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Sottovalutati e invisibili, ecco 10 film del 2015 da recuperare

Dai festival alla sala cinematografica, sono molti i titoli e le interpretazioni che rischiano di essere trascurati per poca visibilità…

02.01.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Non sono arrivati in sala, e se non li avete visti in qualche festival potrebbe essere difficile riuscire a sapere di cosa si parli. Per fortuna in molti casi le distribuzioni, pur in ritardo, ma arrivano. Magari in seguito ai successi ottenuti da un film in altri mercati o magari al passaparola arrivato dalla rete o dal pubblico meno 'regolare'. Abbiamo già esplorato il genere horror, ora vediamo di ampliare il campo e presentare alcuni dei titoli dell'anno passato che potrebbe essere un peccato lasciare nel dimenticatoio. Eviteremo però di tornare su quelli che sono comunque usciti in sala, seppur con minor fortuna di quella meritata o solo con una generale durezza di giudizi che può aver fatto trascurare quanto di buono (più o meno) nascondessero. Niente Room o The Lobster, quindi, né Vizio di Forma, Straight Outta Compton, Sopravvissuto – The Martian, Kingsman – Secret Service, Brooklyn, Maggie, The Gift, Quel fantastico peggior anno della mia vita, Ex Machina, Jauja, Mustang, Life, Cobain – Montage of heck, Sils Maria o Via dalla pazza folla.

Analogamente non ci soffermeremo sull'Heaven Knows What presentato al Festival di Venezia 2014 o il X+Y (A Brilliant Young Mind) visto a quello di Roma dello stesso anno, pur considerandoli ottimi esempi di quel che segue (il primo per le riprese originali e delle musiche tra le quali si distingue la versione elettronica di Debussy di Isao Tomita e il secondo per i personaggi messi in scena, su tutti quelli di Asa Butterfield e Sally Hawkins) e che speriamo possa valere come lista di segnalazioni da approfondire e scoprire in separata sede…


Dope: Follia e riscatto
Per quanto quello della figlia d'arte Zoë Kravitz sia stato il film di chiusura dell'ultima Quinzaine des Realisateurs del Festival di Cannes, già dal concorso del Sundance Film Festival si era segnalato per un cast definito "rivoluzionario" dal Guardian inglese.

Miss You Already
Con Drew Barrymore, è soprattutto grazie all'intensa interpretazione di Toni Collette - già definita da Oscar (non aspettatevela, il film non l'hanno visto nemmeno quelli dell'Academy) - che il film diretto da Catherine Hardwicke merita la nostra attenzione.

I'll See You in My Dreams
Non pensate che sia 'solo' un film sentimentale senza tempo o un prodotto riservato a un pubblico da terza età, la prova di Blythe Danner e Sam Elliott nasconde molto di più. Per tutti.


Welcome to Me
Dal 2014 è uscito negli States solo l'anno scorso, eppure questo film confuso, divertente, caustico e borderline - come la protagonista, affetta da disturbi della personalità - può vantare un cast composto da Kristen Wiig, Wes Bentley, Joan Cusack, Loretta Devine, Jennifer Jason Leigh, James Marsden e Tim Robbins.

The Diary of a Teenage Girl
Di nuovo Kristen Wiig tra i protagonisti (insieme a Alexander Skarsgård) di questa Odissea nella pubertà diretta da Marielle Heller che potreste aver meno difficoltà a recuperare. Anche grazie al Grand Prix della sezione Generation 14plus alla Berlinale e al Gotham Award per la Miglior attrice a Bel Powley.


The End of the Tour
Pur presentato alla Festa di Roma - e da febbraio (si spera) in sala con la Adler - vale la pena fare una eccezione per questo tuffo nella vita di David Foster Wallace. Nel film di James Ponsoldt basato sul libro di David Lipsky è il nome di Joan Cusack a tornare. Al fianco di Jason Segel e Jesse Eisenberg.

Mistress America
Un ruolo su misura per una grande Greta Gerwig, diretta dall'amico Noah Baumbach, qui ai suoi migliori livelli. Sostenuto adeguatamente anche dalla colonna sonora, affidata di nuovo al duo di Il calamaro e la balena, Dean Wareham e Britta Phillips. Un altro gioiello misconosciuto dello scorso Sundance.

Sleeping With Other People
Dal Sundance al Toronto Film Festival, per un 'misero' boxoffice di 800.000 nel circuito statunitense più 'Arty'. Eppure il ricongiungimento di Alison Brie con Jason Sudeikis (con cui perse la verginità al college) - forte del contorno di Amanda Peet, Adam Brody & Co. - crea un'atmosfera sorniona e divertente che potrebbe soddisfare i nostalgici di certo Allen e di Sex and the City.


Tangerine
Ben due premi (Pubblico e Miglior attore rivelazione) agli ultimi Gotham Independent Film Awards non sono pochi, ma soprattutto votazioni e commenti online - anche dopo il Festival di Torino - ne fanno un piccolo caso. Una "boccata d'aria fresca" acclamata "universalmente" per il "tour de force stilistico" che offre, e le emozioni che promette.

The Voices
Primo lungometraggio in lingua inglese per Marjane Satrapi, tornata in 'carreggiata' dopo qualche 'esercizio di stile' di troppo. Dove i Festival di Toronto e Sitges non hanno potuto, siam fiduciosi riusciranno Ryan Reynolds, Anna Kendrick e Gemma Arterton: nomi importanti che speriamo di ritrovare nelle uscite del 2016.