernardo Bertolucci venne nominato come Miglior Regia sia per il Premio Oscar del 1974 sia per il Golden Globe di quell'anno. Il film vinse invece il Nastro d'argento 1973 per la regia e il David di Donatello 1973 speciale per Maria Schneider.

Dove e quando. Alle 23:00 su Rai Movie, canale 24 del digitale terrestre e 14 di TivùSat.