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Stasera in TV 1 novembre: Siamo noi i Perfetti sconosciuti della tragicommedia dell'anno

Tra i più amati del 2016, il film gioca con stereotipi e derive del moderno relazionarsi portandoli alle estreme conseguenze.

01.11.2018 - Autore: Mattia Pasquini
Avete la coscienza pulita? O quanti di voi accetterebbero un gioco come quello al quale si sottopongono Alba Rohrwacher, Kasia Smutniak, Marco Giallini, Valerio Mastandrea, Edoardo Leo, Anna Foglietta e Giuseppe Battiston nel Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese? Un film che offre una interessante variazione sul tema del mascheramento sociale e… una idea a effetto per una serata con amici!

Intervista a Paolo Genovese: da Perfetti sconosciuti a The Place

Il film. Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata e una segreta. Un tempo quella segreta era ben protetta nell'archivio nella nostra memoria, oggi nelle nostre Sim telefoniche. Cosa succederebbe se quella minuscola schedina si mettesse a parlare? Perfetti sconosciuti è un film dove tutto è il contrario di tutto, dove ognuno può raccontare la sua esperienza, può fissare dei confini tra cose giuste e sbagliate, corrette e scorrette, disdicevoli o no, parlando di vite segrete, di quello che non possiamo o non vogliamo raccontare. Nel corso di una cena, che riunisce un gruppo di amici, la padrona di casa Eva, ad un certo punto, si dice convinta che tante coppie si lascerebbero se ogni rispettivo partner controllasse il contenuto del cellulare dell'altro. Parte così una sorta di gioco per cui tutti dovranno mettere il proprio telefono sul tavolo e accettare di leggere sms/chat o ascoltare telefonate pubblicamente. Quello che all'inizio sembra un passatempo innocente diventerà man mano un gioco al massacro e si scoprirà che non sempre conosciamo le persone così bene come pensiamo.



Dietro le quinte. Per le scene eliminate, il backstage e il videoclip di Fiorella Mannoia vi rimandiamo alla versione in Home Video del film, ma sarebbe interessante saperne di più sui tanti remake internazionali realizzati a partire dal film di Genovese (ispirato da una canzone dei Deep Purple): quello greco, diretto da Thodoris Atheridis, quello spagnolo di Álex de la Iglesia, quello turco con cui Serra Y?lmaz ha debuttato alla regia, quello ungherese, quello svedese, quello francese di Fred Cavayé e il prossimo polacco, nel quale Kasia Smutniak avrà di nuovo il ruolo già interpretato

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Perché vederlo. "Tutti noi abbiamo tre vite", diceva Gabriel Garcia Marquez, e il concetto si sviluppa in una anomala 'commedia da salotto'… Nella quale emergerono ipocrisie e falsità insiste nei rapporti umani, come spesso accade in questo sottogenere. Il finale 'a scelta' può essere una conferma o una consolazione, ma sono i singoli momenti dello sviluppo della storia a metterci alla prova e a sfidarci, tanto più a seconda del nostro grado di immedesimazione. L'atmosfera familiare creata dal regista e dai suoi interpreti (in molti a un ottimo livello) è la premessa dalla quale allontanarsi, trasformando in maniera tragica e divertente insieme una vicenda quasi banale in un momento di crisi a 360 gradi… e in uno spunto di riflessione molto attuale.



La scena da antologia. Tra gli scambi di cellulari e di identità, l'apparizione di messaggi ambigui durante lo scatto della foto di gruppo per finire con il duro confronto finale tra gli amici di una vita, ci piace sottolineare la telefonata della figlia di Marco Giallini, tenuta in viva voce e ascoltata anche dalla madre resta un momento di familiarità e intimità particolare in un film che mette tanto alla berlina proprio le false sicurezze e i rapporti umani.

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I premi. Uno dei più grandi e plebiscitari successi del cinema italiano degli ultimi anni, come dimostrano i Nastri d'Argento (tre: per la commedia, la canzone originale e il cast tutto), i Ciak d'Oro (quattro su sei nomination), i due David di Donatello (per il Miglior Film e la Miglior Sceneggiatura) e il Globo d'Oro alla Miglior Commedia. Per tacer del premio raccolto al Tribeca Film Festival di New York dalla Migliore sceneggiatura firmata da Paolo Genovese, Filippo Bologna, Paolo Costella, Paola Mammini e Rolando Ravello.

Dove e quando. Alle 21.21 su Canale 5, canale 5 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.