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Top Ten: I primi 40 anni di Penelope Cruz

La diva spagnola per eccellenza varca la soglia. Eccola nei suoi ruoli più memorabili e sexy

Volver

28.04.2014 - Autore: Marco Triolo
Quarant'anni e non dimostrarli per niente. Penelope Cruz raggiunge oggi il traguardo, un tempo spauracchio per eccellenza, oggi solo una tappa importante di una carriera o una vita. Perché “40 is the new 20”, ma anche perché quando ai quaranta ci si arriva così, non resta che scrollare le spalle e andare avanti.

Penelope Cruz è ancora bellissima. Anzi, se possibile, non è mai stata tanto bella. La signora Javier Bardem ha ormai sotto controllo una carriera tra le più equilibrate mai viste, capace di spaziare da Hollywood alla nativa Spagna, passando anche per l'Italia di tanto in tanto. Per festeggiarla, abbiamo deciso di dedicare una Top Ten al suo saper essere allo stesso tempo innocente e sensuale. Seguiteci.



Prosciutto prosciutto (1992)
Una torbida storia di tradimenti, sesso e gelosia. Prosciutto prosciutto, diretto da Bigas Luna e uscito ormai più di vent'anni fa, vede una giovanissima e incredibilmente sexy Penelope Cruz divisa tra due uomini – quello che intende sposarla e quello ingaggiato dalla madre del fidanzato (Stefania Sandrelli) per sedurla e impedire le nozze. Quest'ultimo, Raul, è interpretato da Javier Bardem. Chissà che la scintilla che li avrebbe poi uniti a nozze nel 2010 non sia scattata proprio su quel set...



Apri gli occhi (1997)
Alejandro Amenabar, maestro spagnolo del brivido, chiama Penelope a interpretare la sensuale Sofia in uno dei suoi film più celebri. La ricordiamo nuda, a letto con il protagonista Eduardo Noriega in una atmosfera di totale erotismo onirico, pronunciare le parole: “Per farmi parlare dovrai inserire una monetina”...



Tutto su mia madre (1999)
Penelope Cruz nei panni di una suora incinta e malata di AIDS, in una storia incentrata sull'omosessualità e una galleria di personaggi ai margini della società, tra cui prostitute e transessuali. Il film più famoso di Almodovar, quello in cui il regista esprime tutta la sua poetica e le sue ossessioni. La Cruz brilla in un ruolo difficile, ambiguo, sofferto, uscendone come sempre con il suo magnetismo intatto.



Blow (2001)
La storia vera di George Jung, l'uomo che portò la cocaina negli Stati Uniti durante gli anni Settanta, è l'occasione per vedere recitare la Cruz nel ruolo di sexy femme fatale accanto a Johnny Depp, in uno dei suoi ultimi ruoli prima della promozione a star di serie A. I due si sarebbero poi rincontrati proprio in uno dei blockbuster a cui Depp ci ha abituati negli ultimi dieci anni, Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare.



Vanilla Sky (2001)
Un film molto importante per la carriera di Penelope Cruz, perché le aprì finalmente le porte di Hollywood. Ma Vanilla Sky di Cameron Crowe è importante anche per altri due motivi: primo, perché le concesse di riprendere il personaggio di Sofia da Apri gli occhi, di cui Vanilla Sky è il remake (anche se edulcorato e decisamente meno esplicito). Secondo, perché la fece incontrare con Tom Cruise. I “Cruz” (i nomi si pronunciano alla stessa maniera in inglese) ebbero una storia breve, che terminò nel 2004, un anno prima del matrimonio di Tom con Katie Holmes.



Bandidas (2006)
Un filmetto, niente più. Eppure, la commedia western scritta da Luc Bessone diretta da Joachim Rønning ed Espen Sandberg, futuri registi di Pirati dei Caraibi 5, affianca due icone della sensualità latina come Penelope Cruz e Salma Hayek, nei ruoli di due pistolere disposte a darsi al crimine pur di donare ai poveri.



Volver (2006)
Altro film di Almodovar, altro ruolo importante nella carriera di Penelope, che con Volver ottenne la sua prima nomination all'Oscar. Nel film interpreta Raimunda, una donna che è costretta a nascondere il cadavere del marito nel freezer di un ristorante abbandonato, dopo che l'uomo è stato ucciso da sua figlia per aver tentato di violentarla. Una storia incentrata sulla cultura della morte nella regione spagnola della Mancha, patria del regista. La Cruz è splendida, specialmente quando canta la canzone che dà il titolo al film (anche se la voce è quella di Estrella Morente).



Vicky Cristina Barcelona (2008)
Il film che fece vincere a Penelope Cruz in suo primo e finora unico Oscar. Vicky Cristina Barcelona fa parte della filmografia “estera” di Woody Allen, di cui è uno dei titoli più riusciti. In esso, la vediamo in una relazione a tre con Scarlett Johansson e Javier Bardem, che l'attrice rincontrò proprio su questo set. Una storia torbida e sexy, perfetta per tre interpreti che fanno della sensualità la loro arma vincente.



To Rome With Love (2012)
Non sarà certo uno dei film memorabili di Woody Allen, ed è sicuramente inferiore a Vicky Cristina Barcelona, ma To Rome With Love sfoggia una Penelope Cruz più sexy che mai, nei panni di una prostituta d'alto bordo che viene erroneamente scambiata per la moglie di Antonio (Alessandro Tiberi) dalla famiglia di lui. L'episodio di cui la Cruz è protagonista è il più riuscito del film, una commedia degli equivoci gradevole con un Tiberi sorprendente. E lei è davvero bellissima.



The Counselor – Il procuratore (2013)
La prima scena dell'ultimo film di Ridley Scott si apre con Penelope Cruz e Michael Fassbender tra le lenzuola. Il regista è ben consapevole di avere per le mani due sex symbol e non esita a usarli per accattivarsi il pubblico. Il resto del film procede tra alti e bassi, ma la donna angelica della Cruz – contrapposta, come vuole il noir, alla femme fatale di Cameron Diaz – è di una purezza tale da essere conturbante, e capace di conquistare totalmente la devozione del protagonista.