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Top Ten: i dieci film da non perdere al Festival di Torino 2015

Italiani e stranieri, in uscita e non, il festival della Mole offre sempre l'imbarazzo della scelta tra film meritevoli di attenzione

19.11.2015 - Autore: Mattia Pasquini (nexta)
Abbiamo già presentato la 33esima edizione del Torino Film Festival, ma forse sarà utile un ulteriore indicazione per non perdersi (il meglio) tra i "158 lungometraggi, 15 medi, 32 corti, 50 anteprime mondiali, 20 internazionali, 8 europee, 71 italiane per una selezione finale che si è svolta su oltre 4000 titoli visionati".

Detto dei quattro italiani (Colpa di Comunismo di Elisabetta Sgarbi, Mia madre fa l'attrice di Mario Balsamo, I racconti dell'orso di Samuele Sestieri e Olmo Amato e Lo scambio di Silvia Cuccia) in concorso e della preapertura di Pietro Marcello (unico connazionale ad esser uscito vincitore al TFF), dei tre eccezionali Sion Sono di After Hours (Love and Peace, Tag e Shinjuku Swan) e della serata presentata da Nicolas Winding Refn e dedicata a Terrore nello spazio di Mario Bava, uno dei restauri presentati insieme a West and Soda di Bruno Bozzetto, Giulietta degli Spiriti di Fellini e il Tragica Alba a Dongo di Vittorio Crucillà, film del 1950 sulle ultime ore di Mussolini mai uscito (e dato per perso) perché censurato da Giulio Andreotti.

Ma andando oltre, segue un pratico vademecum che potrà, se non indicarvi i film più belli o quelli che resteranno nel vostro cuore, almeno aiutarvi a scoprire alcuni titoli che potrebbe valere la pena non perdere o anche solo riuscire a identificare per temi, autori, attori, vox populi e caratteristiche. Eccoli, in rigoroso ordine alfabetico:

The Assassin
Con questo film Hou Hsiao-Hsien ha vinto il premio per la miglior regia all'ultimo Cannes, ma è anche il candidato taiwanese per il prossimo Oscar per il Miglior Film Straniero. Ma se non dovesse avere altre occasioni di esser visto…

Brooklyn
L'epopea della 'irlandese' Saoirse Ronan emigrata nella Grande Mela viene da una sceneggiatura di Nick Hornby, che i due hanno accompagnato persino al New York Film Festival, dove il film di John Crowley è stato molto apprezzato.

Cemetery of Splendour
Una chicca da cinefili, ormai da tempo sdoganato, torna il thailandese Apichatpong Weeresethakul dopo il passaggio all'Un Certain Regard di Cannes e a Sitges. E con il suo nuovo Rak ti Khon Kaen (Love in Khon Kaen) - come sempre - amore, fantasmi e allucinazioni sono assicurati!


The Dressmaker
Uno dei film più divertenti, originali e riusciti del Toronto International Film Festival dello scorso settembre. Grazie a Jocelyn Moorhouse abbiamo una delle migliori Kate Winslet degli ultimi anni (che potrete vedere in sala il prossimo aprile).

February
Sempre dal festival di Toronto arriva l'esordio alla regia del figlio di Anthony Perkins, Osgood. Ovviamente con un thriller 'di paura' su donne e forze oscure che potrebbe essere perfetto per il pubblico di Torino


High-Rise
Dalle sale canadesi arriva anche il film di Ben Wheatley con Tom Hiddleston, Jeremy Irons, Sienna Miller, Luke Evans e Elisabeth Moss. Se avete amato il romanzo Il condominio di James Graham Ballard, eccovene l'adattamento. Nel bene e nel male.

The Lady in the Van
Non sono in molti a poter vantare un 100% su Rotten Tomatoes! Gli spettatori - dopo vari festival - sono solo 27, ma la percentuale in favore del film di Nicholas Hytner con Maggie Smith è di quelle che non ammettono distrazioni.

Nasty Baby
Il cileno Sebastián Silva è già passato da Torino, con Affetti & dispetti, ma i suoi film raramente non sono almeno interessanti. Come quello presentato alla scorsa Berlinale su una coppia di hispter gay newyorkesi che cercano di avere un figlio grazie a Kristen Wiig.


Tangerine
La storia delle prostitute transessuali di Los Angeles, girata da Sean Baker con 3 iPhone5S, la app FilmicPro e un adattatore per lenti, va assolutamente vista. Il Sundance l'ha amata...

The Treasure (Comoara)
Chiusura in bellezza con il premiato dal suddetto Un Certain Regard Corneliu Porumboiu. Un ottimo connubio di humor e storia, nel racconto della ricerca di un tesoro nascosto. In giardino. Dal nonno. Serve altro?


Tutti (o quasi) film che il pubblico normale rischia di non poter vedere, né al cinema né a casa propria. Un criterio questo che consideriamo sempre prioritario per scegliere i titoli da non perdere in un festival. Senza nulla togliere a molti altri, che magari hanno già una data di uscita… Come il film d'apertura Suffragette di Sarah Gavron, con Carey Mulligan, Helena Bonham-Carter e Meryl Streep (atteso per febbraio) o i più prossimi La felicità è un sistema complesso di Gianni Zanasi (con Valerio Mastandrea e Giuseppe Battiston, 26 novembre) e l'interessante indie Me and Earl and the Dying Girl di Alfonso Gomez-Rejon (da noi il 3 dicembre con il titolo di Quel fantastico peggior anno della mia vita).