NOTIZIE

Aspettando la serie di Parasite: dieci serie TV tratte da grandi film

Da Buffy a Westworld, ecco quando il cinema è diventato seriale nel migliore dei modi

12.02.2020 - Autore: Marco Triolo
Dopo la storica vittoria agli Oscar, Parasite è destinato a invadere anche gli schermi televisivi con un adattamento in formato di serie limitata sulla HBO. Il regista Bong Joon-ho ha promesso che la serie sarà un film di sei ore, che includerà diverse sottotrame escluse dal film a causa della durata ridotta. E pare abbia invitato Mark Ruffalo a interpretarla.

La storia della TV è ovviamente stracolma di serie basate su film. Quando un concetto funziona bene al cinema, può essere ottimo materiale per una serie. In passato non era detto che l'equazione funzionasse a dovere: le vecchie serie TV richiedevano che, ogni settimana, venisse reiterato uno schema preciso. E dunque una premessa doveva funzionare anche con la ripetizione. Oggi, invece, le serie sono più spesso serializzate, ovvero raccontano una storia unica nell'arco di una stagione. È più facile, dunque, adattare la premessa di un film, anche se vanno trovati comunque dei modi per “allungare il brodo” senza che subentri la noia.

Ciò detto, ecco dieci serie TV basate su film che sono riuscite nell'intento di trasportare un immaginario dal grande al piccolo schermo, e a volte addirittura a espandere e migliorare il mondo del film originale.



Highlander (1992)
Sei stagioni per seguire le avventure di Duncan McLeod (Adrian Paul), un altro membro del clan McLeod che, guarda caso, scopre di essere immortale. La premessa è stiracchiata, lo ammettiamo, ma c'è da aspettarselo da una serie anni '90. Eppure il risultato è quanto di più vicino allo spirito del film di Russel Mulcahy sia mai stato prodotto. La saga di Highlander è notoriamente la peggiore della storia del cinema (o qualcosa del genere): dopo un primo capitolo esaltante, si è persa in una serie di sequel uno più brutto dell'altro, tutti rigorosamente slegati dal precedente (un po' come quella di Terminator, vedere sotto). La serie, invece, è semplice, dritta, onesta. Un menù interminabile di cattivi della settimana a cui mozzare la testa per imparare una nuova lezione. Di certo datata, ma comunque apprezzabile.



Buffy l'ammazzavampiri (1997)
Non tutti sanno che la leggendaria serie Buffy fu tratta da un film scritto dallo stesso Joss Whedon, uscito nel 1992. La serie con Sarah Michelle Gellar è talmente popolare da aver surclassato la fama del film da cui è partita, anzi diciamo pure che lo ha cancellato. Adesso di Buffy ce n'è una sola, ed è quella che abbiamo conosciuto nell'arco di sette, epocali stagioni.



Terminator: The Sarah Connor Chronicles (2008)
Serie sottovalutata, che invece è forse l'unico esempio di buon prodotto nella saga di Terminator dopo i due film di James Cameron. Tutti i film dopo Terminator 2 hanno provato a dare un seguito alle avventure di Sarah e John Connor, fallendo sempre. The Sarah Connor Chronicles, invece, è piuttosto riuscita, pur con i suoi alti e bassi. Effetti speciali di ottima qualità e protagonisti azzeccati: Lena Headey è una Sarah dura e combattiva come si deve, Summer Glau una Terminator convincente.



Bates Motel (2013)
Quattro stagioni per raccontare cosa è venuto prima di Psycho. Talmente ben fatte che, a un certo punto, il creatore Carlton Cuse (Lost) si è sentito abbastanza sicuro da rifare addirittura Psycho. Freddie Highmore e Vera Farmiga sono perfetti nei panni di Norman e Norma Bates, e l'arco del protagonista, da teenager problematico ma sensibile a serial killer, è quanto di più straziante si possa sperare da un prodotto del genere.



Fargo (2014)
La serie di Noah Hawley fa una cosa molto originale: non tenta di rifare il film dei Coen, ma ambienta una serie di stagioni auto-conclusive nello stesso universo narrativo, in vari momenti storici. La seconda stagione si spostava negli anni '70, la quarta invece tornerà indietro fino agli anni '50, per raccontare lo scontro tra due famiglie mafiose: una di italiani, l'altra di afro-americani.



Ash vs. Evil Dead (2015)
Forse non otterremo mai un quarto capitolo de La casa (anche se le voci continuano a rincorrersi). I fan possono però consolarsi: Ash Williams, il riluttante ammazzademoni interpretato da Bruce Campbell nella saga di Sam Raimi, è tornato nelle tre stagioni di questa divertente serie horror, tutte disponibili su Netflix. Campbell si muove con la sua solita tracotanza in questo road movie a puntate, in cui, insieme a due fedeli seguaci, incontra creature orrende e le sconfigge. Davvero, non c'è molto più di questo, ma per i fan sarà sufficiente.



Westworld – Dove tutto è concesso (2016)
Dal film Il mondo dei robot, scritto e diretto da Michael Crichton (autore del romanzo Jurassic Park, non a caso), una delle più affascinanti serie di fantascienza degli ultimi anni. Jonathan Nolan e Lisa Joy hanno davvero creato una mitologia complessa a partire da un film brevissimo (88 minuti). La premessa è la stessa, ma qui, anziché puntare tutto sulla rivolta proletaria delle macchine, si parla di ciò che ci rende umani, indipendentemente che siamo fatti di carne o plastica. E la prossima stagione di Westworld, la terza, è destinata ad andare molto oltre il mondo autosufficiente del parco, verso qualcosa che il film neanche si sognava.



Cobra Kai (2018)
Di tutti i sequel dell'originale Karate Kid, Cobra Kai è il migliore. La serie prodotta da YouTube ribalta la premessa del film di John G. Avildsen: Daniel LaRusso (Ralph Macchio) diventa l'antagonista, Johnny Lawrence (William Zabka) il protagonista. Ma in realtà la questione è più complessa di così: il miracolo che la serie riesce a compiere è quello di mescolare le carte e raccontare una realtà molto più stratificata dello schematico film originale, senza mai scadere nella nostalgia fine a se stessa. Non ci sono buoni o cattivi in Cobra Kai, solo personaggi testardi e arroccati sulle loro convinzioni, incapaci di venirsi incontro. Un ritratto spaventosamente onesto dell'America di oggi.



The Mandalorian (2019)
Ci voleva una serie TV per dare finalmente ai fan di Star Wars quello che chiedevano da tempo. Un contenuto originale che omaggia la mitologia di George Lucas, tornando alle origini e agli elementi western del primo Guerre stellari. The Mandalorian non sarà imprescindibile, ma funziona benissimo come serie action, con i suoi episodi brevi e personaggi iconici. A parte il Mandaloriano protagonista (Pedro Pascal), è il piccolo Baby Yoda (nome non ufficiale, ma assegnatogli a furor di popolo) a rubare la scena a tutti. Dietro le quinte troviamo il regista de Il Re Leone e Iron Man, Jon Favreau (creatore e sceneggiatore), e registi come Taika Waititi e Bryce Dallas Howard.



What We Do in the Shadows (2019)
Dal film Vita da vampiro di - ancora lui - Taika Waititi (regista di Thor: Ragnarok e Jojo Rabbit), una serie che azzecca perfettamente l'umorismo surreale del film. Le vicende dei vampiri coinquilini si spostano da Wellington, Nuova Zelanda, a Staten Island, New York. Ma la sostanza non cambia: la fonte dell'umorismo è sempre il contrasto tra la seriosità della mitologia dei vampiri e le situazioni banali del quotidiano, con cui i protagonisti, impreparati ad affrontare il mondo moderno, si scontrano ogni giorno. Lo sceneggiatore del film Jemaine Clement è coinvolto in prima persona nella serie, e si vede.